Acqua, Pd cinico e vincente, centrodestra lacerato e rancoroso

Nella Consulta d’Ambito i Dem conquistano la maggioranza con Pompeo, Salera, Cretaro e Galli. E c’è pure De Bellis. Nel centrodestra passa la linea di Gianluca Quadrini (Forza Italia), ma Riccardo Frattaroli strappa. E Lega, Fratelli d’Italia e Cambiamo non toccano palla.

I rappresentanti del centrosinistra in sede di Consulta d’Ambito dell’Ato 5 sono immediatamente riconoscibili. Si tratta di tre sindaci come Enzo Salera (Cassino), Simone Cretaro (Veroli) e Marco Galli (Ceprano). Il primo in rigorosa posizione d’equilibrio tra Antonio Pompeo e Francesco De Angelis, il secondo “rosso pompeiano”, il terzo più autonomo ma comunque esponente importante dei Democrat.

Il sindaco Oreste De Bellis con il presidente del parlamento Ue David Sassoli

Poi c’è Oreste De Bellis (Castelnuovo Parano), in rappresentanza dei Comuni con meno di 3.000 abitanti. Naturalmente ha vinto alla guida di una coalizione civica, ma il fatto che il presidente della Provincia Pompeo (membro di diritto della Consulta) abbia personalmente insistito per il suo nome è indicativo.

Il centrosinistra ha la maggioranza nella Consulta: 5 membri su 9, considerando che l’altro di diritto è il primo cittadino di Frosinone Nicola Ottaviani.

Il centrodestra invece ha scelto la strada di concorrere insieme a liste civiche. Il risultato è stato che i tre membri all’interno della Consulta sono i seguenti. Il primo è Alioska Baccarini (Fiuggi), fino ad un anno fa considerato in quota Forza Italia, ora non si sa. Il secondo è Antonio Corsi (Sgurgola): pure lui nasce come “azzurro”, poi l’avvicinamento a Sergio Pirozzi, ex sindaco di Amatrice e leader della Scarpone. Della terna fa parte anche Ornella Carnevale (Pico), che sicuramente non è di centrodestra.

Il vice coordinatore di Forza Italia nel Lazio, Gianluca Quadrini

Un’operazione voluta fortemente da Gianluca Quadrini, vicecoordinatore regionale di Forza Italia. La strategia è quella di una rappresentanza “diffusa” e non ideologizzata, in linea con la strategia di Forza Italia di aprire il partito e non arroccarsi su posizioni ideologiche.

Fatto sta però che il centrodestra è andato in frantumi. Lega e Fratelli d’Italia non hanno toccato palla, Cambiamo non è pervenuto. Il sindaco di Ceccano Roberto Caligiore si è candidato per proprio conto ma non ce l’ha fatta. Soprattutto si è consumato lo strappo di Riccardo Frattaroli, sindaco di Settefrati.

Il sorteggio voluto da Quadrini per scegliere i tre sindaci da eleggere in Consulta non era distinto tra Comuni grandi e piccoli (con meno di 3.000 abitanti). Frattaroli in questo modo è stato penalizzato. Infatti ha sbattuto la portata e ha provato a candidarsi per proprio conto. Non poteva farcela e infatti non ce l’ha fatta.

La sostanza politica della votazione è stata che il Pd alla fine trova sempre la “quadra”. Antonio Pompeo non ha sbagliato un  colpo. Il centrodestra semplicemente non c’è più e nelle “macerie” Gianluca Quadrini porta acqua al mulino di Forza Italia.

Lega e Fratelli d’Italia che dicono?