Commissariate le sezioni Pd di Cassino e Sora

Fuori tutti. I vertici dei Circoli del Partito Democratico di Cassino e Sora sono stati azzerati. Lo ha deciso il segretario regionale Fabio Melilli dopo i disastrosi risultati conseguiti alle elezioni comunali di giugno: la mancata presentazione della lista a Cassino e meno del tre per cento raccolto a Sora.

Le due sezioni sono formalmente commissariate. A reggerle sono il segretario provinciale Simone Costanzo ed il presidente del Partito Domenico Alfieri. È’ già stata fissata la data del congresso: il 18 settembre in entrambi i casi.

Nella decisione del Regionale hanno pesato le lacerazioni interne alle due sezioni.

Un esempio arriva dalle dichiarazioni del (ex ormai) vice segretario Pd di Cassino Ernesto Polselli che in queste ore ha rinnovato le sue critiche a Francesco Mosillo, accusato di avere spaccato il Pd con la sua candidatura a sindaco determinando la sconfitta del sindaco uscente Giuseppe Golini Petrarcone. «Quello che brucia è la sconfitta per un centinaio di voti dell’amministrazione Petrarcone, che poteva essere il punto di partenza per un forte progetto di centrosinistra per raccogliere le istanze dei partiti, dell’associazionismo, ma soprattutto della gente dai ceti più deboli a quelli più agiati. E’ questo che Francesco Mosillo ha distrutto, per la sua fretta di emergere e per la sua superficialità politica, confondendo il partito con una sua azienda di proprietà».

Polselli ne ha anche per Stefano Mosillo, papà di Francesco e segretario della sezione di Cassino dimessosi quando era chiaro che non fosse possibile arrivare ad una candidatura unitaria: «Il PD di Cassino guidato come segretario da Stefano Mosillo da circa un anno, è stato nella più completa confusione: primarie sì, primarie no, Petrarcone sì, Petrarcone no; questa confusione creata artatamente ha raggiunto il massimo con le sue dimissioni da segretario ad un mese prima della presentazione delle liste. Mai successo una cosa del genere nella storia da dove provengo. Le dimissioni erano ben calcolate: solo così Francesco Mosillo poteva autocandidarsi, tramite i giornali, senza passare per una discussione e votazione del Direttivo o degli iscritti, perché sapeva benissimo che questa sua autocandidatura non sarebbe mai passata. Ma non è in questo modo che diventa possibile rivendicare la candidatura a sindaco solo perchè si è in possesso di una tessera PD».

Infine Polselli critica la posizione assunta in consiglio comunale da Mosillo e dai consiglieri Pd eletti nelle sue liste: «Il nostro posto è con il centrosinistra e non con il centrodestra».