Troppo caos con i dirigenti: D’Alessandro riunisce in conclave la maggioranza

Carlo Maria D’Alessandro riunisce in conclave la maggioranza con la quale governa il Comune di Cassino. Rinchiude tutti  in una sala dell’Hotel Pavone. Lo farà giovedì sera, lontano da occhi e orecchie indiscreti. Per evitare di far uscire la notizia ha diramato solo in serata la convocazione, attraverso la chat interna su Whatsapp.

Non sanno che a strigliare delicatamente consiglieri ed assessori ci sarà pure Mario Abbruzzese. Il quale, intimando a tutti di non far uscire nemmeno una parola, dirà «Bisogna finirla con queste polemiche, tra poco ci saranno le elezioni, dovete abbassare i toni. Sapete benissimo che senza di me non sareste stati eletti. Fate in modo che questa vostra prima esperienza in Consiglio non sia anche l’ultima». E’ più o meno la stessa litania che recitava a lui Bruno Scittarelli quando era sindaco e Mario era consigliere di maggioranza.

Al centro della riunione ci sarà la crisi scoppiata tra Consiglieri e Dirigenti. Più di qualcuno ritiene che la rotazione disposta recentemente dal sindaco, in realtà sia una sorta di commissariamento. Perché i dirigenti hanno impartito ordini precisi al personale: vogliono sapere chi viene, cosa chiede, con chi parla, se chiede piaceri e di che tipo. Una situazione culminata nei giorni scorsi con le dimissioni di Franco Evangelista da Delegato alla Manutenzione, stanco degli scontri ormai quotidiani con il Dirigente dell’area tecnica Giancarlo Antonelli.

Ma tra i corridoi si sostiene che una certa insofferenza la stia mostrando anche Beniamino Papa, Assessore Pianificazione Urbana – edilizia privata – Case Popolari. Così come l’avvocato Peppe Di Mascio avrebbe qualche dolore di pancia, per le stesse ragioni.

Non solo. Anche tra il personale c’è una certa resistenza. Non a fare i commissari. Ma a prendere servizio nella nuova ‘posizione organizzativa’ assegnatagli.  Temono che si tratti di una manovra con la quale emarginarli. Colpa di una voce maliziosa, attribuita all’assessore al personale Benedetto Leone. Voce secondo la quale avrebbe detto “Agli amici di Petrarcone un piccolo periodo di purgatorio va fatto scontare“.

Sta di fatto che in alcuni uffici, nonostante siano passati diversi giorni dall’assegnazione, alcune persone ancora non si sono viste. Arrivando alla clamorosa decisione dei dirigenti Nino Grossi e Benedetto Sinagoga di rinunciare rispettivamente all’ufficio Manutenzione ed all’ufficio Ambiente. E con lui anche all’indennità: novemila euro in un caso e settemila nell’altro. Le due posizioni passeranno ad interim al dirigente del settore l’architetto Giancarlo Antonelli.

E poi sono ancora da assegnare le posizioni ai tributi e a ragioneria (incentivi da 7 mila euro).

Una situazione che, secondo alcuni avrebbe indotto il segretario generale Lorenzo Norcia a valutare la disponibilità di un incarico dirigenziale o in Regione o alla Provincia.

Una bomba. Che Carlo Maria D’Alessandro tenterà di disinnescare con il conclave di giovedì.

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