Claudio dei record lascia la politica: “Così non si può”

Non si ricandida. Si concentrerà sull'insegnamento all'Università. Eppure a 19 anni era già assessore, a 20 il responsabile della 'monnezza'. È il padre del servizio di raccolta dei rifiuti che è considerato "l'unica cosa che funziona in città". Perché Claudio Marciano va via. Lo scollamento con il Pd. Ed i rischi futuri per il Partito. I soldi 'saltati' con le dimissioni? "Si recuperano"

L’uomo dei record ha bruciato sempre le tappe. Lo ha fatto quando ha cominciato: nel 2003 aveva appena 19 anni quando il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo lo ha nominato assessore al Decentramento e alle Politiche Giovanili. L’anno appresso era a capo dell’assessorato ad Ambiente e Rifiuti: un gesto coraggioso, quasi una sfida del sindaco di “frontiera” affidare la gestione della munnezza ad un giovane universitario. Dieci anni più tardi quello studente ormai diventato professore fu il ‘padre’ politico della Formia Rifiuti Zero, la municipalizzata del Comune che è diventata  la società dell’unica cosa che funziona a Formia, quella del ciclo dei rifiuti. Ora ha centrato il record anche al momento di finire: in un mondo nel quale tutti sono incollati alla poltrona, il capogruppo Pd di Formia Claudio Marciano a 37 anni ha deciso di lasciare la politica.

Così non si può

Claudio Marciano. Foto © Andrea De Meo

Non si può servire una città quando la tua città non la vivi più”. Lo ha annunciato nel pomeriggio. Una scelta non facile: “la politica attiva mi mancherà”.

Ma ha una cattedra accademica da portare avanti: è docente dei Processi Economici e del Lavoro presso le facoltà di Sociologia delle università di Torino e di Aosta.

Mi sono reso conto in questi due anni e mezzo che non si può esercitare una minima forma di attività amministrativa viaggiando di notte per arrivare la mattina a Formia per andare in Consiglio…”.

Aspirante sindaco

Dopo l’assessorato nel 2003 a 19 anni, c’è stata la sfida delle urne nel 2008: primo dei non eletti alle spalle di Maria Rita Manzo per la Sinistra Arcobaleno. Nel 2013 il ritorno in Giunta, sempre grazie a Sandro Bartolomeo, con le deleghe alla Sostenibilità Urbana e Smart City.

Due anni e mezzo fa nel 2018 c’è stata l’occasione per diventare sindaco: quella volta le urne hanno premiato Paola Villa, né di sinistra né di destra né dei Cinque Stelle.

Ora Marciano decide di uscire di scena: “ho  soltanto 37 anni ma non metterei limiti alla provvidenza per il futuro”.

Non è un addio

Foto © Andrea De Meo

Seguirà la politica a distanza. “Molti – ha rivelato Marciano – hanno chiesto di dare una mano. Lo farò a distanza con i nuovi strumenti che la pandemia ci ha dato”.

Il voto contrario alla salvaguardia del Bilancio? “Altre mille volte voterei contro la salvaguardia. –  ha aggiunto il prof – Ho agito con pieno mandato dei miei elettori e della mia coalizione politica, in coerenza con quanto sostenuto in due anni e mezzo di lavoro consiliare.  Se la città oggi non ha più un governo è unicamente per responsabilità della (ex) Sindaca e dell’armata brancaleone che ha tirato su per vincere le elezioni. Si tratta di una coalizione che ha tenuto nel congelatore la città per due anni, che ha litigato dal primo minuto in cui si è insediata, che non ha affrontato neanche un dossier significativo per il futuro di Formia”. 

I motivi sono politici

La versione ufficiale parla di impegni accademici ma le ragioni sono profondamente politiche.  Sinora Claudio Marciano ha rappresentato il Pd in Aula senza esserne mai stato iscritto. Un’anomalia che oggi non è più tollerabile.

