Il Giro d’Italia di Carlo Maria e Mario (Conte della Selvotta)

Foto: Progetto Grafico Archivio Panama

I telegrammi del Conte della Selvotta sulla politica Cassinate. Il Giro d'Italia del sindaco di Cassino Carlo Maria D'Alessandro. In cerca di qualcuno che gli dica che finalmente può fare il dissesto. E se ne prenda la responsabilità

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

IL GIRO D’ITALIA DI CMD’A

Il sindaco di Cassino, Carlo Maria D’Alessandro (in breve CMD’A), oltre a essere ingegnere è anche uno sportivo. Perciò segue con passione anche le vicende del Giro d’Italia di ciclismo. Ma non va in bicicletta, perché troppo faticoso, e non può imitare il suo predecessore Giuseppe Golini Petrarcone ciclista esperto oltre che golfista.

Così CMD’A ha cominciato a girare, in auto blu, con tappe romane e frusinati per “colpa di debiti fatti da altri”.

Ha iniziato dal prefetto di Frosinone Emilia Zarrilli per avere lumi sui debiti: “Pagali !” il consiglio ricevuto. Poi le tappe nella capitale al Ministero dell’Interno: «Pagali! Riduci spese e incarichi!» la risposta ministeriale. Stessa risposta nella seconda tappa.

Ora tappone dolomitico alla Corte dei Conti. Perché CMD’A e M.A. attendono la risposta secca: ‘Fatelo‘, e non quella precaria come ‘Pensateci bene’ o ‘Prima cercate i soldi e poi decidete con tutte le conseguenze’.

Così il dubbio amletico affligge i sonni inquieti di CMD’A e di M.A., i quali non vorrebbero passare per quelli che hanno fatto il dissesto oltre ad altre cantonate. CMD’A, però, ottimizza: potrebbe essere anche un’opportunità per il rilancio della città.

I maligni comunali non sono di questo avviso.

 

CARLO CHIEDE AIUTO A ENZO SALERA

CMD’A non sa più a quale santo votarsi. Dal momento che, ha scoperto, san M.A. non fa miracoli.

In preda alla disperazione ha bussato alla porta del suo acerrimo avversario: Enzo Salera, il fu ministro delle Finanze del governo di centrosinistra al quale ha addossato fino ad oggi buona parte delle colpe del dissesto.

Quando il commercialista ha visto sullo smartphone la scritta ‘Chiamata in Ingresso: Carlo Maria D’Alessandro‘ ha pensato che gli avessero infettato il telefono con un virus informatico. Invece era proprio lui: CMD’A in ciccia e conteggi.

Ciao, sono Carlo. Che ne dici di vederci con tutti quelli del tuo schieramento?

Rapido giro di messaggi. Appuntamento fissato. Lunedì alle ore 9 in municipio: sindaco, Salera e tutto il gruppo Dem.

 

LA LEGA, NIENTE PROGETTO, NIENTE CORSA

E non lo sono nemmeno i leghisti Robertino Marsella e Claudio Monticchio guidati dal fu vice sindaco Carmelo Palombo. Perché con il dissesto potrebbe saltare il finanziamento di 850 mila euro ricevuto dal Comune, su progetto della Lega, sulla sicurezza stradale.

Ieri sera alla riunione di maggioranza convocata dal sindaco i leghisti hanno posto il problema ed è scoppiata la bagarre.

Perché non appena il sindaco ha fatto l’appello all’unità interna Monticchio, a nome della Lega, ha chiesto all’assessore al Bilancio se con il dissesto si perderà il progetto sicurezza approvato e chiuso in un cassetto del dirigente Antonelli da un anno e mezzo. La risposta è stata che il recupero di quelle somme spetta ai dirigenti dei Lavori Pubblici e della Ragioneria.

L’eventuale perdita di quel finanziamento, è stato ammesso, darebbe all’opposizione ma anche alla minoranza della maggioranza l’opportunità della condanna senza sconti ed anche elettorale. Insomma un bel guaio. Perciò il sindaco ha invitato la Lega a sciogliere il nodo e a rientrare in giunta.

La risposta è negativa: ”Ma per fare cosa. Solo per votare il dissesto? I progetti della Lega vengono boicottati, i cacciatori chiesti dalla Lega sono finiti tutti a Ranaldi, se la Lega chiede un incarico, guarda caso é già stato promesso, allora entrare per fare cosa? Il sindaco si appresta ad una infornata di incarichi tecnici, per ingegneri elettronici, ambientali, civili, e per la privacy, tanto il Comune è florido”.

