Coronavirus: Portelli, Lorusso e l’ora delle decisioni antipatiche

Foto: © Sergio Oliverio / Imagoeconomica

È arrivata l'ora delle decisioni antipatiche. Il Prefetto fa sentire la sua voce in modo autorevole, il direttore generale della Asl ha organizzato una risposta sanitaria importante a Frosinone, anche grazie al contributo della dottoressa Patrizia Magrini. Alla Regione il coordinamento di Alessio D’Amato sta tenendo

L’ora delle decisioni impopolari è arrivata. In sole ventiquattr’ore il Governo ha varato un decreto che limita il più possibile gli spostamenti tra le zone rosse ed il resto d’Italia. Nel Lazio è scattata la quarantena obbligatoria. E come nel resto del Paese, la chiusura anticipata dei locali pubblici. (leggi qui In fuga dalle zone rosse: il Lazio vara la quarantena. Merci e lavoratori: via libera). Incredibile che sia stato necessario un Decreto per imporre agli Italiani norme elementari di buon senso: dalle quali potrebbe dipendere tra qualche giorno la vita loro o dei familiari più stretti.

Gli uomini sul territorio

Il prefetto Ignazio Portelli. Foto © A.S. Photo / Andrea Sellari

Nelle ore precedenti al decreto, il Prefetto Ignazio Portelli ha fatto sentire la sua voce in modo istituzionale, fermo, autorevole. Come in ogni tipo di situazione. E lo ha fatto pure sull’emergenza Coronavirus con un forte richiamo alle famiglie e a tutti quanti. Ricordando che evitare gli assembramenti è una misura seria. Non c’è molto da scherzare se davvero si vuole evitare il contagio. Un richiamo soprattutto a quelli che hanno scambiato la chiusura delle scuole per una vacanza anticipata. Non si può fare. (leggi qui “Dovete restare a casa” cosa non vi è chiaro?).

Stefano Lorusso, quando è arrivato a Frosinone i primi di settembre, certamente non immaginava che da direttore generale, si sarebbe trovato, di lì a pochi mesi, a dover gestire una situazione come quella dell’emergenza Coronavirus.

Si è fatto trovare pronto, soprattutto grazie ad una scelta che si è rivelata strategica. La nomina a direttore sanitario della dottoressa Patriza Magrini, che fino a qualche mese fa ha esercitato lo stesso ruolo presso l’ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma, l’eccellenza italiana nel contrasto all’epidemia. Certamente la sanità ciociara non è in condzioni ottimali. Infatti Lorusso ha chiesto modifiche all’Atto aziendale in attesa di varare quello nuovo nel prossimo autunno.

Il Lazzaro Spallanzani © Carlo Lannutti / Imagoeconomica

Intanto però all’ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone sono stati predisposti una trentina di posti per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Sei dei quali nel reparto di terapia intensiva. Già a  gennaio, in occasione dell’episodio del pullman con turisti cinesi, Lorusso aveva dimostrato di non essere solo un amministrativo abile nel mettere in ordine i conti. Ma di avere capacità decisionale e lucidità.

Come tutti gli altri suoi colleghi delle Asl del Lazio si sta confrontando sia con le Prefetture che con la Regione. Nella previsione che i casi possano aumentare, la sanità ciociara si sta organizzando. E questo è un segnale molto importante.

Alla Regione Lazio il coordinamento dell’assessore alla sanità Alessio D’Amato sta funzionando. Ma l’onda d’urto non è ancora arrivata. Un altro segnale da non sottovalutare. Inoltre, considerando l’attuale situazione del presidente Nicola Zingaretti (costretto a casa per aver contratto il Coronavirus, leggi qui Le tre lezioni del Segretario troppo esposto), si profila l’ennesima occasione per la sua “squadra”. Per il vicepresidente Daniele Leodori, per il presidente del consiglio regionale Mauro Buschini e per alcuni altri.

Ci sono pezzi di istituzioni che funzionano.