Covid-19, solo le Rsa fanno oscillare la media: verso la riapertura

I nuovi casi di coronavirus nel Lazio salgono a 92 ma è colpa di un focolaio in una Rsa. La curva dei nuovi contagi è all'1,5%. Le ipotesi per la riapertura: obbligo di mascherina nei luoghi pubblici, verso gli incontri con amici e parenti. Ma starà a noi accertarci delleloro condizioni. Solo ipotesi per ora

Le ipotesi sono ancora tutte sul tavolo: non un “tana libera tutti” ma un allargamento molto ampio e molto basato sul buon senso. Con la possibilità di incontrare amici e parenti: starà a noi accertarci se ci sono rischi o possono infettarci; con l‘obbligo di mascherina e guanti in tutti i luoghi pubblici dove c’è il rischio che qualcuno ci trasmetta il virus. Ipotesi che ieri sera sono state fino a tardi al centro della riunione con il premier Giuseppe Conte e conclusa con un rinvio perché – come ha sottolineato più di qualcuno dei presenti – «c’è bisogno di altro tempo, la situazione è troppo complessa, gli indici dell’epidemia instabili».

Coronavirus, provette in laboratorio Foto © Marco Cremonesi / Imagoeconomica

La conferma arriva a distanza di poche ore dalla quotidiana videoconferenza tra l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato ed i direttori generali delle Asl e degli ospedali del Lazio. I nuovi casi di infezione sono tornati a salire: siamo passati da 78 di venerdì a 92 delle ultime ventiquattrore, la curva dei contagi è salita da 1,3 ad 1,5%. Siamo ancora sotto la soglia dei 100 nuovi casi al giorno. Ma è appunto solo una quota psicologica e nulla di più.

Non ci sono allarmi tra i direttori generali, c’è cautela ma non preoccupazione per l’assessore. I nuovi dati in aumento arrivano essenzialmente da un cluster acceso nei castelli Romani: una Rsa. La preoccupazione semmai è proprio per le case di cura e le Rsa: le statistiche dicono che le situazioni più pericolose sono quelle legate agli anziani. Perché sono più fragili, il rischio di contagio tra loro è altissimo. Per questo sono aumentati ancora i controlli.

Ad oggi sono 534 le strutture ispezionate su tutto il territorio del Lazio. A Veroli è stata scoperta una casa di riposo abusiva: la Asl ha chiesto al sindaco un’ordinanza per la chiusura e tutta la documentazione è stata inviata alle autorità.

In giornata è stato fatto il punto anche sulla diffusione del virus tra il personale sanitario: è quello più esposto: perché sta a contatto con i pazienti, perchè ha a che fare con persone che potrebbero essere positive e non saperlo. Il dato emerso è che ad oggi sono meno dell’1% gli operatori sanitari contagiati da inizio emergenza. Dato giudicato in modo positivo da Alessio D’Amato, secondo il quale «testimonia come le misure adottate stiano funzionando».

I numeri nelle Asl

Coronavirus, sanitari in un momento di tregua © Imagoeconomica / Vince Paolo Gerace

I numeri che arrivano dalle Asl dicono che nelle utlime ventiquattrore non ci sono stati decessi da Covid-19 a Roma città dove il dato complessivo dei nuovi casi è pari a 28.

Nella sola Asl Roma 1 è sotto osservazione la situazione dell’Ateneo Salesiano dove si è acceso un focolaio e sono in corso le operazioni di allontanamento dei casi positivi.

A far crescere i dati è stata la Asl Roma 6 dei castelli: ci sono stati nelle utlime ventiquattrore 38 nuovi casi positivi; 24 provengono dal cluster di Villa delle Querce dove è in via di attivazione il check point.

Nella Asl di Frosinone dopo le 0 di ieri siamo tornati in media: 3 nuovi casi positivi, zero decessi, anche se bisogna dare atto della morte di Guglielmo Fanoni imprenditore di Settefrati che faceva la spola tra Italia e Irlanda. Cinquantanove anni, si era ammalato e poi negativizzato: le conseguenze del virus sul suo organismo sono state letali ed è morto oggi in pneumologia. Tecnicamente non è un caso covid. Sono 36 persone uscite dall’isolamento domiciliare.

Nella Asl di Latina ci sono stati 10 nuovi casi positivi ma bel 6 si riferiscono alla RSA San Michele di Aprilia. La stessa cosa accade nella Asl di Viterbo dove ci sono 3 nuovi casi positivi e sono tutti riconducibili al cluster di Villa Noemi di Celleno.