Corsi risuscita la Lega, la Maliziola irradia Demos

A Ceccano Centrodestra e Centrosinistra lo davano per “politicamente morto” alle Regionali 2023. Invece il civico Marco Corsi non ha fatto affondare la Lega rimasta senza leghisti. Manuela Maliziola, prima Sindaca della storia fabraterna, aveva saltato un giro. Ora è ufficialmente tornata: quintuplicando in città le percentuali regionali e provinciali di Democrazia Solidale

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

«È iniziato tutto con una semplice e cordiale telefonata di Mario Abbruzzese», ricorda il candidato civico Marco Corsi. La sua designazione ha fatto scendere per protesta dal Carroccio il gruppo dirigente. È finita che la Lega senza leghisti, grazie alla sua candidatura civica, ha preso mille voti a Ceccano alle Elezioni Regionali 2023.

Senza parlare, per modo di dire, di Manuela Maliziola. Ha fatto brillare Demos di luce riflessa alla prima uscita elettorale: quintuplicando le percentuali regionali e provinciali. Democrazia Solidale, fondata dall’onorevole Paolo Ciani nel 2014 e alleata del Pd a tutti i livelli, è stata ufficialmente importata in città dall’ex sindaca: «A Ceccano – accentua l’ormai dirigente nazionale di Demos – non avevamo rappresentanti in Consiglio comunale, non avevamo forze politiche o civiche a nostro sostegno, senza alcuna risorsa economica».

Maliziola e Corsi erano soli contro tutti. L’intero Centrodestra era schierato a sostegno di Daniele Maura, eletto consigliere regionale di FdI; il Pd era attestato sulla candidatura dell’indipendente Andrea Querqui, il candidato più votato di Ceccano.

I primi delle classi, Centrodestra e Centrosinistra, sono Fratelli d’Italia e Partito Democratico. Le seconda forze delle coalizioni, grazie ai voti di Corsi Maliziola, sono la Lega-Salvini Premier e Demos-Democrazia Solidale. (Leggi qui Centrodestra ancora al 51% ma il Pd si consola e poi qui La differenza nel Pd la fanno i Civici).

Lega: meglio che ad Anagni e Alatri

Nicola Ottaviani, leader provinciale della Lega (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

La Lega non è andata oltre l’8.5% (131.631 voti) a livello regionale, ma ha centrato il 12.32% (21.944 voti) nella provincia di Frosinone: rivendicato dal leader provinciale Nicola Ottaviani. Tanto da poter pretendere un assessorato per il supervotato Pasquale Ciacciarelli, non eletto per lo 0,3%.

A Ceccano la Lega è andata più o meno come a livello provinciale: il 12.38%, ossia 998 voti. Ad Anagni ed Alatri, dove i vicesindaci sono leghisti – Vittorio D’Ercole e Roberto Addesse, l’uno tra l’altro coordinatore dell’area nord– le rispettive liste hanno ottenuto l’11.8% (830 voti) e il 9.6% (941 voti).

A Ceccano, sia come percentuale che come numero di voti, la Lega è andata meglio. Nel mentre il Carroccio originario non è più forza di maggioranza, visto il graduale addio degli esponenti locali in dissenso verso la candidatura dell’indipendente Corsi. Proprio Corsi, l’highlander tornato a Destra dopo la parentesi negativa delle scorse Comunali, alle quali ha partecipato da candidato sindaco spinto dall’asse Pd-Psi: in corsa invano contro il poi confermato sindaco di FdI Roberto Caligiore.

“Morto”? Ha risuscitato la Lega

Marco Corsi, durante la sottoscrizione della candidatura con la Lega

Corsi, dopo la parentesi negativa nel Centrosinistra, non è benvoluto laddove è politicamente nato: nel Centrodestra. Lo davano per politicamente morto, invece ha risuscitato la Lega. Anzi, percentualmente parlando, si è spinto di quasi tre punti oltre il 9.6% delle Comunali 2020 e il 9.8% delle Politiche 2022. In termini di voti, ha pareggiato il dato delle Politiche (993), neanche trecento in meno della super Lega delle Comunali (1.260).

