La scelta di Fazzone: “Non lascio Forza Italia, la cambio dall’interno”

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Il Coordinatore Regionale di Forza Italia riunisce la componente. E annuncia che non lascerà il Partito. Ma vuole un cambiamento radicale. Nel quale i territori vengano valorizzati

Nessuna fuga sul Carroccio. Il senatore resta al suo posto: sul ponte di comando di Forza Italia nel Lazio. Claudio Fazzone non lascia il Partito, non volta le spalle a Silvio Berlusconi, non se ne va con la Lega e nemmeno con Fratelli d’Italia ed il nuovo soggetto che stanno per fondare. Rimane ma vuole un rinnovamento radicale: nel quale siano i territori a contare.

L’annuncio è arrivato durante la riunione della componente, convocata venerdì sera al Martino Club del Salto di Fondi. Lì ha preso la decisione, concertandola con tutti i quadri del Partito, da Aprilia sino al Garigliano.

Resto con Silvio

«Lo so che circolano un mucchio di voci. Secondo le quali sarei pronto ad andarmene o con questo o con quello. È vero, mi chiamano in tanti. Ma voglio dire a tutti che io resto in Forza Italia».

A sentirlo c’erano i 150 quadri della sua componente: i suoi colonnelli sul territorio della provincia di Latina. Il parlamentare azzurro è stato quasi costretto a riunirli. Perché le voci incontrollate iniziavano a disorientare la base pontina del Partito.

Nessuna adesione alla Lega, nessun passaggio nemmeno nell’incubatore centrista “Movimento Italia”, capitanato dall’amico sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani. E nemmeno le dimissioni da Coordinatore Provinciale di Frosinone rassegnate giovedì dall’altro amico Adriano Piacentini erano il preludio ad un trasloco dell’intera componente.  

«Io resto con Forza Italia e con il presidente Silvio Berlusconi – ha detto Claudio Fazzone –  ma voglio lavorare per un Partito diverso rispetto a questo attuale. Devono essere i territori ad indicare i propri candidati, in qualsiasi competizione elettorale. A me piace una Forza Italia elastica, come una fisarmonica: un Partito in grado di rinnovarsi e di dare ascolto a quei dirigenti e consiglieri comunali che stanno sui territori con l’obiettivo di risolvere i problemi, di tutti i giorni”, dei cittadini».

Basta cerchi magici

Chiede anche lui la fine del Partito – azienda, nel quale si viene nominati anziché eletti. Dove sono i cerchi magici a decidere fortune e disfatte di chiunque. E dove i voti, il consenso costruito giorno dopo giorno tra la gente, non sono stati quasi mai premiati.

È lo stesso che ha chiesto invano Nicola Ottaviani. Arrivando ad un passo dalla rivoluzione: l’estate scorsa doveva annunciare la nascita de L’Altra Italia ma era stato fermato all’ultimo istante da Silvio Berlusconi dopo che Antonio Tajani aveva iniziato a prendere le misure per il processo di trasformazione.

Il sindaco di Frosinone alla fine se n’è andato. Poco alla volta, mandando decine di segnali sempre più chiari: un intervento dirompente nella Convention autunnale di Fiuggi, la salita sul palco della festa provinciale della Lega a Latina. Ma a nulla è servito: Berlusconi non lo vuole cambiare il Partito. E allora Ottaviani è andato via.

Claudio Fazzone no. E questa importante puntualizzazione il senatore l’ha voluta ribadire davanti a tutta la componente: da Campoverde sino al fiume Garigliano. Al Martino Club c’erano il coordinatore provinciale di Latina Alessandro Calvi, il consigliere regionale e presidente della Commissione Sanità del Lazio Giuseppe Simeone. Presenti i sindaci dei Comuni a guida azzurra Salvatore De Meo (Fondi), Federico Carnevale (Monte San Biagio), Fernando Fragione (Lenola), Cosmo Mitrano (Gaeta), Franco Taddeo (Santi Cosma e Damiano) ed il vice-sindaco di Itri e consigliere provinciale in carica Andrea Di Biase. Schierati anche i presidenti degli enti intermedi, come il presidente del Consorzio di Sviluppo Industriale del Sud-Pontino Salvatore Forte. E, soprattutto, tanti consiglieri «che devo ringraziare per l’instancabile azione che svolgono ogni giorno per Forza Italia».

Alle Europee: Tajani. Provinciali…

Alle Europee di maggio la componente voterà il presidente uscente dell’assemblea di Strasburgo Antonio Tajani. Nel caso sia necessario, sul territorio provinciale è pronto a scendere in campo il sindaco di Fondi Salvatore De Meo.

Capitolo più articolato quello delle Provinciali. In settimana Forza Italia presenterà la propria lista per il rinnovo del Consiglio Provinciale di Latina in programma il prossimo 31 marzo. In candidati saranno dodici, quanti sono i componenti dell’assemblea dell’ente di via Costa: ma l’obiettivo, il «grande sforzo» di Forza Italia sarà quello di riuscire a confermare i 3 seggi che occupa oggi.

Obiettivo che non si preannuncia facile alla luce di molte defezioni venutesi a creare. E di alcune brucianti sconfitte maturate in diverse realtà territoriali dal 2017 in poi.

Il summit del Salto di Fondi ha confermato le strategie che circolavano nei giorni scorsi. Forza Italia punta a riconfermare il consigliere comunale di Latina Giovanna Miele. Ad affiancarle due esponenti del sud-pontino: il consigliere comunale di Fondi (e dirigente di Acqualatina) Vincenzo Carnevale e quello di Gaeta (ed ex presidente del Consiglio) Luigi Coscione.

