Comune, fuori i secondi. Sì, ma quanti sarebbero?

Nicola Ottaviani sta riflettendo sulla possibilità di accettare la proposta della Lega di candidarsi alle elezioni europee. Ma prima deve risolvere il nodo della successione...

Adriano Piacentini o Riccardo Mastrangeli? Massimiliano Tagliaferri o Danilo Magliocchetti? Fabio Tagliaferri o Antonio Scaccia? Oppure Carlo Gagliardi? Nicola Ottaviani, sindaco di Frosinone, non sta sfogliando la margherita.

Sta cercando di capire se potrebbe esserci una soluzione unitaria e condivisa nel centrodestra  cittadino qualora lui accettasse la proposta della Lega di candidarsi alle elezioni europee, riuscendo a centrare l’obiettivo. In realtà il tempo a disposizione ci sarebbe perché, qualora eletto, avrebbe un periodo accettabile per poter decidere quale ruolo mantenere.

Infatti è incompatibile, non ineleggibile. Poi, una volta scelto, ci sarebbe un ulteriore periodo di tempo prima di tornare alle urne nel capoluogo. Toccherebbe al vicesindaco guidare l’Amministrazione. E questo diventerebbe il primo snodo. Perché Ottaviani dovrebbe nominare vicesindaco non soltanto una persona di sua strettissima fiducia, in grado di garantirgli la piena continuità amministrativa.

In cima alla lista c’è il nome di Adriano Piacentini, attuale presidente del consiglio comunale e coordinatore provinciale di Forza Italia. Un “passaggio” che rappresenterebbe un primo test. Ma è nell’individuazione del candidato sindaco che le dinamiche verrebbero fuori.

Intanto il metodo. Nicola Ottaviani non vuole prescindere dalla celebrazione delle primarie e non sosterrebbe chi non lo facesse. Ma Carlo Gagliardi e Fabio Tagliaferri, tanto per fare due nomi, accetterebbero il metodo delle primarie per la scelta del candidato sindaco?  E se no, cosa accadrebbe?

Si tratta del punto più importante, quello che alla fine determinerà la scelta di Nicola Ottaviani. Il quale al primo posto continua a mettere il Comune di Frosinone. Al termine del secondo mandato mancano tre anni e mezzo e ci sono opere pubbliche da completare e tante altre cose da fare.

La candidatura alle europee nelle file di un partito come la Lega è un’occasione per certi versi irripetibile, ma Ottaviani ha già dimostrato di mettere sempre la fascia da sindaco in pole position. La prospettiva di lasciare anticipatamente senza alcuna garanzia di un centrodestra unito lo preoccupa molto.

Ma c’è tempo per cercare di capire se gli spazi per una soluzione unitaria dovessero crearsi. Anche se il suo passaggio alla Lega (non sarebbe il solo) andrebbe inevitabilmente a complicare i rapporti con Forza Italia.

Un problema in più.