Zingaretti al 93,4%, effetto De Angelis sulle Primarie

I risultati parziali delle Convenzioni con cui scegliere i 3 candidati per le primarie Pd di marzo. Nuovo effetto De Angelis in provincia di Frosinone: percentuali bulgare per Zingaretti

Nicola Zingaretti al 93,4%, seguito da Roberto Giachetti al 3,3% e da Maurizio Martina al 2,7%: i circoli della Provincia di Frosinone iniziano a votare per selezionare i tre candidati da ammettere alle Primarie del 3 marzo.

Le prime Convenzioni (cioè le votazioni alle quali sono ammessi solo gli iscritti al Pd) si sono tenute venerdì sera nelle sezioni di Giuliano di Roma, Torrice, Arnara e Roccasecca.

In giornata ha votato Cassino: alle urne è andato il 72% degli iscritti al Partito: per Zingaretti ha votato l’86%, a pari merito Martina e Giachetti con il 7% ciascuno.

Lo schema è lo stesso visto in occasione del Congresso Regionale del Lazio, nel quale molti Circoli hanno votato in blocco per il candidato indicato da Pensare Democratico, la componente guidata da Francesco De Angelis. Quella volta Bruno Astorre ha trionfato sfiorando il 90% dei consensi. Ora De Angelis intende superare quella percentuale per sostenere Nicola Zingaretti nella corsa a Segretario nazionale.

Oggi vota Frosinone città ed a presentare la mozione è il segretario regionale dei Giovani Democratici Luca Fantini. È un chiaro segno di legittimazione politica e apertura alla rigenerazione da parte di De Angelis.

Zingaretti in vantaggio

Nicola Zingaretti è in vantaggio un po’ dovunque. Ieri sera, nei circoli di Bologna aveva votato circa il 20%, il resto andrà alle urne tra oggi e domani. La situazione è di sostanziale partità. Il Governatore del Lazio ha al momento una ristrettissima manciata di voti in più del suo sfidante più vicino, l’ex Segretario Maurizio Martina. Il terzo è Roberto Giachetti che si aspettava molto di più: invece ha pesato la scarsa affluenza dei renziani.

Testa a testa serrato in Toscana tra Maurizio Martina e Nicola Zingaretti. Ieri avevano concluso le operazioni di voti 140 dei 700 circoli Pd. Qui Martina è al 42,1%, avanti di un soffio a Zingaretti che arriva al 41.9%. A Roberto Giachetti è andato il 14%. Sotto all’1% tutti gli altri tre candidati Francesco Boccia, Dario Corallo e Maria Saladino.

Nelle giornate di oggi e domani sono previste le votazioni numericamente più significative nelle principali città della regione. Al momento, a Firenze è avanti Martina (41,8%), seguito da Giachetti (30,2%) e poi da Zingaretti (27,4%).

Martina prende il largo a Prato (56,5%), nell’Empolese Valdelsa (55,8%) ed a Lucca (61,8%). Tra i risultati più curiosi quello di Samminatiello, frazione del comune di Montelupo, quello in cui è nato e cresciuto Luca Lotti:
qui l’ex segretario Martina ha ottenuto il 98%, il 2% Giachetti, zero voti invece per  Zingaretti.

Zingaretti invece supera Martina e la soglia del 50% nelle province di Pisa, Pistoia, Livorno e Siena.

I numeri di Nannicini

Anche oggi continua la polemica a distanza tra i comitati dei due principali candidati. Tommaso Nannicini, responsabile nazionale mozione Martina, dice che nel momento in cui avevano votato 11.978 iscritti, in base ai suoi conti Zingaretti è al 44,8%, Martina al 40,7% e Giachetti al 11,4%. Degli altri, Boccia al 2,2%, Corallo allo 0,5% e Saladino allo 0,4%.

Se vince resta Governatore

In caso di elezione a Segretario nazionale Dem, Nicola Zingaretti resterà al timone della Regione Lazio. Lo ha detto dal primo momento. E nelle ore scorse lo ha confermato il segretario regionale Pd Bruno Astorre.

«Non c’é alcuna incompatibilità ne’ ansia di fare finire prima la legislatura: quello di Zingaretti e’ un governo di legislatura» ha spiegato il senatore.

Tra gli esempi che confortano questa tesi ci sono quelli di Nichi Vendola che ha fatto il presidente della Regione Puglia ed il responsabile del Partito, Matteo Renzi ma anche gli stessi Matteo Salvini e Luigi Di Maio. «Credo che l’investitura di fiducia data nel momento piu’ difficile per la sinistra e il centrosinistra in Italia il 4 marzo possa essere continuata con un’azione di buon governo».