Covid-19, il sistema resiste: la curva continua a scendere

Foto © Sergio Oliverio / Imagoeconomica

Il bilancio del giorno. La curva dei contagi continua a scendere. Nonostante i numeri in aumento si vede una luce in fondo al tunnel. C'è ancora il dato in aumento dalle case di riposo. La Regione verso le Covid-Rsa: in provincia di Frosinone Ini Città Bianca verifica i requisiti. A Frosinone 'Una mascherina per tutti'. Cristofari sottolinea 'Indispensabili per bloccare il virus anche dopo'

Ancora sotto: i nuovi contagi da Covid-19 continuano a viaggiare sotto la soglia del 10%. È uno dei tetti fissati nel Lazio per essere sicuri che il sistema non collassi, che i posti letto bastino per tutti, le Terapie Intensive tengano in vita tutta la gente che ha bisogno di aggrapparsi ad un respiratore. Salgono i contagiati, salgono i pazienti, salgono quelli che sono attaccati ad un respiratore: ora sono 133. Ma la curva scende.

Roberto Burioni il virologo famoso per avere contrastato fin dall’inizio i nemici dei vaccini, sostiene che quelle curve dicano poco. Che i dati da considerare siano altri. Ma pure tutti gli altri numeri di oggi nel Lazio continuano a far vedere una luce in fondo al tunnel. Ci sono 210 casi positivi, però una larghissima parte è collegata alle Case di Riposo: solo a Rieti ci sono 88 anziani ospiti positivi, continuano i casi a Frosinone; tra le due province c’è il 40% dei casi di oggi.

Coronavirus, medici con tuta e mascherine Foto © Sergio Oliverio / Imagoeconomica

La conferma arriva dal dato di Roma. Lì i cluster delle case di riposo sono stabilizzati ed oggi il dato di Roma città è il più basso da inizio settimana con 38 casi. E per la prima volta ci sono ospedali nella Capitale, come il San Giovanni, che nelle ultime 24 ore non hanno preso in carico nessun paziente positivo al Covid-19.

Aumentano i guariti: nelle ultime 24 ore salgono di 36 unità arrivando a 200 totali. Sono usciti dalla sorveglianza domiciliare in 7.491 che hanno terminato la quarantena. E si dimezzano i decessi che sono 6.

Verso la Covid-Rsa

Durante la videoconferenza di questo pomeriggio con i direttori generali delle Asl e degli ospedali, l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato ha sottolineato che bisogna assolutamente continuare nelle misure di contenimento e nella più alta sorveglianza delle strutture per anziani. Le ha definite “la vera frontiera dell’epidemia nella nostra regione”.

Confermata l’indiscrezione dei giorni scorsi: si va verso la creazione di strutture Covid-Rsa, nelle quali occuparsi di pazienti anziani affetti da coronavirus ma senza sintomi o con pochi sintomi. La Regione ha protocollato oggi l’avviso per raccogliere le disponibilità: è il protocollo 252410.

Una delle strutture di riferimento potrebbe diventare proprio l’Ini Città Bianca di Veroli. In giornata sono state effettuate le verifiche tecniche: servono percorsi differenziati, la divisione netta tra le aree in cui c’è il virus Covid tenuto sotto controllo e le aree in cui invece si svolgono le normali attività. Tutti elementi già realizzati da quando all’Ini c’è stato il primo caso di positività. Inoltre gli ospiti risultati positivi all’Ini tutti sono asintomatici.

A Frosinone 42 casi, solo 5 inattesi

Foto © Carlo Lannutti / Imagoeconomica

Nelle ultime 24 ore nella Asl Frosinone sono stati registrati 42 nuovi casi positivi. Sono riferibili ai cluster dell’Ini di Veroli e del San Raffaele di Cassino 25 nuovi casi. La sottrazione è semplice, 42 meno 25 fa 17: in pratica senza i casi delle strutture per anziani i nuovi episodi sarebbero stati solo 17. E di questi ben 12 provengono da persone che erano già sotto sorveglianza perché erano state in contatto con un familiare positivo. I casi del tutto imprevisti sono stati 5.

Ci sono stati due morti: uno è un paziente di 64 anni di Ceprano. L’altro è un pensionato di 80 anni. Entrambi erano ricoverati all’ospedale Spaziani di Frosinone.

Tre pazienti sono guariti ed altri 149 sono usciti dall’isolamento. Tutti negativi i controlli effettuati agli anziani ospiti dell’Ipab Ricovero Ferrari, a Ceprano. Lo Spaziani da lunedì avrà a disposizione altri 5 posti di terapia intensiva ed altri 20 di degenza ordinaria; sospeso il trasferimento di Ematologia.

I numeri di Frosinone città

Nicola Ottaviani © Stefano Strani

Per laprima volta ci sono i numeri scorporati sulla situazione a Frosinone città. Dall’inizio dell’emergenza ad oggi risultano 18 casi di positivi al Covid-19 ed un decesso. Circa la metà dei casi sono riconducibili a due nuclei familiari.

Nel Lazio i casi positivi sono 2505 positivi con un coefficiente pari a 0,042%; in provincia di Frosinone sono 357 i positivi, con un coefficiente pari a 0,073%; nella città di Frosinone si registrano 18 casi positivi, con un coefficiente pari a 0,039%: al di sotto sia della media provinciale che di quella regionale.

«Il fatto che Frosinone, ad oggi, abbia un numero di residenti positivi inferiore in termini percentuali sia rispetto alla provincia che alla regione – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottavianiè sicuramente merito del sacrificio e dello scrupolo dei nostri cittadini che, nella stragrande maggioranza dei casi, hanno mostrato di rispettare le disposizioni imposte».

Le mascherine di Frosinone

A Frosinone da giovedì parte la distribuzione delle mascherine a casa dei cittadini. L’amministrazione del sindaco Nicola Ottaviani e la Klopman International hanno lanciato l’iniziativa “Una mascherina per tutti“.

È rivolta a privati e imprese. Il progetto prevede di dotare, gratuitamente, ogni cittadino del capoluogo di un dispositivo individuale di protezione. Le mascherine, realizzate con i tessuti della Klopman, permettono il riutilizzo per oltre 50 volte della stessa mascherina, lavandola a temperature superiori a 60 gradi. Oppure, semplicemente, passandola con cura sotto il ferro da stiro

Cristofari ed i medici

Il presidente dell’Ordine dei Medici, fabrizio Cristofari

Il presidente dell’Ordine dei Medici Fabrizio Cristofari sottolinea la gravissima carenza di mascherine. Evidenziando che «soprattutto nelle prime fasi del contagio, questa carenza ha permesso la diffusione del virus tra i colleghi della medicina generale e della medicina ospedaliera. Molti si sono ammalati. Altri sono morti». (leggi qui Covid-19, la strage silenziosa: “molti contagi avvengono attraverso il personale sanitario”).

Guarda oltre e dice che si tratta d’un discorso di organizzazione. «Un tema particolarmente importante perché la partita (che oggi si sta giocando negli ospedali) poi si trasferirà sul territorio». 

In pratica, per evitare la diffusione del coronavirus le mascherine «non devono mancare in un Paese come l’Italia. E ancor di più nella nostra Provincia. Siamo riusciti a colmare il gap che avevamo sulle terapie intensive, credo che una potenza mondiale non possa essere in difficoltà sui mezzi di protezione. Essere eroi non ci piace. Noi vogliamo essere attori principali della cura, vogliamo l’ammirazione del Paese, siamo vicini a tutti».