Sul Carroccio, in precedenza, i voti li avevano portati principalmente l’assessore Angelo Macciomei, i consiglieri Pasquale Bronzi e Alessio Patriarca, e il coordinatore cittadino Vincenzo Parisi. L’ormai ex capogruppo consiliare Bronzi è passato a FdI e Parisi ha dato le dimissioni, mentre Macciomei e Patriarca restano per ora autosospesi dal Partito.

Alle Regionali 2023 hanno supportato il candidato ciociaro di punta di FdI: l’ormai consigliere regionale di FdI Daniele Maura, già consigliere Provinciale di Frosinone e comunale di Giuliano di Roma. Alle Provinciali 2022, del resto, la Lega Ceccano è sospettata dai vertici di non avere manco sostenuto il candidato presidente indicato dal Partito: il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli.

Corsi: «Loro con chi stanno?»

Angelo Macciomei, assessore comunale autosospeso dalla Lega, con Matteo Salvini

Da qui la candidatura di Corsi: fatta per costringere i leghisti ceccanesi all’outing, ma andata oltre le aspettative. «Bisogna che l’assessore Macciomei e il consigliere Patriarca chiariscano la loro posizione – sferza allora Corsi -. Sarebbe opportuno capire ufficialmente da che parte stanno, fermo restando che tutti sappiamo che alle Regionali non hanno votato per la Lega né tantomeno per il sottoscritto».

Corsi vorrebbe che «si ripartisse da questo risultato elettorale e dal sottoscritto, costituendo un vero e proprio coordinamento, una sezione in cui ricostruire la Lega». Resterà in ogni caso all’opposizione dell’Amministrazione di Centrodestra: «Sono stato ibernato per due anni e mezzo, dopo la sconfitta alle Comunali, ma tornando nel Centrodestra sono pronto a creare per la Lega un gruppo più numeroso e forte». Se si vuole ricandidare a sindaco nel 2025? «A chi non piacerebbe? – così Corsi -. Di certo le ambizioni sono sempre tante e, dopo questi mille consensi, uno un pensierino ce lo fa sempre».

Corsi sa di essere andato oltre le minime aspettative della Lega: «Sono partito all’ultimo momento all’interno di una lista con un simbolo che oggi come oggi è più difficile da barrare – commenta Corsi -. Ringrazio doppiamente i miei elettori, perché a Sinistra avevo come diretti concorrenti due candidati di Ceccano (Querqui e Maliziola, Ndr) e a Destra il candidato di Giuliano (Daniele Maura, Ndr) sostenuto da tutta l’Amministrazione comunale».  (Leggi qui A Ceccano tutti Fratelli di Maura).

Ripudiato da Sinistra a Destra

La tappa di Pasquale Ciacciarelli a Ceccano al fianco di Corsi

Ormai il punto di riferimento di Corsi è Pasquale Ciacciarelli: «Si è speso benissimo su tutti e novantuno i comuni della provincia durante la campagna elettorale – dice di lui, infine, Corsi -. Un territorio in cui ha favorito tanti investimenti da consigliere regionale. In attesa della conta degli ultimi voti, mi auguro che possa davvero diventare assessore nella nuova Giunta regionale di Centrodestra».    

L’Amministrazione Caligiore 2, però, ha preso nettamente le distanze da Corsi ritenendolo alla stregua di traditore. Da presidente del Consiglio aveva fatto cadere il Caligiore 1 con l’altro consigliere di maggioranza Tonino Aversa (oggi anch’egli in minoranza) e quasi tutta l’opposizione: tutti eccetto l’ex sindaca Manuela Maliziola. Si rifiutò di fare quello che fecero a lei: prendere parte a dimissioni di massa che costarono anche a lei lo scranno più alto di Palazzo Antonelli.  