Il limite lo ha messo a nudo la crisi in cui è precipitata l’amministrazione di Paola Villa. Nel corso delle consultazioni avviate dal sindaco, Claudio Marciano ha preso una posizione chiara: se il sindaco ha i numeri governa, se non li ha va a casa. Il Partito Democratico invece aveva avviato una discussione interna, interrogandosi sulla possibilità di individuare o meno soluzioni diverse. Perché? La città ha pagato un dazio enorme per mandare via Paola Villa: non approvando gli equilibri di Bilancio ha perso circa 2 milioni di euro. (Leggi qui Per mandare via Paola Villa hanno rinunciato a 2 milioni).

Il problema politico è che avere un Consigliere così è come non averlo. Impossibile affidarsi ad una figura autorevole ma sganciata da ogni vincolo con il Circolo, con i quadri di Partito, con la linea cittadina, provinciale e nazionale

Meglio concentrarsi sull’insegnamento allora.

I rischi per il Pd

Il presidente ed il segretario del Circolo Pd di Formia

Visto da lontano, il quadro politico di Formia appare chiaro agli occhi di Claudio Marciano.

Il Pd dal 1993 al 2017 ha vinto quattro volte le amministrative di Formia. Oggi è affidato a due giovani dirigenti: il segretario Luca Magliozzi ed il presidente dell’assemblea Gennaro Ciaramella

Il loro compito – secondo Marciano – è complicatissimo e si svilupperà su due fronti. Il primo. I possibili “sconfinamenti” del sindaco Paola Villa: nel suo messaggio di addio ha detto che si ricandiderà e che andrà a pescare voti a sinistra. Potrebbe farlo attraverso una lista civica guidata dall’ex coordinatore del disciolto e storico primo circolo Pd Francesco Carta.

Il secondo. La proposta politica dell’ex sindaco Sandro Bartolomeo. Il quale vede maturi i tempi per un progetto trasversale con pezzi del centrodestra (Udc ed ex Udc ora nella Lega) ed i Costiani della civica “Ripartiamo con voi”.

Marciano non è convinto né dalla prima né dalla seconda. Non crede “in queste due opzioni sul campo. Hanno entrambe il fiato corto con il Pd condannato a recitare un ruolo di assoluta subalternità, in caso di rielezione di Paola Villa o di successo elettorale di questo nuovo ambito”.

Il campo largo di Claudio

Cosa fare allora? Marciano ha una soluzione. Per lui il Pd deve avere la capacità di attrarre ed aggregare quanto di buono c’era nella maggioranza Villa. Il riferimento è al presidente del Consiglio comunale Pasquale Di Gabriele  ed anche a “tanti amici che nel corso di questi 30 mesi sono tornati a casa”. E poi deve convincere i molti moderati di un centrodestralitigioso e dalle mille anime”.

Il candidato sindaco? “Magari nella società civile ed in grado di essere operativo 24 ore al giorno sul territorio. Io ci ho provato svolgendo, a distanza, l’incarico di capogruppo  ma mi sono reso conto che Formia è un malato e ha bisogno di un medico vicino al suo letto per l’intera giornata”.

I fondi non sono persi

C0’è tempo per un’ultima polemica con il sindaco. Marciano contesta le cifre illustrate da Paola Villa nel suo commiato. E assicura che non sono andati perduti i fondi che il Comune non ha fatto in tempo ad acquisire con la mancata approvazione della Salvaguardia al Bilancio. (Leggi qui Per mandare via Paola Villa hanno rinunciato a 2 milioni).

I fondi trasferiti dal governo al Comune, che ammontano a 2.369mila euro circa. Spiega Claudio Marciano che si tratta di fondi “riservati al finanziamento del gap tra entrate reali e previste. Sono risorse stanziate per evitare che il 90% dei Comuni italiani vada in dissesto a causa delle minori entrate. Questi fondi sono tutt’altro che persi. Saranno incamerati – ha aggiunto –  tra pochi giorni nel Bilancio comunale con un provvedimento del commissario prefettizio e saranno vincolati, come prevede la legge, al pareggio di Bilancio”.

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