 

SCINTILLE LEGHISTE

Ed il clima nella maggioranza è alquanto bellicoso. Scintille e fumogeni tra il presidente d’aula Dino Secondino e il leghista Robertino Marsella proprio sul caso del finanziamento. A mettere il dito nella piaga si è alzata Francesca Calvani la quale ha messo in rilievo i malumori serpeggianti tra i gruppi per le cose che non vanno.

 

E SCINTILLE DEM

Ma anche nelle file dell’opposizione il clima non è dei più sereni. Il segretario cittadino del Pd Marino Fardelli è riuscito nell’impresa di creare un clima in virtù del quale stanno tutti nello stesso gruppo WhatsApp (lo ha creato Sarah Grieco) i Consiglieri comunali iscritti al Pd ma eletti in due liste contrapposte, con tanto di candidati sindaci Pd contrapposti, regalando così la città al centrodestra. Ma appena un Consigliere Dem prova a dire una cosa se ne alza subito un altro per dire l’esatto contrario.

Dicono che la nuova sceriffata andata in onda sulla chat sia avvenuta a causa dei debiti. Al punto che il fu assessore ai Tributi Enzo Salera avrebbe abbandonato polemicamente quella chat di whatsApp.

 

MOSILLO CI METTE DUE PUNTI DI SUTURA

Francesco Mosillo già in mattinata ha preso ago e filo ed ha messo due punti di sutura. Il leader della omonima componente Pd ha incontrato Enzo Salera.

Si sono confrontati sulla situazione politica. Ed hanno convenuto sulla necessità di serrare le fila. Un bis della divisione avvenuta alle scorse elezioni? Nemmeno a pensarlo. Mosillo né lo vuole né vuole che lo determinino altri.

Con Salera hanno convenuto sulla necessità di lavorare per ottenere la massima saldatura del gruppo Pd. Iniziare a lavorare per aggregare le altre forze in grado di dare un contributo di voti: oggi in aula e domani alle urne. Perché… oggi è quasi domani: il sindaco vacilla.

Soprattutto, i due hanno discusso sulla strada attraverso la quale arrivare in maniera condivisa alla candidatura del prossimo sindaco di centrosinistra. Senza che ci sia alcun rischio di lacerazioni.

 

SALERA E SEBASTIANELLI PIU’ VELOCI DI CMD’A

Intanto, l’ex assessore alle Finanze Enzo Salera e il consigliere ribelle Giuseppe Sebastianelli in gruppo precedono il sindaco e la sua squadra che arrancano sulla strada dei debiti.

Dice il primo: ”Siamo con la linea del ministero, ossia prima bisogna perseguire tutti gli strumenti utili per incassare il più possibile e pagare il meno attraverso le transazioni e poi ridurre le spese, cosa che mi pare non stanno facendo.”

Dice il secondo: ”Il bilancio previsionale è armai approvato, aspettiamo il 2019: sono d’accordo con la posizione del collega Salera. Da questa decisione dipende la vita di Cassino.

Sebastianelli deciso: ”Io non sono disposto a partecipare in silenzio alla distruzione della città. La mia proposta è quella di dichiararci, in Consiglio, tutti favorevoli alla pubblicizzazione dell’acqua e in virtù di questo rinunciare al dissesto finanziario, che renderebbe il Comune privo di ogni azione nell’eventuale costituzione di società intercomunali per la gestione del servizio”.

Sebastianelli spiega: ”Il mio appello ai consiglieri comunali di maggioranza è quello di prendere tempo: il dissesto, una volta dichiarato, non è revocabile e oggi potrebbe precludere la possibilità al Comune di gestire l’acqua pubblica, proprio ora che il costituendo governo Lega-M5S ha iscritto nel contratto politico il via alla pubblicizzazione dell’acqua, che è il primo sogno di Cassino”.

 

SEMPRE LA LEGA

Un altro rebus per il sindaco posto dalla Lega. Il coordinatore della Lega, Claudio Monticchio, prende carta e penna e prepara una interrogazione consiliare a nome del Partito a firma dei consiglieri del Carroccio sulla duplice tassazione per la Tari alle aziende e attività commerciali in base ad un articolo della legge di stabilità.

I leghisti interrogano il sindaco e gli assessori competenti per conoscere le iniziative e/o provvedimenti che l’amministrazione comunale intende adottare al fine di evitare una ingiusta e duplice tassazione delle superfici utilizzate.