Confindustria, passo indietro di Regina… il Risiko passa per il Lazio

Aurelio Regina, leader degli industriali del Lazio, ritira la sua candidatura al vertice di Confidustria e annuncia il sostegno ad Alberto Vacchi. Anche il numero uno degli imprenditori bresciani, Marco Bonometti, dopo aver incontrato i saggi di Confindustria nella sede di Assolombarda a Milano ha reso noto di aver abbandonato la corsa alla presidenza dell’associazione guidata oggi da Giorgio Squinzi. Bonometti non ha esplicitato il suo endorsement ma nell’entourage di Vacchi c’è la speranza che i suoi sostenitori possano portare voti all’imprenditore bolognese visto il profilo da metalmeccanico che li accomuna.

Il prossimo passo ora è rimandato al 17 marzo quando i duellanti rimasti, Vacchi e Vincenzo Boccia, presenteranno i programmi.

Da oggi, quindi, il punto potrebbe essere il seguente: a chi andranno i voti di Regina e Bonometti? Il primo si è schierato (almeno ufficiosamente) per Vacchi.

I voti di Unindustria – la territoriale di Roma, Latina, Rieti e Viterbo – nel consiglio generale sono 7 su un totale di 198. Anche questi utili per conquistare il vertice di viale dell’Astronomia.

«Se Aurelio Regina non fosse ammesso alla votazione o si ritirasse non esiste alcun patto, nel Lazio, per votare per Boccia. Unindustria lascerà liberi in suoi rappresentanti di votare secondo le proprie preferenze individuali», ha detto con un capolavoro di diplomazia il presidente dell’associazione, Maurizio Stirpe. Che ha anche aggiunto: «È destituita di ogni fondamento anche l’indiscrezione su una mia eventuale vicepresidenza».

Ma allora i voti di Unindustria andranno a Vacchi o no? L’entourage di Regina lascia intendere che questa sia la strada. Pur non urtando la sensibilità di una minoranza che potrebbe convergere su Boccia.

La strada della «libertà di voto» potrebbe essere presa – senza se e senza ma – anche da Marco Bonometti.

L’imprenditore bresciano è sostenuto dalla sua territoriale oltre che da Napoli e Benevento. Di certo Napoli non andrà verso Boccia. E gli industriali bresciani potrebbero trovare più consonanza con l’altro metalmeccanico della partita, Vacchi. Detto questo, resta corsa all’ultimo voto. Ieri la cartina degli schieramenti si è ancor più definita. In Veneto Vicenza, Venezia e Verona seguono Boccia, Treviso medita, le territoriali restanti convergono su Vacchi.

Si è spaccato il fronte emiliano con Reggio Emilia che ha scelto Boccia (che ne penserà il reggiano Fabio Storchi, a capo della Federmeccanica?). In compenso l’emiliano Vacchi può vantare due enclave nel Sud di Boccia: oltre a Napoli il Molise. Singolare, per finire, che tutti gli schieramenti si stiano definendo in base a dinamiche centrate sulle relazioni personali. I candidati, infatti, non hanno presentato i programmi.

Lo faranno soltanto giovedì prossimo, 17 marzo.