Il ruolo dei Civici

La strategia di Fazzone è chiara: capitalizzare la forza elettorale laddove Forza Italia ancora conta, magari con l’apporto extra di qualche componente civica.

È il caso del comune di Formia dove una delle quattro liste che ha sostenuto il sindaco Paola Villa, appoggerà la corsa del consigliere comunale Luigi Coscione, da anni tra i più votati a Gaeta, di professione agente immobiliare e per questo beneficiario di una micro delega all’Urbanistica. A sostenerlo sarà la lista creata ad immagine e somiglianza dall’imprenditore della sanità privata Maurizio Costa (ex Margherita, ex Udc due volte candidato a sindaco per il centrosinistra nel 2001 e del centrodestra nel 2013).

Non è un caso che i comuni di Fondi e Gaeta siano rimasti le ultime due vere “enclavi” ancora colorate di azzurro dopo il doloroso strappo dello scorso anno compiuto da Sperlonga con il sindaco Armando Cusani uscito dall’orbita di Claudio Fazzone. 

I franchi tiratori

Un paio di stoccate, Claudio Fazzone le ha assestate. A chi sta pensando di replicare a Latina il gioco al massacro fatto alle provinciali di Frosinone nello scorso ottobre: quella volta un pugno di franchi tiratori ha colpito alle spalle il candidato di Mario Abbruzzese alla presidenza, Tommaso Ciccone. Mettendo in difficoltà Abbruzzese ma azzoppando Forza Italia.

Fazzone ha fiutato l’aria e venerdì sera ha messo in chiaro che non verranno tollerate coltellate alla schiena. «Io consiglio di non farsi attrarre da facili persuasioni. Dimostriamo invece, compatti, che Forza Italia c’è e sa cosa vuole». A buon intenditore sono sufficienti poche parole.

A chi pensava? Lui giurerà che era una frase detta così, in maniera generica. In realtà tra gli indiziario c’è Giorgio Ialongo, capogruppo di Forza Italia in Comune a Latina. Che ha organizzato per martedì un incontro a Latina nel quale parlare di Provincia e si mormora che abbia invitato anche il capogruppo di Forza Italia in Regione Lazio Antonello Aurigemma. Cioè uno dei tre firmatari della lettera a Tajani con cui chiedere la rimozione di Fazzone da Coordinatore Regionale.

I crampi di Formia

Questo orientamento del senatore Claudio Fazzone qualche mal di pancia l’ha creato. Soprattutto nel gruppo consiliare di Formia, Comune che è andato alle urne lo scorso giugno.

Il candidato a sindaco del centrodestra era l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo. Il noto penalista non ha mai fatto vita di Partito e il suo esordio in politica avvenne nel 2008 con una lista civica, “Idea domani”, fondata proprio da Maurizio Costa. Quelle elezioni Amministrative le vinse il senatore Udc Michele Forte ed al momento di formare la giunta Cardillo Cupo fu nominato assessore al Personale e alla Polizia Locale.

L’avvocato ha sempre avuto amicizie influenti sia nell’Udc che nella Forza Italia del trio Claudio FazzoneGiuseppe Simeone e Salvatore Forte. Questo peso l’ha messo in campo nel 2017 quando, nonostante fosse consigliere comunale di opposizione, venne eletto consigliere provinciale (il comune di Formia mandò a Latina anche un altro azzurro, il “mister preferenze” degli ultimi dieci anni, Gianluca Taddeo, nipote del sindaco di San Cosma e Damiano Franco Taddeo). Per poi assumere finanche la presidenza della commissione Lavori Pubblici e attività tecniche (raggruppa le delicatissime deleghe alla Viabilità, Trasporti ed Edilizia Scolastica).

Ma il destino è sempre cinico e Cardillo Cupo ha frequentato la Provincia di Latina soltanto per una manciata di mesi: sino al dicembre 2017 perché le dimissioni rassegnate dall’allora sindaco di Formia Sandro Bartolomeo fecero decadere anche i consiglieri comunali di Formia eletti in Provincia.

Nella scorsa primavera l’incubatore storico dell’Udc a Formia si è trasformato in Lega ed il carroccio appena esordiente propose Cardillo Cupo alla carica di sindaco. Naturalmente con l’avallo, imprescindibile, del Senatore e segretario regionale di Forza Italia Claudio Fazzone. Quello che è successo è storia presente: terminato il duopolio Michele Forte – Sandro Bartolomeo a pagare dazio è stato soprattutto Cardillo Cupo. La sua fedeltà al Senatore Fazzone l’ha manifestata dichiarandosi consigliere comunale di Forza Italia “ma solo per una questione tecnica” – ha puntualizzato a luglio il candidato sindaco sconfitto.

Non c’è due senza tre

E ora? Cardillo Cupo avrebbe voluto tornare a Latina da consigliere provinciale e qualcuno gli avrebbe risposto: hai già avuto. Cardillo Cupo che fa? Di certo venerdì i colleghi di gruppo lo aspettavano a Formia per l’approvazione del Bilancio di previsione 2019 e gli “amici” in serata al Salto di Fondi.

Il legale ha riaperto un vecchio e antico forno, quello del potente capo gabinetto della Provincia Enrico Tiero (il presidente, Carlo Medici, è sindaco del Pd a Pontinia) che da qualche settimana è anche segretario regionale niente meno che dei Fratelli d’Italia. Cardillo Cupo candidato alle Provinciali con il Partito di Giorgia Meloni o con una lista civica di area ispirata dalla famiglia Tiero, castelfortese d’origine ma latinense d’adozione?

L’interessato liquida la cosa con un “Stiamo vedendo…” Otto mesi per frequentare le tre componenti del centrodestra italiano – Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia – è un motivo in più per ipotecare l’oro nei tuffi alle Olimpiadi di Tokyo del 2020.