Il congresso dimenticato e l’assenza di sincronia del Pd con l’orologio del Paese

Nessuno parla dell’appuntamento per scegliere il segretario regionale il prossimo 1 dicembre. Ma è normale considerando la sfida delle primarie nazionali, la bocciatura della manovra del governo e le prove di addio tra Lega e Cinque Stelle.Il Pd rischia di arrivare quando tutto si è compiuto

Claudio Mancini ha lanciato l’allarme l’altra sera. E nessuno l’ha calcolato nemmeno un po’. Il che conferma quanto abbia ragione quando dice che in pochi sanno dell’appuntamento regionale fissato al primo di dicembre per votare ed eleggere il Segretario Regionale del Pd.

 

Con i gazebo in tutti i centri del Lazio. Si tratterà di primarie aperte che vedranno la sfida a tre tra Bruno Astorre, lo stesso Claudio Mancini e Andrea Alemanni. Se nessuno dei tre raggiungerà il 50% più uno dei consensi, allora sarà poi necessario un ulteriore passaggio nell’assemblea dei delegati.

 

Mancini ha ragione, ma con chi vuole prendersela? In questi stessi giorni nel Partito Democratico infuria la corsa alla segreteria nazionale. Prima Marco Minniti e poi Maurizio Martina hanno annunciato la loro discesa in campo. Se la vedranno con Nicola Zingaretti. Ma ci saranno altri candidati.

Nel frattempo però in Italia sta succedendo di tutto. La manovra economica bocciata dall’Europa, lo spread alle stelle, la guerra tra Movimento Cinque Stelle e Lega, ormai sempre più distanti e pronti a staccare la spina per elezioni anticipate.

Con il Partito Democratico che, oltre alla stagione congressuale, deve fare pure i conti con le strategie dell’ex leader Matteo Renzi, che appare obiettivamente con un piede già fuori.

 

Il punto è proprio questo: i lunghi e bizantini riti congressuali del Pd non si conciliano più con la velocità supersonica della politica italiana. Da qui a quando si celebreranno le primarie per il congresso nazionale (forse il 3 marzo) può succedere di tutto. Perfino che il governo cada, perfino che vengano indette elezioni anticipate. Ovvio che un appuntamento decisamente meno importante come il Congresso Regionale passi in secondo piano.

Eppure tra Bruno Astorre, Claudio Mancini (sabato sarà a Frosinone per presentare la sua candidatura) e Andrea Alemanni uscirà il segretario del Lazio, non proprio l’ultimo arrivato.

Ma è il Pd che non più sincronizzato sull’orologio della vita politica italiana.