Ciocchetti presenta il simbolo. Civica Popolare pretende rispetto da LeU

Gli ex Alternativa Popolare e Udc scendono in campo. Luciano Ciocchetti presenta il simbolo di Noi con l'Italia e sollecita il candidato per le regionali del Lazio. Civica Popolare non ci sta ai diktat di LeU

«La telenovela sul candidato del  centrodestra deve finire. Agli alleati chiedo di sbrigarsi, di fare  una scelta, perché non si può tergiversare all’infinito»: l’ex vice presidente di Renata Polverini alla Regione Lazio Luciano Ciocchetti, frusta il centrodestra.

Lo fa durante la presentazione del simbolo di  Noi con l’Italia per le regionali del Lazio all’istituto Seraphicum a  Roma.

Con la presentazione del nuovo simbolo parte ufficialmente la  campagna elettorale di Noi con l’Italia- Udc.

«La nostra collocazione è ben chiara, siamo  all’interno del centrodestra sia a livello nazionale che regionale,  pronti a dare il nostro contributo in termini di uomini e di  programmi, perché vogliamo che il vento cambi direzione sia nel Paese  che alla regione Lazio. Nel Lazio stiamo predisponendo una lista forte e competitiva, certi di ottenere un grande risultato, ma è  fondamentale sapere subito chi sarà il candidato governatore».

 

Il quadro è sempre più confuso. Forza Italia non intende abdicare a favore di Sergio Pirozzi. Ed il sindaco di Amatrice non intende arretrare. Luciano Ciocchetti dice che andare con due candidati di Centrodestra «sarebbe una  follia. Una volta  individuato, chiederemo ai coordinatori regionali delle altre forze  politiche della coalizione di centrodestra un incontro per parlare di  programmi, idee e proposte».

Oltre a Ciocchetti, all’incontro per la presentazione del nuovo  simbolo sono intervenuti, tra gli altri Alfredo Pallone (ex coordinatore regionale di Alternativa Popolare e rimasto al fianco di Maurizio Lupi), il consigliere regionale  Pietro Sbardella, Antonio Saccone per l’Udc, Nanni Libanori consigliere area metropolitana di Roma, Massimiliano  Maselli di Noi con L’Italia, Luca Danese e Riccardo Losi di Scelta  Civica.

 

CIVICA POPOLARE NON È ‘A LA CARTE’

Sul fronte opposto chiede chiarezza Civica Popolare, la formazione creata da Beatrice Lorenzin dopo la scissione consensuale da Alternativa Popolare.

Non sarà il fratello del ministro a coordinare la formazione della lista ma l’ex consigliere regionale ed ex parlamentare Ue Alfredo Antoniozzi. Il problema di fondo però è il nient pronunciato da Liberi e Uguali: in tutta l’Italia hanno detto no a qualsiasi forma di dialogo con il Pd dal quale sono fuoriusciti; ma finora hanno tenuto aperto uno spiraglio per la collaborazione nel Lazio con Nicola Zingaretti. Non vogliono però nemmeno sentire l’odore di ex alfaniani nella coalizione, altrimenti anche nel Lazio andrebbero da soli alle urne.

Pretende rispetto Lorenzo Dellai, Presidente di Democrazia  Solidale e tra i promotori di Civica Popolare.   «Civica Popolare – dice – non è una lista civetta ‘a la carte’. È un  progetto politico che con grande coraggio e responsabilità porta il  suo contributo a una causa comune. Contro la destra e il populismo  grillino. Per questo esige rispetto da parte di tutti gli  interlocutori. Se dovesse essere esclusa dalla coalizione in Lazio per il veto di qualcuno, nascerebbe un problema politico difficilmente  superabile».

Comprende che LeU ha il coltello dalla parte del manico. Per questo è ponto a concedere delle aperture. «Noi siamo naturalmente disponibili ad adeguare il nostro simbolo  nazionale alle particolari situazioni della Regione Lazio ed anche a  condividere la nostra proposta con altri soggetti di area centrista  interessati a sostenere il Presidente Zingaretti. Non siamo però  disponibili – sottolinea Dellai – a rinunciare alla nostra dignità  politica».