Conte sempre più solo. In Consiglio c’è aria di ultimatum

FOTO © ANDREA DE MEO

A Formia si consuma la rottura fra l'ex deputato forzista e il suo mentore Tallerini. Tutto mentre la sindaca Villa tiene la seconda assise dopo il flop di martedì. E si vede recapitare l'aut aut del duo Capraro- Di Nitto.

«Tu offendi il mio passato politico e amministrativo? Allora ti saluto». Il Meteo non profetizza temporali estivi su Formia: tuttavia qualcosa di analogo è accaduto nel tardo pomeriggio di giovedì. Mentre era in corso il consiglio comunale. Il coordinatore politico della civica Formia ConTe , Maurizio Tallerini ha mandato letteralmente a quel paese il cinque volte deputato di Forza Italia Gianfranco Conte, ex presidente della commissione Finanze di Montecitorio

Lo ha fatto con un documento politico di dieci righe inviato al direttivo del movimento. Al quale ha detto basta con il progetto nato con le Comunali del 2018. A quel tempo Gianfranco Conte aveva cullato il sogno di chiudere la sua carriera politica vestendo la fascia di sindaco di Formia. Un cerchio che si era aperto il 27 marzo 1994, cioè dalla notte della prima vittoria elettorale di Silvio Berlusconi.

Con quell’ambizione aveva dato vita ad una lista civica. Lista che giocava sul suo cognome :“Formia Con Te”.

Tallerini non l’ha digerita

Ettore Rosato con Maurizio Tallerini (al centro)

A coordinare la lista è stato un uomo esperto come Maurizio Tallerini. Che ora ha mandato Gianfranco Conte a quel paese senza mezzi termini.

«Molte volte ho dovuto accettare, con grande imbarazzo, alcune infelici scelte politiche». Scelte di Conte, con una chiara allusione al tentativo dell’ex deputato azzurro di offrire la sua disponibilità a far parte della Giunta dell’attuale sindaco civico Paola Villa. E prima ancora, di entrare in maggioranza.

Tallerini ha maturato la scelta, ufficializzandola, di togliere il disturbo. E di farlo per le «dichiarazioni pubbliche fatte dal consigliere Conte. Dichiarazioni in contrasto con il mio modo di essere e di pensare».

L’ex parlamentare, due anni fa all’inizio della attuale Consiliatura, aveva chiesto ed ottenuto la presidenza della commissione Trasparenza. In base allo Statuto essa spetta ad un rappresentante delle minoranze. Da quella Commissione Gianfranco Conte anziché monitorare la legittimità dell’attuale azione di governo, ha cominciato a fare le pulci. Cioè a “picconare” la precedente amministrazione comunale, la quarta di centro sinistra dello storico sindaco Sandro Bartolomeo. Un’amministrazione della quale Tallerini ha fatto parte. Rivestendo, quand’era del Pd, gli incarichi di vice sindaco e di assessore all’Urbanistica.

La pugnalata di Conte alle spalle

Gianfranco Conte © Imagoeconomica, Paolo Cerroni

Tallerini ha tanti pregi, è un medico sempre disponibile e generoso e soprattutto ha la schiena dritta. Non assoggetta mai la propria dignità, anche quella politica.

L’ultima goccia la si è avuta lunedì. Conte ha convocato la sua Commissione Trasparenza e cosa ha fatto? Ha affrontato con il dirigente del settore Finanziario del comune Daniele Rossi un tema. Quello dell’utilizzo delle risorse assegnate al distretto socio sanitario.

Aveva tuonato. «E’ stato scoperto un’altro altarino che getta una luce ancora più sinistra sui bilanci dell’amministrazione Bartolomeo. E su quella del commissario prefettizio. Cassa inesistente e bilanci addomesticati, come abbiamo sempre sostenuto. Contributi al distretto inutilizzati ed adesso passati al comune di Gaeta. Nelle prossime sedute capiremo se i nuovi gestori hanno migliorato il trend, ad maiora».

Tallerini quella di Conte l’ha considerata l’ultima “pugnalata alle spalle”. Per di più inferta senza un apparente motivo. E con il gusto di essere un “picconatore” in versione 4.0.

Secondo una leggenda metropolitana i due avrebbero litigato, sul piano naturalmente verbale in pieno centro a Formia. Lo avrebbero fatto nella centralissima via Vitruvio davanti la villa comunale. Tallerini si è reso conto a quel punto di dover andare a capo nella sua attività politica. Perché il suo cuore, rimesso in sesto durante l’ultimo mandato amministrativo non glielo avrebbe più perdonato.

Nodo al fazzoletto e rappresaglia

SANDRO BARTOLOMEO

«Sandro avrà commesso anche quale errore nell’ultima fase della gestione di governo della città. Ma non è mai scappato come un coniglio e mi è stato vicino quando ne avevo bisogno». Il dimissionario coordinatore di “Formia Con Te” all’indomani del voto amministrativo aveva cominciato a manifestare dubbi e perplessità. Su cosa? Sull’operato “camaleontico” dell’ex deputato di Forza Italia. Visto come incapace di dialogare soprattutto con la sua stessa ex Forza Italia e Lega.

