Niente caffè al bar. E ristoranti all’aperto: ecco le ipotesi per la Fase 2

Due indicazioni per la Fase 2 nel Lazio ed in Italia. Emerge durante il confronto tra Zingaretti e sindaci. Niente consumazioni dentro i bar. Ristoranti all'aperto. Sollecitazione ai sindaci: date le aree pubbliche. A Pontecorvo il sindaco sospende la tassa fino a fine anno

All’interno dei bar e dei locali in genere sarà vietato consumare al banco. Per molti ristoranti e pizzerie sarà difficile poter disporre di spazi interni sufficienti per la consumazione dei pasti in sicurezza. Per questo i Comuni devono prevedere una maggiore disponibilità a consentire l’occupazione del suolo pubblico. Almeno fino a settembre.

È una delle indicazioni emerse durante il confronto tra Regione Lazio, Comuni, organizzazioni delle imprese e sindacati. Si sono visti in videoconferenza con Nicola Zingaretti. Che ha anticipato a tutti due delle linee guida in via di emanazione dal Governo nazionale.

Le due indicazioni

Nella Fase 2 ristoranti solo all’aperto per garantire le distanze Foto © Carlo Lannutti / Imagoeconomica

La prima indicazione riguarda la programmazione degli orari di apertura dei negozi. Non si aprirà più tutto alla stessa ora. Ma si andrà verso un periodo di aperture scaglionate: saranno disposti orari di apertura differenti in base alle tipologie di attività. L’obiettivo è quello di evitare momenti di particolare traffico, limitare il più possibile gli assembramenti.

La seconda indicazione invece è quella che per il resto della primavera e per tutta l’estate punta a trasferire all’aperto i locali. Perché i banconi dei bar, le sale dei ristoranti e delle pizzerie, i pub e le pasticcerie, rischiano di diventare tanti focolai di trasmissione del Covid-19

E allora ecco l’invito ai Comuni di prevedere una maggiore disponibilità alla concessione del suolo pubblico per bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie ed attività simili. Perché “all’interno dei locali sarà vietato consumare al banco o sarà difficile poter disporre di spazi sufficienti per la consumazione di pasti“.

Nel pomeriggio il prefetto Ignazio Portelli ne ha informato tutti i sindaci, le associazioni territoriali di categoria, i sindacati, le Forze dell’Ordine territoriali. Spiegando che “Non sarà consentito ai Comuni di allargare le contenuto delle decisioni del Governo nazionale. Solo alla Regione è riconosciuta la possibilità di imporre restrizioni”.

Stop alla tassa

Anselmo Rotondo

Fa un passo concreto il sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo: ha disposto la sospensione fino al 31 dicembre della tassa di Occupazione del Suolo Pubblico (quella che si paga quando si mettono i tavolini all’aperto). E delle imposte sulla Pubblicità (quelle da pagare quando si reclamizza un evento a dimensione comunale). Insieme al delegato al Commercio Guido Natoni ha inviato oggi la comunicazione alla Tre Esse gestore del servizio di riscossione e accertamento dei tributi comunali.

Tutte le attività commerciali chiuse a causa dell’emergenza Covid-19 hanno subito e subiranno gravi conseguenze economiche. Per evitare aggravi ad una situazione già di per sé drammatica abbiamo ritenuto opportuno sospendere la tassa di occupazione del suolo pubblico e delle imposte sulla pubblicità. Una misura concreta. Al pari ci siamo già attivati presso la Regione Lazio per capire se ci sono altre fonti di sostegno all’economia reale”.

Progetto condiviso

Nicola Zingaretti durante la conferenza stampa in cui sollecitava la concessione delle aree pubbliche a bar e ristoranti

A lanciare il segnale a tutte le amministrazioni del Lazio era stato il Governatore Nicola Zingaretti. Lo aveva fatto nel corso della conferenza stampa in cui aveva illustrato la lunga serie di provvedimenti messi a punto per sostenere le attività colpite dalla pandemia di Covid-19. “Consumare all’aperto sarà più sicuro che farlo all’interno dei locali. Faccio un appello alle amministrazioni comunali affinché valutino la possibilità di rivedere i loro regolamenti sull’occupazione di spazio pubblico”. (leggi qui Covid-19, ecco dove vanno i 230 milioni messi in campo dalla Regione Lazio).

Un segnale, al di là dell’aspetto economico. Significa che le amministrazioni comunali iniziano a prendere consapevolezza del fatto che ci sarà una nuova normalità. Ed occorrerà una maggiore elasticità da parte di tutti. Come aveva messo in evidenza nei giorni scorsi Giovanni Acampora presidente regionale e Consigliere Nazionale di Confcommercio (leggi qui La nuova vita per bar, spiagge, ristoranti: “Accettiamo la sfida”).

Quella dello stop alla tassa sui tavolini messi all’aperto che era stata subito rilanciata in maniera bipartisan. L’aveva fatta propria il commissario di Forza Italia Rossella Chiusaroli proponendola al sindaco di Cassino Enzo Salera; stessa cosa l’opposizione consiliare di Pontecorvo e quella al Comune di Arpino. Lo scorso fine settimana l’aveva fatta propria il vice coordinatore regionale di Forza Italia Gianluca Quadrini (leggi qui “Stop alla tassa sui tavolini, gratis nelle piazze”: Forza Italia riparte dai ristoranti)

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