Le assenze al Consiglio che rivelano gli scontri politici in atto a Frosinone

Le assenze allo scorso consiglio comunale di Frosinone indicano l'attuale quadro politico. La Lega dopo il confronto con Zicchieri. I Dem divisi non sono una preoccupazione per il centrodestra cittadino.

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

È stato il primo consiglio comunale di Frosinone dopo la lavata di testa fatta dal coordinatore regionale Francesco Zicchieri. Che ha ricordato ai consiglieri comunali del Carroccio chi è a comandare: il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani. Una sconfessione in piena regola al loro tentativo di assediare il sindaco. (leggi qui La Lega va al confronto interno: troppe tensioni). A distanza di pochi giorni c’è stata la prima seduta di Consiglio e nelle file della maggioranza era assente il consigliere Carlo Gagliardi: è l’uomo della Lega che punta a raccogliere il testimone politico dal sindaco in carica. Nessuno sa se è stata un’assenza dovuta ad altri impegni. Oppure un chiaro segnale politico. Al sindaco ed alla Lega.

Divisi a sinistra

Alessandra Sardellitti

Non è stato l’unico segnale politico arrivato da quella seduta. Il centrodestra rischia di continuare a governare la città di Frosinone per i prossimi decenni: l’opposizione risulta ancora una volta ‘non pervenuta‘. L’unico motivo di scontro non è stato sui contenuti amministrativi prodotti da Nicola Ottaviani e dalla sua amministrazione: ma sulla sede scelta per il Consiglio ed il no alla possibilità di tenere la seduta in via telematica collegati al computer. Non sono questi i temi che appassionano i cittadini. Non è su questo che si può impostare il confronto.

A voler prendere per buona la posizione del centrosinistra circa i rischi di eventuali “mancate integrali osservanze dei protocolli di sicurezza, legati al covid” ed all’ipotesi di “chiedere a Sua Eccellenza il prefetto l’annullamento della seduta” paventata in queste ore dal consigliere Dem Angelo Pizzutelli: quelle lance sono risultate prive delle punte, mozzate proprio dai consiglieri dello stesso centrosinistra. Che non hanno assunto una posizione unitaria. Infatti, al momento dell’appello fatto dal Segretario Generale Angelo Scimè (dotato di mascherina dell’Inter) non tutti i consiglieri di minoranza sono risultati assenti per contestare la validità della seduta. In aula erano presenti Alessandra Sardellitti (Consigliere comunale e provinciale del Pd) e Norberto Venturi. Tutti gli altri, alcuni anche formalmente giustificati, non si sono comunque presentati.

Angelo Pizzutelli oggi chiede al partito di «avviare presto una discussione interna importante, perché da tempo sono state scritte troppe pagine buie. Sono necessari dei chiarimenti, anche davanti agli organi preposti».

Anche se dovessero trascinarli in catene davanti ai probiviri e chiederne la fucilazione alla schiena e bendati, entrambi potranno dire d’essersi sentiti in dovere di votare la delibera dei lavori all’Istituto “Brunelleschi” di Frosinone. Alessandra Sardellitti è anche consigliere provinciale e ha la delega all’Edilizia Scolastica. Non votare quella delibera sarebbe stato politicamente poco giustificabile.

Ottaviani ringrazia

Danilo Magliocchetti

Con l’opposizione interna messa in castigo da Francesco Zicchieri e l’opposizione che si marca da sola, è stato fin troppo un gioco da ragazzi per Nicola Ottaviani portare a termine il Consiglio esattamente come aveva programmato. Portando a casa tutte le delibere all’ordine del giorno ed in relativo breve tempo.

Resta da capire che fine farà il consigliere comunale Danilo Magliocchetti. Ancora una volta il suo ruolo da mediano con i polmoni buoni è stato utile per tenere in ordine il campo. Ha portato lui in Aula i passaggi politici con cui dare sostanza alle scelte dell’Amministrazione: sia sulla delibera per la rinegoziazione dei Mutui con la Cassa depositi e prestiti, sia sulla delibera di riqualificazione dello Scalo a servizio della Stazione ferroviaria.

Resta da capire cosa vorrà fare da grande Danilo Magliocchetti. Orfano di Forza Italia, mai abbastanza convinto dal populismo della Lega, distante dal sovranismo di Fratelli d’Italia, paga il prezzo della sua coerenza. Né Antonio Tajani Claudio Fazzone hanno tentato una seria manovra di recupero per l’ex capogruppo provinciale; nemmeno Adriano Piacentini, nonostante il suo ruolo nel coordinamento provinciale. Magliocchetti sta lì in un limbo politico comune a tanti militanti centristi della prima ora.

Della serie, nulla di nuovo sotto il sole di Frosinone.

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