Cosa è già cambiato in Aula con l’addio di Abbruzzese

Non è vero che non ci siano state contropartite con le dimissioni di Mario Abbruzzese. E l'arrivo in aula di Carmine Di Mambro. Ci sono cose che sono già cambiate. In maniera evidente. Ecco quali

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Né a Mario Abbruzzese né a Carlo Maria D’Alessandro: non si è sperticato con i ringraziamenti il neo consigliere comunale di cassino Carmine Di Mambro. Eppure il primo gli ha spianato la strada per il ritorno in Aula, dimettendosi e rinunciando al seggio; il secondo lo ha supportato in questi due anni e messo al centro del progetto politico di centrodestra “Liberi e Forti”. (Leggi qui la cronaca del Consiglio: Cassino imbocca la via della Rigenerazione).

I nuovi scenari dopo Abbruzzese

Mario Abbruzzese

Al netto del “cerimoniale” d’esordio, appare evidente che l’esordio di Carmine Di Mambro in Consiglio comunale apre nuovi scenari nel centrodestra di Cassino.

Mario Abbruzzese ha spiegato che non c’è alcuna contropartita dietro le sue dimissioni. Non è così. Perché già la stessa operazione di avvicendamento con Di Mambro altera gli equilibri nel centrodestra, tra i Partiti, tra i Gruppi consiliari, tra le fazioni che si dividono tra favorevoli e contrari ad Abbruzzese. (Leggi qui le possibili chiavi: La manovra di Carmine per unire il centrodestra).

C’è già una prima evidenza: il neo capogruppo della lista “Di Mambro sindaco” (la lista costruita alle elezioni del 2019 insieme a Benedetto Leone), va gradualmente prendendo le distanze da Carlo Maria D’Alessandro. Il quale è consapevole ora di non poter contare in Aula sul suo ormai ex braccio destro. D’Alessandro ora lavora sull’asse Evangelista-Bevilacqua-Calvani, i tre consiglieri della Lega e di Forza Italia che mantengono invece una certa distanza dalle posizioni di Mario Abbruzzese.

Il quale continua a fare e disfare la tela del centrodestra un po’ in tutti i Partiti. Al punto che nei giorni scorsi ha creato una chat di whatsapp del coordinamento della Lega. Va ricordato che Abbruzzese è coordinatore regionale di un altro Partito, Cambiamo di Giovanni Toti: che per quanto vicino alla Lega è comunque una realtà differente. L’ex consigliere comunale e già presidente dell’Ordine degli Avvocati Giuseppe Di Mascio ha notato la cosa: ha chiesto perchè a creare la chat del direttivo della Lega fosse un non iscritto alla Lega. Poi ha abbandonato sia chat e sia il direttivo ed è sceso dal Carroccio.

Il segnale tra le righe

C’è un segnale tra le righe dell’intervento di Carmine Di Mambro che fa la differenza.

Carmine Di Mambro ai tempi della scorsa consiliatura

PAlla vigilia del suo ingresso in Aula il consigliere ha però messo in chiaro: “In consiglio comunale sarò il capogruppo della lista civica Carmine Di Mambro per Cassino che mi ha sostenuto alle passate elezioni. Per questo ringrazio tutte le persone che hanno sostenuto questa lista con la propria candidatura o con il proprio voto e hanno contribuito a raggiungere questo risultato. Fino ad oggi ho condiviso un percorso politico insieme agli amici di Liberi e Forti, composto da persone che hanno una propria idea politica e da me condivisa per continuare a portare avanti le mie battaglie nel sociale e nella sanità”.

Quel “fino ad oggi” non è passato inosservato a Carlo Maria D’Alessandro e a tutta la schiera di centrodestra che riconosce la leadership dell’ex sindaco in antitesi a quella di Mario Abbruzzese: Carmine Di Mambro con il suo ingresso in Aula ha implicitamente mandato un segnale di considerazione a Mario Abbruzzese e, quindi, ha voltato le spalle a quello che è stato il suo gruppo in questi due anni.

Non è un caso che nel suo primo intervento non ha minimamente citato la sua appartenenza politica al gruppo di Liberi e Forti. Quel “fino ad oggi” si è in sostanza materializzato: da oggi in poi, nei fatti, Di Mambro non è più un esponente di spicco di quella formazione politica, non potrà più essere il braccio di Carlo Maria D’Alessandro.

La consapevolezza di Carlo Maria

L’ex sindaco Carlo Maria D’Alessandro ne è consapevole: “Mario è bravo ad illudere tutti, mi dispiace lo stia facendo anche con Carmine” ha confidato ai suoi rivelando di sapere che, tra i due, c’erano contatti in corso già da qualche settimana.

Carlo Maria D’Alessandro e la sua ex maggioranza

In Consiglio comunale l’unico vero punto di riferimento per Carlo Maria D’Alessandro resta il capogruppo della Lega, Franco Evangelista, che spesso riesce a fare squadra anche con Calvani, Bevilacqua, Mignanelli, Petrarcone e Luca Fardelli. Non solo perchè “il nemico del del mio nemico è mio amico” ma perchè Carlo Maria D’Alessandro di andarsi a sedere al tavolo del centrodestra insieme a Mario Abbruzzese e a coloro che hanno staccato la spina alla sua amministrazione, non vuole saperne.

Quindi lavora in sinergia con quella parte di opposizione civica di centrosinistra che Salera non fa nulla per andare a recuperare: e non è detto che tra il polo di centrosinistra saleriano e quello di centrodestra abbruzzesiano, ci sia spazio per far nascere una nuova compagine. “Il partito degli scontenti”, già ironizzano i detrattori.