L’intesa nel Pd c’è: tre all’area Scalia e tre a De Angelis – Costanzo

L’accordo, in linea di massima c’è. Tre delegati alla componente Pd di Francesco Scalia e tre alle altre due componenti Pd renziane: quelle di Francesco De Angelis e Simone Costanzo. Non è un accordo già raggiunto e concluso. Ma nella sostanza c’è.

L’indiscrezione filtra tra le sedie sistemate nella saletta delle riunioni da Memmina a Frosinone, dove in serata si sono riunite le truppe di Francesco Scalia per parlare di congresso nazionale.

Le cifre dicono che dalla Federazione di Frosinone ne dovrebbero uscire sei, forse sette. E facendo il listone si evita la conta e si può fare en plein di delegati.

Fine delle indicsrezioni quando da Roma arriva il Senatore. Francesco Scalia sale sul podio e parla per un quarto d’ora. Tiene la sua relazione sullo stato di salute della componente «Siamo noi quelli che possono rivendicare a pieno titolo il lavoro fatto da Matteo Renzi». Si appassiona il senatore: inizia ad elencare tutto quello che il governo Renzi ha realizzato in 2 anni 9 mesi e 20 giorni. Rivendica soprattutto il merito «della spinta riformista che finalmente ha mosso il Paese».

Nella saletta c’è tutta l’area: dal presidente del partito Domenico Alfieri al presidente della Provincia Antonio Pomepo, dall’ex assessore Stefania Martini all’uomo delle preferenze Angelo Pizzutelli, fino a Nazzareno Pilozzi.

Proprio il deputato, si inserisce nel solco di Scalia. E sottolinea come l’idea della lista unitaria sia positiva «perché unisce il Partito». Soprattutto per i vantaggi che porta: sei delegati e Federazione allineata su Matteo Renzi.

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