Conte vuole “resistere”, Zingaretti vuole giocarsi la partita per vincere

Il premier allontana la verifica e cerca di derubricare l’importanza politica del voto delle regionali in Emilia Romagna. Per i Cinque Stelle l’incubo della disfatta. C’è solo il segretario del Pd che ha una visione diversa.

Il programma politico del presidente del consiglio Giuseppe Conte ha un solo punto: resistere al Governo. L’intervista al Corriere della Sera è una specie di manifesto. Il premier risponde così alla domanda sui possibili effetti di una sconfitta della coalizione di Governo alle regionali dell’Emilia Romagna: “Questo voto è importante, ma rimane espressione di una comunità regionale e non decide del destino del governo nazionale”.

Giuseppe Conte

“Quanto alla verifica, si tratterà più esattamente di un “confronto” con le varie forze di maggioranza per impostare l’Agenda 2023, sulla base di alcune priorità che io stesso ho individuato. Da un primo scambio con le forze politiche ho compreso che conviene attendere ancora alcuni giorni per dare il tempo a tutti di elaborare un’ampia riflessione”.

Oggi parte la riflessione interna al Pd. Anche il M5S sta completando un’opera di riorganizzazione interna e chiede alcuni giorni per offrire il proprio contributo. È ragionevole che il confronto slitterà alla fine di questo mese. Ma questo non è un male. L’importante è ripartire con maggiore coesione, chiarezza di obiettivi, massima determinazione. Vogliamo che l’Italia torni a correre”.

La verifica a fine mese vuol dire in realtà a febbraio. Seppure. Ma davvero il Governo può resistere se in Emilia Romagna dovessero verificarsi due condizioni. Il crollo dei Cinque Stelle sotto la soglia del 10% e la vittoria di Lega e Fratelli d’Italia? Quale immagine si trasmetterebbe al Paese?

In particolare i Cinque Stelle, vengono da sconfitte a catena: le Europee (dimezzamento dei voti rispetto alle politiche del 4 marzo 2018), Regionali in Umbria e vari appuntamenti riguardanti le Comunali. Il Pd può permettersi il lusso di continuare a fare finta di nulla se perde l’Emilia Romagna?

Pierluigi Bersani Foto © Imagoeconomica, Rocco Pettini

Pierluigi Bersani, che è stato segretario del Pd e ha rappresentato l’anima della “Ditta”, ha spiegato che per la storia del Partito l’Emilia Romagna è più importante del Governo nazionale. Ha perfettamente ragione. Giuseppe Conte, però, cerca di derubricare preventivamente un esito negativo delle elezioni regionali dell’Emilia Romagna. Non sarà possibile in caso di sconfitta di Stefano Bonaccini.

Il Movimento Cinque Stelle, con le lacerazioni che ha in questo momento, cercherà di fare altrettanto, cioè di resistere. Alla fine la responsabilità di assumere una decisione sarà tutta di Nicola Zingaretti, che però pensa di vincere. Infatti la vittoria politica sarebbe soltanto la sua.

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