Troppo smog, poca Cultura: giù di 9 posti nel classifica del Benessere

La classifica del Sole 24 Ore sul Ore sul benessere dei territori italiani. La provincia di Frosinone giù di 9 posizioni in un anno. I 42 indicatori tenuti in considerazione. Eccellente l'Export: siamo tra i primi 9 territori in Italia. E facciamo ancora tanti figli.

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Troppo smog e poca Cultura: la provincia di Frosinone scende nella classifica  del Sole 24 Ore sul benessere dei territori italiani.

Lo studio quest’anno ha preso in considerazione 42 indicatori in settori come ricchezza, lavoro, ambiente, servizi, giustizia, sicurezza, cultura, tempo libero e diffusione della banda larga.

 

Giù di 9 posizioni

Frosinone perde 9 posizioni e passa dal 78mo all’87mo posto. Ha totalizzato 416 punti, appena tre in meno di Bari che la precede, a pari merito con una città carica di storia come Siracusa, un gradino avanti a Messina.

Eppure: siamo 70° nella graduatoria della ricchezza, 71mi nella classifica per il lavoro. Dal punto di vista della sicurezza siamo ancora più su: al 67mo posto.

Cosa ci butta giù allora? Il dato drammatico è quello su Ambiente e Servizi: siamo agli ultimi posti in Italia, in posizione numero 109. Ma ci condannano anche gli indicatori su Cultura e Tempo Libero: lì siamo 88mi

 

Ambiente e Servizi

Buona parte delle 9 posizioni perse è legata alla pessima performance nella graduatoria su Ambiente e Servizi. Siamo in posizione numero 102 ad appena 8 gradini dal fondo. ma non possiamo lamentarci: rispetto allo scorso anno siamo riusciti a recuperare una posizione.

Il dato che ci porta a fondo è quello sull’Ecosistema urbano: siamo in posizione numero 105, a causa del punteggio Indice di Legambiente. Non fosse per quel dato la classifica sarebbe diversa. Perché il resto dei numeri è nella media.

Siamo a quota 79 nell’indice di Emigrazione ospedaliera: tiene conto di quanta gente viene dimessa in regioni diverse. Qui conta molto la vicinanza di centri specializzati a poca distanza: Napoli, Pozzilli e Campobasso drenano pazienti dalla provincia di Frosinone. Negli ultimi tempi il dato ha iniziato ad essere in controtendenza: grazie ai nuovi reparti aperti negli ospedali di Frosinone e Cassino che stanno attirando pazienti da fuori.

Ci piazziamo in 80^ posizione per la Spesa sociale pro capite degli Enti Locali: in pratica quanto spendiamo per minori, disabili, anziani.

Lo studio tiene conto addirittura del numero di sportelli bancomat e Pos a disposizione dei cittadini: siamo a quota 72 della graduatoria.

La spesa per farmaci ci colloca invece a quota 71.

Rialza di molto la classifica la nostra capacità di conservare il suolo, non copriamo tutto con colate di cemento e questo ci catapulta al 46mo posto.

La banda larga per Internet c’è ma ci sono zone nelle quali il digital divide è ancora evidente: ad aree coperte dalla fibra ottica fanno da contraltare quelle nelle quali arriva a malapena l’adsl.  Nella classifica che tiene conto di quanti cittadini vengono raggiunti da una banda di almeno 30 Mega ci collochiamo in 67ma posizione.

 

Cultura e Tempo Libero

Nemmeno qui ci piazziamo molto in alto. Siamo 88mi ed abbiamo perso sei posti in confronto all’anno passato.

Non brilliamo per il numero di librerie: siamo a quota 77 della graduatoria ma qui si deve tenere conto che buona parte del territorio è composta da Comuni con meno di 5mila abitanti; troppo pochi per rendere conveniente l’apertura di un negozio in cui si vendano libri.

L’offerta di posti a sedere nelle sale cinematografiche è nella media: siamo 62mi.

Il dato migliore in questo settore lo totalizziamo grazie al numero dei bar e dei ristoranti: saliamo fino alla prima metà della classifica e raggiungiamo il posto numero 44.

