La strategia delle Commissioni

Rinnovate le Commissioni in Regione Lazio. La Trasparenza su Allumiere alla FdI Colosimo. Battisti guida gli Affari Istituzionali. Per Ciacciarelli un ruolo al centro dell'Opposizione. Il ritorno di Buschini nei ruoli strategici. Il caso Pino Simeone.

C’è la commissione Trasparenza affidata all’opposizione più intransigente rappresentata da Chiara Colosimo. Ma anche il ritorno di Mauro Buschini nei posti chiave. C’è la salita di Sara Battisti. E il ruolo netto al centro dell’opposizione per Pasquale Ciacciarelli. Ma pure lo sgambetto a Pino Simeone che determinerà non pochi problemi politici nei prossimi mesi. La partita per le nuove Commissioni Consiliari in Regione Lazio traccia in maniera netta la nuova linea dell’orizzonte politico in Regione Lazio: quello della seconda metà del mandato Zingaretti bis.

La prima giornata di votazioni, che si è appena conclusa, dice che problemi di assetto ci sono all’interno di entrambi i fronti. Ma è in via di ricostruzione il dialogo tra Lega e Fratelli d’Italia. La conseguenza è stata la sintesi nella gestione delle Commissioni che spettano all’opposizione; non senza qualche scintilla: come nel caso dell’elezione del presidente del Comitato Regionale di Controllo Contabile: la Lega ha puntato i piedi, Ghera (FdI) ha chiesto di allungare i tempi per lasciar raffreddare la temperatura.

Non è stata esente da frisioni anche la maggioranza. È emerso in tutta la sua evidenza al momento di eleggere il presidente della Commissione Cultura; il voto è stato rinviato fino a quando il centrosinistra ha individuato una sintesi.

La strategia delle Commissioni

Nicola Zingaretti e Daniele Leodori (Foto: Imagoeconomica, Stefano Carofei)

Perché è così importante il rinnovo delle Commissioni? Perché sono il vero strumento di governo del Consiglio regionale. Soprattutto nel Lazio dove le urne nel 2018 hanno restituito un Governatore senza una maggioranza, un Nicola Zingaretti confermato alla guida dell’ente ma con due voti in meno del necessario per essere autosufficiente.

L’abilità politica di Zingaretti tre anni fa gli ha consentito di tenere in piedi la legislatura passando dalle Commissioni. Dividendone le presidenze in modo da affidare pezzi di amministrazione anche alle opposizioni. Per fare sintesi su quelle parti di programma che coincidevano tra i blocchi. Sul percorso è arrivata la maggioranza con il Patto d’Aula costruito da Mauro Buschini e Daniele Leodori aggregando i due Consiglieri del Gruppo Misto; poi l’allargamento definitivo con l’arrivo del Movimento 5 Stelle.

Lo Statuto prevede che le Commissioni vengano rinnovate a metà del mandato. Perché gli equilibri cambiano. E se non vengono adeguate c’è il rischio che non siano più rappresentative della nuova realtà.

La Trasparenza a Colosimo

Chiara Colosimo

Poco prima delle 13 c’è il primo atto. È la creazione della Commissione Trasparenza. Quella sollecitata da Mauro Buschini nel momento in cui ha preteso di farsi da parte e lasciare la presidenza del Consiglio regionale del Lazio. Quella che dovrà verificare se siano state regolari le procedure seguite dall’ormai ex presidente e dall’Ufficio di Presidenza che non ne ha proprio voluto sentire di spostarsi da dove sta, per le recenti assunzioni fatte utilizzando la graduatoria elaborata dal Comune di Allumiere per un suo concorso.

La presidenza della nuova Commissione è andata a Chiara Colosimo di Fratelli d’Italia. È stato il suo gruppo a sollevare la questione. L’Aula ha ritenuto che il massimo segnale di trasparenza fosse affidare proprio a lei la verifica delle procedure.

Il voto emerso in Aula dice in modo plastico che nessuno potrà rimproverare al Consiglio Regionale che sostiene Nicola Zingaretti di avere voluto imboscare la questione.

Il Pluralismo a Ciacciarelli

A Fratelli d’Italia va anche la presidenza del Comitato per l’attuazione delle Leggi regionali. A guidarla sarà Antonello Aurigemma. Ma il vero segnale politico della giornata è stato quello di Pasquale Ciacciarelli.

(Pasquale Ciacciarelli

Al consigliere leghista va un ruolo di netta opposizione. Fino ad oggi ha guidato la Commissione Cultura. Ci era entrato nel 2018 quando stava in Forza Italia che ha avuto un atteggiamento di opposizione costruttiva verso Nicola Zingaretti. Posizione diversa da quello dell’opposizione intransigente esercitato dalla Lega, alla quale il consigliere regionale ha aderito un anno e mezzo fa.