Il coordinamento con il gruppo consiliare è durato lo svolgimento di un consiglio comunale. In più, Conte si è ritrovato con le porte sbattute in faccia quando si è avvicinato a Fratelli d’Italia. (leggi qui Patto tra Conte e Cardillo Cupo: Gruppo unico e candidatura a sindaco, leggi qui la reazione di Fratelli d’Italia: Il matrimonio sul mare rischia di saltare: ai Fratelli non piace; Leggi qui il naufragio del progetto Niente matrimonio ed il gruppo esplode).

Tallerini avrà pensato per schemi. “Come pensi di essere in futuro competitivo sul piano politico ed elettorale, nel centrodestra quando anziché allargare continui a delimitare il tuo perimetro?”.

La fuga

Claudio Durigon Foto: © Imagoeconomica Stefano Carofei

Scappato l’infettivologo Amato La Mura per salire sul Carroccio dopo un incontro a Gaeta con l’ex sottosegretario Claudio Durigon, Tallerini ha atteso ancora un po’. Lo ha fatto prima di scendere da una nave in balia delle onde e senza più sufficienti marinai a bordo.

Ha sperato che Conte si dimettesse da consigliere comunale per prendere il suo posto (è il primo dei non eletti). Conte gli ha fatto sapere di non essere in grado di sbullonare la sedia sulla quale è seduto.

E così è prevalso l’orgoglio – ma senza pregiudizio – del medico del Pronto Soccorso di Gaeta. Perché le «mie idee sono incompatibili ora. Figuriamoci in futuro». Nel cui orizzonte Tallerini dice di vedere solo tanta stanchezza. Dopo aver sposato «con tanto entusiasmo» lo scorso anno il progetto renziano di Italia Viva. (leggi qui Tutti con Renzi: li ha accompagnati Conte… Gianfranco).

L’assise dei messaggi trasversali

Il sindaco Paola Villa durante il Consiglio Comunale di Formia

La seconda novità politica della giornata è arrivata dal consiglio comunale. Assise tornatasi a riunire in seconda convocazione dopo il flop di martedì. Quando della maggioranza Villa era presente in aula il solo capogruppo di “Formia Vinci”. E il presidente della commissione ambiente Antonio Capraro.

Il sindaco, facendo fatica a celare l’imbarazzo, aveva dichiarato che i consiglieri della maggioranza martedì erano ancora tutti in vacanza. In sole 48 ore tutti sono tornati alla base. E nonostante l’ incombenza del tampone anti Covid, hanno approvato da soli e in 3 e ore e mezzo la chilometrica agenda di ben 26 argomenti.

L’arma della seconda

Il consiglio è filato liscio come l’olio. Ma sotto la cenere Villana cova molto fuoco. Andiamo per gradi.

A far saltare la prima convocazione martedì pomeriggio è stata una scelta politica studiata a tavolino. Una prova di forza in base alla quale la maggioranza civica è pronta a svolgere i consigli comunali in seconda convocazione. E a farlo anche senza l’apporto della componente. Frangia rappresentata dai consiglieri Ida Brongo, Dario Colella e Lino Martelliucci. Componente che fa capo alla lista civica di “Ripartiamo con voi” dell’imprenditore della sanità privata Maurizio Costa.

Paola Villa

Martedì ha disubbidito gli ordini –come detto – il solo consigliere Capraro. La sua presenza in aula era stata politicamente significativa. Potrebbe aver rappresentato una forma (provocatoria) di Brexit dalla stessa coalizione di governo. Magari dopo aver esternato una serie di fondate riserve. Su cosa? Su come il sindaco Villa abbia gestito la nomina del nuovo amministratore unico della Formia Rifiuti Zero Michele Bernardini. E con essa ed il licenziamento del direttore generale della stessa Rifiuti Zero Raffaele Rizzo.

E Capraro ha dichiarato di essere rimasto all’oscuro, in qualità di presidente della Commissione, sulle vicende. Alcune delle quali restano zeppe di incognite. Come sulla gestione della municipalizzata che si occupa del ciclo dei rifiuti. Nel consiglio di giovedì non è passato inosservato un gesto di Capraro. Affiancato dal suo coordinatore politico Francesco Di Nitto, ha consegnato un foglio al sindaco Villa e al presidente del consiglio comunale. Il tono ed il contenuto sono da ultima spiaggia.

«Se non avremo entro una settimana garanzie scritte sulle iniziative da intraprendere per rimettere in moto la città, noi andremo via».

Il sindaco ha tenuto botta. Ma ha chiesto al duo Capraro-Di Nitto di attendere, «il tempo di un caffè», in programma venerdì pomeriggio.

Sarà formalizzata la richiesta perché Formia Vinci venga ammessa finalmente al tavolo della Giunta? Gli interessati hanno voluto ripetere un passaggio imparato a memoria del capitolo 18 del Vangelo di San Luca. “E’ più facile infatti per un cammello passare per la cruna d’un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio!”.

Chissà, poi, se sarà vero.

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