L’offerta di spettacoli è bassa in rapporto al numero di abitanti: la chiusura del Teatro Manzoni a Cassino non ha contribuito ad abbassare la media, il dato si ferma al 2015. Non contribuisce ad alzarla il fatto che molti eventi (ad esempio quelli promossi dalla Banca Popolare del Cassinate) siano gratis: non si stacca il biglietto e la statistica non tiene conto dell’evento. Qui siamo in posizione numero 74.

Abbiamo un discreto numero di Onlus iscritte all’agenzia delle Entrate (posizione 61) e facciamo poco sport (81)

 

Demografia e società

La provincia di Frosinone è un territorio nel quale si fanno ancora tanti figli. L’indice di natalità ci proietta fino al 30° posto in classifica. Ed abbiamo anche un buon Indice di vecchiaia: è il rapporto tra gli over 64 e la popolazione tra 0-14 anni; l’indice nonni – nipoti ci mette in posizione 53.

L’Università di Cassino fa tanto: l’indice dei Laureati per provincia di residenza è molto alto e saliamo addirittura a quota 36, significa che molti si fidano della cultura insegnata sul territorio e non avvertono l’esigenza di spostarsi fuori provincia per formarsi e prendersi una laurea.

 

Sicurezza

In questa graduatoria ci piazziamo al 67mo posto. Le rapine sono nella media (posizione 53), si fanno poche truffe e frodi informatiche (26° posto), gli scippi ed i borseggi sono in aumento ma non sono un’emergenza (45°).

Impieghiamo ancora molto per definire le cause giudiziarie: ci collochiamo in posizione numero 72 nella graduatoria che tiene conto di quanti procedimenti sono ancora aperti dopo 3 anni.

Facciamo spesso ricorso alla Giustizia e questo ci colloca al 71° posto nell’indice di litigiosità.

 

Lavoro

Il nostro pezzo forte è qui. Lavoriamo molto. E soprattutto esportiamo moltissimo. Siamo la nona provincia in Italia per export.

Ci sono molte Partite iva ma sono meno che nelle altre località. Soprattutto nel Nord d’Italia.  Siamo 68mi per Imprese registrate ogni 100 abitanti.

Il tasso di occupazione non è alto, il dato è costante sia nell’analisi dell’occupazione giovanile che nella fascia dei lavoratori maturi: ci collochiamo tra la posizione 83 e la 82.

Abbiamo iniziato a credere nelle Startup Innovative. Merito questo anche dell’Università di cassino che ha istituito un ufficio per valorizzare le idee dei suoi studenti, valutare se possano sostenere la nascita di un’impresa. Siamo in 77ma posizione.

Usiamo però ancora poco i soldi raccolti dalle banche attraverso il risparmio. Il rapporto tra impieghi e depositi ci colloca al 90° posto.

 

Ricchezza e consumi

Luci ed ombre del territorio emergono da questo capitolo.

Da noi gli affitti costano poco al punto che siamo in 13ma posizione in Italia. Abbiamo pensioni medie e questo ci colloca in 68ma posizione. Non depositiamo più molti soldi: la crisi, la perdita dei posti di lavoro, hanno smontato il mito dei ciociari – formichine: siamo all’83mo posto per depositi bancari.

Facciamo acquisti on line e siamo in 70ma posizione.

Ma siamo tra i peggiori in Italia per numero di protesti. È un dato che non c’entra con la crisi. Si tratta di un valore storico per questo territorio: nella graduatoria Protesti pro capite (media in euro – periodo aprile 2016/marzo 2017) siamo quasi sul fondo: posizione 110.

 

Il resto d’Italia

In montagna, e in particolare sulle Alpi, si vive meglio. È Belluno, in Veneto, a classificarsi al primo posto nell’indagine del Sole 24 Ore.

In vetta ci sono anche Aosta, Sondrio, Bolzano, Trento e Trieste. In coda alla graduatoria soprattutto le città di Campania e Puglia. Ce ne sono otto nelle ultime dieci posizioni, con Caserta maglia nera 2017 e Taranto al penultimo posto. Latina è all’82mo posto.

Fra le grandi città Roma è in retromarcia di 11 posizioni dall’anno scorso fino all’attuale 24° posto. Milano passa dal secondo all’ottavo posto, Bologna e Firenze scendono di sei caselle, mentre Palermo guadagna due posizioni rispetto al 2016 e si piazza 97a. Napoli conserva il suo 107° posto.