Cosa significa il contratto sciolto per il campo sportivo

Tre fatti separati. Ma che possono essere letti come tre dimostrazioni di un unico atteggiamento. Le polemiche sulla Pro Loco, l'elezione al Centro Anziani. E ora la revoca del contratto per il campo sportivo

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Ci sono tre vicende che in questi giorni stanno tenendo banco ad Anagni. Tre questioni che, ad un’analisi superficiale, potrebbero sembrare del tutto staccate tra di loro. Mentre, se si tenta uno sguardo più approfondito e con un minimo di prospettiva, rivelano parecchio sull’atteggiamento con cui la maggioranza del sindaco Daniele Natalia sta cominciando a prepararsi alla scadenza delle elezioni comunali della primavera del 2023.

Peppe Viti, presidente del Centro Anziani

Due di questi fatti sono già noti; la polemica che da settimane sta montando sulla Pro loco, con gli attacchi al presidente Stazi accusato di “immobilismo” nella gestione della struttura; e le elezioni al Centro Anziani che hanno visto, nella corsa alla carica di presidente, l’affermazione di uno dei grandi vecchi della politica locale, l’ex assessore al Bilancio (ma anche maestro di Franco Fiorito e molto altro) Peppe Viti

A questi fatti se ne è aggiunto nelle ultime ore un altro; la decisione dell’amministrazione di sciogliere “per grave inadempienza” il contatto con la Euroscavi Cilia srl che aveva vinto l’appalto per il rifacimento del campo sportivo comunale.

Tre fatti, un solo solco

Tre fatti separati. Ma che possono essere letti come tre dimostrazioni di un unico atteggiamento

A partire dall’ultimo: la risoluzione del contratto con Euroscavi rappresenta per molti versi il tentativo di dare una sterzata (almeno per adesso, a meno di ricorsi molto probabili) ad una storia scomoda per l’amministrazione. Che si era presentata come quella del rinnovamento. E che però, carte alla mano, di opere nuove ne ha fatte pochine. Ovviamente con tutte le scusanti del mondo, covid in testa. Ma resta il fatto che il freno a mano è stato piuttosto tirato, almeno fino ad ora.

Per il campo sportivo questo discorso vale ancora di più; perché quello doveva essere il fiore all’occhiello della giunta, il lascito alle nuove generazioni. Da anni invece è la dimostrazione plateale di una significativa lentezza. Che (e questo è un altro punto importante) chiama in causa anche la mancanza di prospettiva per quello che è o dovrebbe essere il cuore del Comune, ovvero l’Ufficio Tecnico. Nessuna critica ( ci mancherebbe) nei confronti dei professionisti che hanno lavorato e lavorano lì. Resta il fatto che l’alternanza eccessiva degli ultimi anni non ha consentito uno sviluppo fluido della progettualità. (Leggi qui: Ufficio tecnico: “Ne resterà solo uno”).

In questo senso, la decisione del sindaco è un modo evidente per recuperare terreno. Per dire a tutti che si sta dando da fare. E che non accetta i ritardi che arrivano da motivazioni burocratiche. Un modo per scaricare le criticità sul versante tecnico, e tenere per la parte politica la capacità di scelta  e di azione.

Agire per recuperare

Ed è proprio questa scelta di linea politica (agire per recuperare consenso) che collega i tre fatti citati all’inizio. Il sindaco che scioglie il contratto con la ditta del campo facendo capire che da adesso in poi si cambia,  sta cercando di recuperare consenso su una questione (il campo sportivo) che può essere (e probabilmente sarà) molto scivolosa. Con le opposizioni pronte a fargli notare che un progetto (all’epoca molto criticato)  da 600.000 euro dell’era Bassetta è lievitato fin quasi ad un milione, senza arrivare a risultati concreti. Dunque il sindaco anticipa le polemiche (che ci saranno) dicendo a tutti “guardate? mi do da fare”.

Il seggio della Pro Loco

E’ lo stesso atteggiamento di chi battaglia per ottenere il controllo di un ente (la Pro Loco) decisivo (le feste estive, gli eventi) per il controllo dell’opinione. Per inciso; che la battaglia sulla Pro Loco sia reale e non inventata lo dimostra, paradossalmente, il nervosismo di chi convoca un’assemblea il 25 aprile, per doverla poi annullare regolamento alla mano; e non sa fare altro che accusare chi riporta le vicende di “origliare dalla porta”. Dimostrando di avere un concetto della libertà di stampa e di opinione piuttosto lasco.

La vicenda del Centro Anziani infine, in questo senso, si muove sulla stessa linea. Una manovra per arrivare rapidamente alla  gestione di un ente che porta voti e consensi. Anche se qui Viti è più vicino a Fiorito che a Natalia.

In estrema sintesi; il sindaco di Anagni sta cominciando a sentire la pressione. E reagisce cominciando a  muovere i pezzi sulla scacchiera. Se le mosse saranno quelle giuste, lo si vedrà in fretta.