Tre nomi ed una fronda per il Coordinatore provinciale della Lega

Tre nomi per il futuro Coordinatore della Lega. E sono tutti rosa. Ma monta la fronda. Pronti a respingere un nome che non sia stato discusso e condiviso.

Coordinatore provinciale cercasi: la Lega è alla ricerca dell’uomo al quale affidare il Partito in tutta la Ciociaria. O meglio: della donna. Sono tre i nomi sui quali è concentrata in queste ore l’attenzione del Coordinatore Regionale Francesco Zicchieri. E sono tutti rosa. Ma potrebbe dover fare i conti con la fronda interna che è montata dopo la riunione di lunedì sera all’Astor. (leggi qui «Qui comando io»: ed i leghisti si ribellano a Zicchieri).

I tre nomi rosa

Il primo nome nell’elenco è quello dell’onorevole Francesca Gerardi. Una soluzione istituzionale, che però ha il limite di non aggregare e non convincere tutta la base. Contro di lei ci sono i risultati delle trattative con cui individuare il candidato sindaco di Cassino: partite al grido “Mai con Abbruzzese e con Forza Italia“, concluse con la candidatura di Mario Abbruzzese a sindaco e la Lega in posizione subalterna. Contro di lei anche il risultato di Pontecorvo alle Regionali: il 4% circa, tra i più bassi in assoluto.

L’altro nome è quello di Veronica Rossi, la coordinatrice del movimento giovanile che alle scorse Europee ha preso oltre 20mila voti. Il risultato elettorale la pone in una posizione che pochi possono contestare. Ma contro di lei c’è la mancanza di esperienza. E soprattutto il rischio che possa essere vista come un paravento di Francesco Zicchieri.

Il terzo nome è quello della commercialista Paola Carnevale, revisore dei conti al Cosilam. Per una settimana circa è stata la candidata della Lega a sindaco di Cassino, prima della sua rinuncia e della discesa in campo fatta da Mario Abbruzzese. È la moglie del presidente nazionale di ConfimpreseItalia Guido D’Amico, sul quale la Lega aveva puntato per la carica di Coordinatore. Ma i suoi incarichi istituzionali glielo impediscono. Così come il veto posto dall’Ugl.

La manovra Ugl

C’è una variabile. Che fa riferimento proprio all’Ugl: la struttura del sindacato è stata fondamentale nella cavalcata dei candidati di Claudio Durigon nel Lazio. Sia alle Europee che alle Comunali. (leggi qui La cavalcata della Lega nei Comuni per arrivare in Regione (tranne a Frosinone) )

Anche a Cassino è stata la struttura che ha funzionato meglio. Nella lista della Lega, i primi due candidati per numero di preferenze Franco Evangelista e Michelina Bevilacqua fino a qualche mese fa erano in Forza Italia nell’area di Mario Abbruzzese. Il primo candidato leghista per preferenze è il terzo arrivato ed è stato Giorgio Valente ed è di area ugiellina.

L’Ugl ha rivendicato un coordinamento basato sull’esperienza e l’anzianità di iscrizione. La Lista della Lega si è autoconvocata per venerdì: per ribadire il suo no ai nomi circolati in questi giorni per il coordinamento provinciale e per quello cittadino di Cassino.

La fronda del Cavaliere Nero

C’è però una fronda interna. Che non sembra intenzionata ad accettare un nome calato dal Coordinatore regionale senza che lo abbia prima condiviso con la base. È il gruppo che fa riferimento al sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani e che ogni mese si riunisce per fare il punto politico. (leggi qui I Cavalieri Neri di Ottaviani e la strategia per guidare la Lega). La prossima cena è prevista entro la fine della settimana.

All’ordine del giorno c’è l’analisi della riunione di lunedì all’Astor. E la posizione da tenere nei prossimi giorni. Vogliono una discussione aperta sul nome del futuro coordinatore provinciale.

C’è l’ipotesi di elaborare un documento politico nel quale ribadire che la Lega della provincia di Frosinone è in grado di governarsi, senza bisogno di commissari. E di stabilire la rotta politica, evitando errori come quello che alle Europee ha favorito l’elezione del candidato di Latina Domenico Adinolfi; quello che ha impedito l’elezione di sindaci leghisti in provincia di Frosinone mentre in tutte le altre del Lazio il Carroccio a fatto man bassa.

Alcuni vorrebbero che venisse organizzato un confronto a porte chiuse con l’ex coordinatore provinciale Carmelo Palombo. Per chiarire una volta per tutte chi è stato ad ordinare la crisi a Cassino che ha mandato a casa la giunta di centrodestra ed ha consegnato la città al centrosinistra. Se è stato proprio Palombo (come dice Zicchieri) oppure se è stato Zicchieri ad ordinarlo (come scrive Palombo).