Tre morti ma la curva cala. Attenti alla truffa dei tamponi

Tre morti in provincia di Frosinone. E 16 nuovi casi positivi. A Sant'Apollinare una trentenne contagiata. Tre i sanitari positivi. Chiuso il Pronto Soccorso di Alatri e la Terapia Sub Intensiva. La Asl nomina i sostituti dei Direttori. Curva in calo: mettiamo la Terapia Intensiva a disposizione delle altre Regioni. La truffa dei tamponi

Tre morti, sedici nuovi contagiati, un Pronto Soccorso ed una Terapia Subintensiva da sanificare perché si è scoperto che uno dei medici è positivo: il coronavirus continua a mietere vittime in provincia di Frosinone mentre la curva complessiva dei contagi nel Lazio continua a rimanere stabile puntando verso il ribasso. Il collasso della rete regionale di Terapia Intensiva sta diventando un’ipotesi sempre meno probabile: al punto che il Lazio mette a disposizione della Lombardia alcuni posti nei suoi ospedali. Mentre tra i vari episodi di sciacallaggio ora si fa strada quello dei tamponi falsi, emerso in mattinata.

Tre vittime

Coronavirus, Terapia Intensiva © Imagoeconomica

Il bollettino quotidiano della Asl di Frosinone registra tre vittime. C’è il secondo morto a Supino è un pensionato di 80 anni; a Pontecorvo invece è salito a 3 il totale dei decessi la vittima di oggi è una signora di 84 anni; Boville Ernica registra il suo primo decesso è una pensionata di 89 anni che abitava nella località Cologni: era stata ricoverata al San Raffaele di Cassino e da lì era tornata a casa; mercoledì primo aprile è stata ricoverata allo Spaziani ed è risultata positiva al Covid-19.

Sedici i nuovi casi, molti si sono sviluppati all’interno di situazioni che venivano già tenute sotto sorveglianza sanitaria. Nuovi casi sono stati registrati a Sant’Apollinare, si tratta di una trentenne. Altri positivi a Villa Santa Lucia, a Pontecorvo dove il contagio ha riguardato un sanitario portando a 9 il totale in città. Positivo un medico del Pronto Soccorso di Alatri: sui locali è stata avviata la sanificazione che durerà fino a domenica e si stanno effettuando tamponi a tutti gli operatori sanitari.

In tutto sono tre i sanitari risultati infetti nella giornata di venerdì: i medico di Alatri, un suo collega dell’ospedale di Frosinone, un’infermiera di Pontecorvo in servizio al Santa Scolastica.

Il caso Alatri

La terapia sub intensiva di Alatri

La dimensione del caso registrato ad Alatri viene spiegata dal dottor Roberto Sarra, direttore sanitario della struttura.

«In Pronto Soccorso su oltre 27 sanitari fra Medici ed infermieri che turnano sulle ventiquattrore, dopo almeno 4 settimane di lavoro a dir poco “serrato”, abbiamo verificato durante i controlli, un medico positivo agli anticorpi IgG, cioè malattia passata da circa 3 o 4 settimane con residui di DNA virale».

Cosa significa, in pratica. «Il tutto corrisponde epidemiologicamente ad un periodo di assenza da lavoro per febbre e raffreddore ai primi di marzo. Fortunatamente tutto bene e nessun danno residuo». In pratica, il medico si era assentato per febbre all’inizio del mese ma non aveva alcun sintomo del Covid-19: è probabile che abbia passato la malattia senza nemmeno accorgersene, come se fosse una normale influenza. Ed il virus è stato scoperto solo grazie ai residui di dna ora che c’è stato il test.

Le contromisure adottate. Si è deciso di controllare di nuovo tutto il personale e oltre all’igienizzazione quotidiana è ripetuta ad intervalli, scatta quella fatta insieme ai Vigili del Fuoco, «svuotando il reparto nella giornata di Sabato pomeriggio e Domenica».

Ci sono poi gli altri casi di personale contagiato in Terapia intensiva e Medicina. Per il dottor Sarra «si sono verificati a causa di pazienti non classificati correttamente e trasferiti al San Benedetto da altri ospedali». 

I pazienti ‘non correttamente classificati‘ erano arrivati da Cassino. Si riteneva fossero non più positivi. Invece qualche residuo di dna deve essere rimasto.

Vertici di riserva

Stefano Lorusso © Giornalisti Indipendenti

La Asl intanto serra i ranghi e dopo l’infezione della Direttrice Sanitaria Patrizia Magrini, praticamente la Numero 2 nella scala gerarchica dopo il Direttore Generale Stefano Lorusso, è stato deciso di nominare un facente funzioni pronto a sostituire la direttrice. Per prudenza, nello stesso atto è stato individuato anche il potenziale sostituto nel caso in cui venisse colpita dal Covid-19 la numero 3 dell’organizzazione, la dottoressa Paola D’Alessandro (direttore amministrativo). Il dottor Stefano Brighi ora è in direzione Sanitaria, il dottor Vincenzo Brusca scenderà in campo se la D’Alessandro dovesse ammalarsi.

I pazienti guariti oggi sono sei mentre sono uscite dalla sorveglianza domiciliare 187 persone.

I funerali via web

Ausonia ha dato l’ultimo saluto alla coppia di pensionati morti a distanza di ventiquattrore l’uno dall’altra. Si è trattato di una benedizione dei feretri fatta dal parroco don Antonio Guglietta. È stato il primo ‘funerale’ in diretta Facebook per il paese.

La coppia si è ammalata, aggravata, spenta nel giro di due giorni. Il sindaco Benedetto Cardillo ha ricordato l’unità della coppia. E invitato tutti alla massima cautela, al più totale e scrupoloso rispetto delle norme anti contagio.

La situazione in Regione

Provette con Coronavirus © Marco Cremonesi / Imagoeconomica

La riunione quotidiana in videoconferenza tra l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato ed i manager di Asl ed ospedali del Lazio ha registrato 167 nuovi casi positivi.

Il trend continua verso la discesa, siamo sotto il 5% di crescita. La situazione si sta stabilizzando al punto che l’assessore Alessio D’Amato ha potuto comunicare al direttore nazionale della Protezione Civile Angelo Borrelli che il Lazio mette a disposizione da subito ogni giorno un posto di terapia intensiva Covid-19. Aiuterà la rete nazionale. In pratica inizieremo ad ospitare con una certa stabilità i pazienti di altre regioni.

I tamponi fasulli

Coronavirus, medici in tuta effettuano il tampone. Foto © Sara Minelli / Imagoeconomica

Nel corso della conferenza stampa di questa mattina per presentare le misure economiche varate dalla Regione Lazio si è parlato di laboratori privati che propongono i test dei tamponi a 150 euro. (leggi qui le misure economiche annunciate Covid-19, ecco dove vanno i 230 milioni messi in campo dalla Regione Lazio.. E qui le considerazioni politiche Il segnale di Zingaretti alle opposizioni: riformiamo il Paese).

Il caso è stato sollevato dalla domanda di una giornalista. Si tratta di una truffa ha detto la Regione Lazio invitando a segnalare subito il caso alle Forze dell’Ordine. Perché i tamponi devono essere validati dal laboratorio dell’istituto Spallanzani. Ad oggi non c’é nessun laboratorio privato a Roma o nel Lazio che abbia avuto questa validazione scientifica. Chi lo sta facendo sta lucrando sulle disgrazie” ha commentato l’assessore Alessio D’Amato.