Comune a caccia di tasse vecchie: avvisi per 6,8 milioni

RAFFAELE CALCABRINA per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

Il Comune di Frosinone va a caccia di chi non ha pagato l’Ici per gli anni di imposta 2011/2012. Sul piatto ci sono 350.041 euro da mettere a bilancio. E per le asfittiche casse comunali, alle prese con il piano di rientro del debito e con i nuovi tagli imposti dai minori trasferimenti dello Stato per 3,2 milioni di euro, è oro.

Ma questa è solo una parte del tesoretto: i solleciti totali per Tarsu, Tares, Tari per gli anni dal 2009 al 2013 per altri 6.501.979 euro per un totale generale che sfiora i 7 milioni di euro. Con una determina, l’ultima della serie, a firma del dirigente del settore Gestione delle risorse Vincenzo Giannotti, l’amministrazione ha messo nero bianco l’intenzione di procedere con la notifica di 383 avvisi di accertamento per l’Ici vecchia. Somme che andranno ascritte nel bilancio di previsione.

A seguito di una serie di controlli, che hanno riguardato anche altri tributi, tanto che per l’Ici del 2010 il Comune ha prodotto un elenco di altri 980 avvisi di accertamento per un importo complessivo di 700.000 euro, comprensivo di tributo, sanzione, interessi ed accessori. Nell’attività istruttoria il Comune si è avvalso dei dati in possesso dello stesso ente, quali quelli catastali, urbanistici e riscossioni contabilizzate.

Negli ultimi tempi, però, il Comune di Frosinone ha stimato altre entrate da recuperare. La somma più consistente riguarda la Tari del 2014 per un omesso versamento di 2.624.996 con 1.896 accertamenti; sul fronte Tares risultano da incassare 1.438.503 euro con 1.896 accertamenti, più altri 177 accertamenti per 47.023 euro più 999 avvisi per ulteriori 245.508. E ancora il Comune reclama, con 1.100 avvisi, 1.740.326 euro di Tarsu del periodo 2009-2012, ai quali si aggiungo ulteriori 677 avvisi per 170.072 euro, 267 avvisi per 214.643 euro per il 2011 e altri 41 per 20.908 euro per l’anno successivo.

Una guerra, dunque, da combattere a colpi di carte bollate per incamerare quanto i cittadini avrebbero dovuto pagare sulle tasse della casa. Tasse che, nel corso degli anni, sono aumentati in modo esponenziale e verosimilmente hanno indotto più di qualche cittadino, magari distratto in qualche caso, cosciente in qualche altro, a tagliare sulle spese per le tasse. Ma con le casse comunali che piangono, la necessità di tagliare i servizi e aumentare le rette come per lo scuolabus e gli asili nido, recuperare l’evasione dei tributi locali diventa un imperativo categorico.