Via libera di Forza Italia a Ciccone: lunedì il tavolo con gli alleati

Il Coordinamento di Forza Italia ufficializza la scelta di Tommaso Ciccone (sindaco di Pofi) come candidato da proporre al tavolo del Centrodestra in vista delle prossime elezioni Provinciali. Scontro con il consigliere Chiusaroli. Che abbandona i lavori: "Togliamo sti altri quattro voti a questa sala già vuota"

Tommaso Ciccone è il candidato ufficiale di Forza Italia per le prossime elezioni provinciali: il via libera definitivo lo ha dato il Coordinamento riunito questo pomeriggio all’Astor Hotel di Frosinone.

Ora, il Coordinatore Provinciale Adriano Piacentini ed il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli convocheranno gli alleati Lega, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia e civiche di centrodestra. Per condividere con loro la scelta. Ed arrivare ad una candidatura unitaria.

Il tavolo si riunirà lunedì.

 

A sottoscrivere la candidatura del sindaco di Pofi a presidente della Provincia sono stati 23 sindaci di Forza Italia. Ma alla presentazione della candidatura se ne sono visti solo 7. E mancavano quasi tutti i big.

Assente il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani per impegni di Studio a Roma. Non s’è visto il capogruppo in Provincia e consigliere comunale di Frosinone Danilo Magiocchetti, trattenuto in Regione. Assente il sindaco di Pontecorvo e consigliere provinciale Anselmo Rotondo, impegnato nell’incontro dei sindaci del Cassinate con il prefetto Ignazio Portelli.

Presenti i sindaci di Anagni Daniele Natalia e Fiuggi Alioska Baccarini, a dimostrazione che i voti del Nord sono garantiti

 

Consiglieri provinciali assenti

La riunione però si incendia all’improvviso. Accade quando il consigliere comunale di Arpino Mauro Iafrate dice “Mi auguro che i prossimi consiglieri provinciali che eleggeremo siano più presenti di quelli uscenti“.

Prende fuoco Rossella Chiusaroli, l’unico consigliere provinciale presente al Coordinamento su 4 che avevano vinto le elezioni due anni fa. “Io non accetto queste critiche, noi siamo all’opposizione ed abbiamo portato i nostri risultati. Non è accettabile che oggi veniamo criticati, dopo essere riusciti a creare la prima Consulta che riunisce tutte le donne elette nei Comuni della provincia di Frosinone. Non ci sto dopo essere riuscita a far avere il nuovo contratto a 55 dipendenti della Provincia che da anni attendevano l’aumento delle ore di lavoro“.

Il tono della voce è un crescendo. L’acuto più alto arriva quando Rossella Chiusaroli si alza e dice, rivolgendosi alle poche donne presenti in sala: «Basta, andiamocene: togliamo sti altri quattro voti a questa sala già vuota».

Dice quello che tutti hanno notato: le firme sono sul foglio. Ma i firmatari, soprattutto i loro voti, non sono presenti.

 

Si lavora per l’unione

A seguirla è Serena Petricca, consigliere comunale di Sora. Qualcuno sostiene che siano andate a preparare un documento da allegare al verbale della seduta.

Sta di fatto che le vedono rientrare poco prima della fine dei lavori. Con un animo più tranquillo.

Anche se, appena gli capita a tiro il candidato presidente Tommaso Ciccone gli dicono: «Ma ti rendi conto di cosa hai fatto questa sera? Sei venuto ad annunciare la tua candidatura e invece di chiederci i voti non hai mosso un dito, non hai detto una parola, per difendere i consiglieri uscenti. Che a questo punto perché ti dovrebbero votare?»

Il candidato di Forza Italia cerca di tranquillizzare la consigliera. Prova a dire che non c’era alcuna intenzione di offendere il lavoro svolto da lei e dai suoi colleghi.

La scena ora è tutta proiettata sul tavolo di lunedì per arrivare alla candidatura unitaria. «L’unione del centrodestra è fondamentale per portare a casa un ottimo risultato» ha detto Pasquale Ciacciarelli. Sottolineando che «Ciccone è il candidato ideale».

Per Adriano Piacentini è «fondamentale ora la condivisione con gli alleati per costruire una candidatura unitaria e vincente».

 

Confermato il 31 ottobre

La data del voto è stata confermata al 31 ottobre dal decreto Milleproroghe approvato in serata. C’era il rischio che venissero unificate le due scadenze: quella per rinnovare il presidente della Provincia (alla fine del prossimo mese) e quella per eleggere i nuovi Consiglieri provinciali (ad inizio gennaio).

Il decreto invece ha incassato il via libera alla Camera con 329 voti a favore e 220 contrari. Ha unificato solo le elezioni in quelle province dove le due scadenze cadevano prima del 31 dicembre. Convertendo in Legge dello Stato il decreto varato a luglio dal governo (leggi qui Provincia, si vota il 31 ottobre e solo per il presidente)