Coletta e Tommasi, il destino di due maglie numero 8 per curare la sinistra

Damiano Coletta sindaco di Latina, e Damiano Tommasi sindaco di Verona: entrambi ex calciatori e con nome di medico. Il destino di due maglie numero otto chiamate a "curare" la sinistra nei covi "destri"

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

non aver paura di sbagliare un calcio di rigore
Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore
Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia

Francesco De Gregori, La leva calcistica del ’68

Fino ad ora di Damiano c’era solo il mio amico, il Potsie, che per me resta unico e unico filosofo di riferimento. Scorro i risultati elettorali e mi si accende una lampadina, ma che ci sia un destino a chiamarsi Damiano

Damiano, il santo, ha un gemello Cosma: i due imparano a curare in Siria e di “cura” si occupano: sono i patroni di medici, chirurgi, farmacisti e parrucchieri. Curano ed ecco il primo indizio: Damiano è nome di santo che cura, e salva i malati.

Damiano, nella versione di Coletta, nello specifico cura la Sinistra dal “male” di città dove la destra domina tutto; vince a Latina sei anni fa a dispetto di tutti battendo una destra ingorda e divisa: la straccia e la umilia.

Damiano Tommasi

Ora a Verona un altro Damiano, la versione Tomassi, ferma ed umilia un centrodestra diviso e non meno arrogante di quello di Latina. Damiano ColettaDamiano Tomassi sono salvifici. (Leggi qui Riccardo, una delle quattro gioie).

Unica analogia? No, ma che dite sono tutti e due calciatori, tutti e due numero 8, due mezzale destre a cui la squadra destina l’impostazione d’attacco, di preparare il goal, di tessere la trama per vincere. 

Anche fisicamente si somigliano ed entrambi da giovani avevano la barba. Nessuno dei due è loquace: hanno entrambi il calcio dentro e la passione per la politica è acquisita come l’arte della medicina del santo di riferimento e…

Il sindaco Coletta in campo nella partita Latina-Rondinella nel 1981.

Damiano è medico anagiro, che vuole dire senza argento, senza denaro, che curava in cambio di nulla. I due Damiano quello veronese e quello pontino ci stanno in questa antica definizione.

Io naturalmente mi tengo il mio Damiano, il Potsie, perchè “nu semo gente anagira, che non pensa al bocco, ma per davvero“. Ma è bella questa storia dipinta dal caso.

Saranno bravi sindaci? Cosma e Damiano se li ricordano da secoli, da secoli curano, per i nostri vedremo.

Destino della maglia numero 8.

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