Ciacciarelli passa ora alla guida della III Commissione Vigilanza e Pluralismo dell’Informazione. È una delle commissioni di controllo che spettano alle opposizioni. Un ruolo più consono che spazza il campo da possibili ambiguità dovute proprio alla presidenza di una commissione propria invece della maggioranza.

Ma c’è un dettaglio fondamentale: Ciacciarelli continuerà a far parte, come vice presidente, della V Commissione Cultura. In pratica, alla fine del primo giro di giostra mantiene una presidenza di Commissione Ordinaria, delinea un profilo nitidamente di Opposizione, mantiene la sua posizione nell’Ufficio di Presidenza della Commissione Cultura. È il segno della considerazione che si è costruito in maniera trasvrsale.

Nuova vita per Buschini

Mauro Buschini

Il lavori d’Aula dicono che c’è il ritorno di Mauro Buschini lì dove è fondamentale l’abilità politica. Già nei giorni scorsi l’ex Presidente d’Aula ha dato la sua totale non disponibilità ad assumere presidenze, vice presidenze o altri incarichi fino a quando la Commissione Trasparenza non si sarà prnunciata in manera chiara sul suo operato e sulle procedure adottate per le assunzioni tramite la graduatoria elaborata dal Comune di Allumiere.

Intanto però le immagini del Circuito Chiuso mostrano un Buschini che avvicina prima il suo successore Marco Vincenzi, poi la capogruppo Marta Leonori. Lo fa nei momenti in cui la tensione si fa più alta. Dopo lo scambio di battute, con le mani a coprire la bocca per impedire di leggere il labiale, i lavori riprendono. Ed a quel punto vanno in maniera spedita.

Il nome di Buschini è in quattro Commissioni: nella strategica IV Commissione che si occupa di Bilancio; nella VII Commissione – Sanità che decide tutto in materia di strategie e politiche sanitarie nel Lazio; nella IX Commissione – Lavoro da dove intende riprendere in mano le fila del futuro Stellantis; poi nella XV Commissione sui piani di zona per l’edilizia economica e popolare nella Regione. Le indiscrezioni dicono che Buschini ha dato la sua indisponibilità a presiedere commissioni fino a quando non si sarà pronunciata quella creata appositamente per fare chiarezza

Mattia al Lavoro

Eleonora Mattia e la pubblicità delle cravatte Van Heusen degli Anni 50

Sale Eleonora Mattia: alla Consigliera che ha proposto la prima legge regionale in Italia per equiparare lo stipendio dei lavoratori a quello delle lavoratrici prende la guida della Commissione Lavoro.

Il rinnovo della Commissione Cultura dice che l’asse Pd – M5S in regione Lazio ancora c’è. Alla guida della Commissione va la pentastellata Gaia Pernarella. E le scintille nella maggioranza? La Dem Valentina Grippo voleva la vice presidenza: nulla da fare se l’è aggiudicata Enrico Forte di Latina.

Il caso Simeone

Tra i pontini c’è da registrare un caso che minaccia di determinare conseguenze politiche nei prossimi mesi. Perché è stata tolta la Commissione sanità a Pino Simeone di Forza Italia, unanimemente considerato un galantuomo. Quella strategica commissione ora la riprende la maggioranza: nelle prossime ore verrà eletto presidente Rodolfo Lena.

Pino Simeone. Foto: Stefano Carofei (Imagoeconomica)

Nessun ristoro per il formiano Simeone, fazzoniano di rigida osservanza. Perché nel frattempo a Forza Italia una Commissione era stata già assegnata: quella sulla Protezione Civile, andata ad Enrico Cavallari che prende il posto di Sergio Pirozzi. Le indiscrezioni dicono che dietro le quinte abbia manovrato il potentissimo coordinatore romano di Forza Italia Maurizio Gasparri. Che con il Coordinatore regionale Claudio Fazzone non è proprio in sintonia.

Il resto lo dirà la seconda giornata di votazioni. Già domani. Tra le votazioni in agenda c’è quella che riguarda Sara Battisti. Nei giorni scorsi veniva data alla guida della Commissione Speciale Covid, in mattinata si parlava della presidenza della Commissione Affari istituzionali. Nessuno parla, perché in ogni conclave chi entra Papa esce cardinale. Insieme alle altre votazioni servirà a delineare in maniera definitiva l’orizzonte politico che accompagnerà la Regione Lazio fino alle prossime elezioni. Quelle del dopo Zingaretti.