Venti di pace nel Pd: il Congresso è più vicino

Tregua nel Partito Democratico. L'azione di Francesco De Angelis raggiunge il bersaglio. Domenico Alfieri: "Ho apprezzato, così si può costruire il Partito nuovo”

Fronde d’ulivo nel Partito Democratico. In senso politico ed in senso figurato. Soffiano venti di pace sul Congresso provinciale. E sono brezze uliviste: nel senso più politico del termine. Il segretario reggente Domenico Alfieri risponde in tono conciliante al leader di Pensare Democratico Francesco De Angelis. Che a sua volta gli aveva mandato segnali di tregua. La convocazione degli iscritti per eleggere il nuovo Segretario Provinciale ora è tutta in discesa.

Segnali di pace

Francesco De Angelis

Il primo a mandare segnali di pace è stato Francesco De Angelis. Rivolti al reggente Alfieri, finito al centro dei sospetti per il ritardo nel riunire la Direzione Provinciale con cui avviare l’iter per eleggere il suo successore. (leggi qui Pd, la situazione sfugge: “Fateci fare il Congresso”). Nelle ore scorse è stato fermo e conciliante. Fermo nel dire che è giunta l’ora del cambiamento: «Tutti dobbiamo lavorare per mettere in campo una nuova classe dirigente, abbiamo bisogno della passione e dell’entusiasmo dei giovani. Dobbiamo farlo insieme, evitando rotture e contrapposizioni». Conciliante nel riconoscere il valore del Segretario uscente.

Sulla stessa lunghezza d’onda la pasionaria Dem Sara Battisti. “Lavoriamo tutti insieme, Sindaci, Amministratori, Iscritti, Dirigenti di Partito, riferimenti istituzionali. Lo spirito con il quale Zingaretti ha scelto di candidarsi alla Segreteria Nazionale deve continuare a vivere anche in questo Congresso “da soli si va più veloci, insieme si va più lontano”.

Il consigliere regionale è stata la più ferma nel reclamare l’avvio dell’iter per il Congresso. È la più conciliante nel costruire ora il dialogo. “Se si pensa di affrontare un congresso con l’elmetto non si è capito dove stiamo andando. Sbaglia chi forza, da una parte e dall’altra. C’è bisogno di dialogo e di iniziativa politica”.

Luca Fantini © Matteo Ernesto Oi

I Giovani Democratici di Luca Fantini hanno fatto il pienone domenica a Cassino. Stando attenti ad evitare in tutti i modi la polemica. Sara Battisti traccia la sintesi tra l’azione dei Gd ed i segnali di De Angelis. “Alfieri è come tutti noi un pezzo importante della storia che vogliamo scrivere, se ci sono state incomprensioni chiariamole subito riconvocando il tavolo che aveva stabilito a fine anno, data e ordine del giorno della direzione. De Angelis ha lanciato ad una nuova generazione, che sia ben chiaro coinvolge anche la mia, una sfida che non possiamo perdere”. (leggi qui Fantini tira dritto e lancia il Pd nuovo).

La svolta di Alfieri

In serata Domenico Alfieri rompe il silenzio. E cambia completamente la frequenza rispetto a quella sulla quale era sintonizzato nei giorni scorsi. Aveva detto «Quanto avviene in questi giorni sicuramente non fa ben sperare nel tanto acclamato “nuovo corso” di alcuni. (…) Per altri sicuramente conta più la sete di potere e la smania di arrivare o mantenere posizioni acquisite passando sopra tutto e tutti».

Ora invece sono segnali di pace. Chiari, evidenti. “Ho apprezzato l’intervento di Francesco De Angelis. Su quella strada si può costruire un percorso unitario e condiviso per la costruzione di una nuovo Partito. Così come indicato da Zingaretti“.

E non solo. Indica la rotta. “Niente imposizioni ne forzature. Ma scelte condivise. Solo questa è la strada per un congresso unitario”.

Se non cambierà il vento, entro la fine della settimana Domenico Alfieri convocherà la Direzione Provinciale. Quella che dovrà nominare gli organi di garanzia. Avviando l’iter per il congresso.