Si arriva così alla candidata di Demos: indubbiamente una delle grandi sorprese, pur realizzata dalla prima Sindaca donna nella storia di Ceccano. All’esordio in città, mentre nel Lazio sta all’1.2% e in Ciociaria all’1.3%, Democrazia Solidale è arrivata addirittura al 6.5%: 522 voti. 490 sono le preferenze date a Manuela Maliziola, che a livello provinciale ne ha incamerate 749.

La Maliziola fa brillare Demos

Manuela Maliziola, dirigente e candidata di Demos-Democrazia Solidale

La Maliziola è tornata in grande spolvero tre anni dopo l’ultima esperienza da consigliera d’opposizione. Il Partito di Paolo Ciani, già consigliere regionale e ormai deputato del Pd, ha preso oltre 5 punti in più rispetto alla media regionale e provinciale. Ed è salita più di due gradini più in alto rispetto alla percentuale del feudo provinciale di Cassino (4.1%, ovvero 501 voti): da dove si è candidato il coordinatore provinciale Luigi Maccaro, assessore alla Coesione sociale nella Città martire.   

«Un ottimo risultato – così Maliziola -. Sono contenta che dal 16 gennaio, da quando abbiamo presentato la lista, abbiamo cominciato a volare per tutto il territorio provinciale. Da dirigente nazionale, oltre che da candidata, ho incontrato tante persone e non mi sono fermata esclusivamente alla mia città. A Ceccano la seconda forza di Centrosinistra, la quarta assoluta, è Demos».

Guarda al futuro. «Ora dobbiamo ricostruire tutti insieme la coalizione, abbiamo la possibilità di presentare un programma unitario alle prossime Elezioni Comunali, un progetto condiviso per riprenderci la città e ridarle la dignità che merita».

Ormai dal 2015, salvo un anno di commissariamento, Ceccano è saldamente nelle mani del Centrodestra. Eccetto il monocolore con la Democrazia Cristiana, nei primi anni Settanta e tra 1990 e 1991 (con l’allora sindaco Gianni Querqui, padre di Andrea), non era mai successo che Stato, Regione Lazio e Comune di Ceccano fossero governati al contempo dal Centrodestra. Caligiore è stato eletto dopo la Maliziola, mettendo praticamente fine al quarantennio dell’ex Stalingrado ciociara. (Leggi qui  Da Stalingrado ciociara a roccaforte di patrioti).

Comunali, «Politica, non personalismi»

Manuela Maliziola con il deputato Paolo Ciani, fondatore e leader di Demos

«Io, innanzitutto, mi sono messa a disposizione del mio Partito per la crescita di Demos in tutta la provincia – precisa Manuela Maliziola -. A livello campanilistico, però, Ceccano è la mia città e mi metto nuovamente a disposizione per creare un’ampia coalizione. Prima di parlare di candidatura a sindaco, preferirei parlare di un progetto condiviso dall’intero Centrosinistra. La gente vuole programmi, sentir parlare di Politica, non di personalismi».

Lo mette in chiaro a Ceccano, dove il Centrosinistra si è spaccato alle ultime tre Elezioni Amministrative. E non passa di certo inosservato il dilagante astensionismo, specie di Centrosinistra: «Le Regionali sono state purtroppo vinte dalle persone che non sono andate a votare. Per chi crede nella Politica è una sconfitta, quindi dobbiamo recuperare quella fetta di elettorato delusa e disamorata».

È stata eletta Sindaca nel 2012, si è ricandidata a vuoto nel 2015, è stata consigliera d’opposizione fino al 2019. Ora, dopo oltre tre anni, la Maliziola è ufficialmente tornata: «Mi fa piacere che non mi abbiano dimenticata, ma è perché in fondo ci sono sempre stata». (Leggi qui Manuela Maliziola fa pace con l’ex che la scaricò).