Così Ottaviani prepara la sua successione

Il sindaco sa che le primarie sono il solo metodo per tenere unito il centrodestra e continuare un programma iniziato nel 2012. I passaggi chiave per convincere i livelli regionali di Lega, Fratelli d'Italia, Forza e Cambiamo che nel capoluogo non esiste un'altra strada.

Non guarda alle primarie con l’obiettivo di imporre il “suo” candidato, ma con la consapevolezza che quello è l’unico metodo per cercare di tenere unito un centrodestra che in ogni caso qualche “pezzo” lo perderà. Nicola Ottaviani, sindaco di Frosinone e coordinatore provinciale della Lega, sa perfettamente che alcune opere importanti che lui inizierà saranno ultimate quando ad indossare la fascia tricolore sarà un altro.

La riqualificazione dei Piloni e di largo Turriziani, insieme a quella dello Scalo, potranno veramente ridisegnare il volto della città per i prossimi decenni. E tra pochi mesi la sede del Comune verrà trasferita nel Palazzo che ha ospitato per tanto tempo la filiale della Banca d’Italia.

Successione nella continuità

Tagliaferri, Piacentini, Magliocchetti, Mastrangeli

Nicola Ottaviani si pone il problema della continuità amministrativa, ma pure quello di una coesistenza difficile.

I potenziali candidati a sindaco non mancano: Riccardo Mastrangeli, Adriano Piacentini, Danilo Magliocchetti, Fabio Tagliaferri, Massimiliano Tagliaferri, Antonio Scaccia. Ma nessuno di loro al momento può tenere insieme tutti gli altri.

Poi c’è l’aspetto squisitamente politico. Il coordinatore regionale della Lega Claudio Durigon ha detto che la candidatura a sindaco di un capoluogo come Frosinone non può non essere un tema da affrontare anche al tavolo regionale della coalizione. Ottaviani sa che questo è normale, ma teme che una soluzione imposta dall’alto finisca con il frantumare definitivamente l’alleanza.

Il suo piano politico è quello di coinvolgere l’intera coalizione nella scelta delle primarie: Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Cambiamo. E le civiche. Sa che non tutti saranno posizionati nel centrodestra la prossima volta, ma sa pure che il risultato del 2017 (vittoria al primo turno) è un’eccezione.

Dopo Ottaviani sarà ballottaggio

Nel 2022 si arriverà al ballottaggio. L’idea è quella di tenere tutti all’interno dello stesso perimetro, perché poi in questo modo sarebbe complicato anche per i big regionali cambiare l’impostazione e il nome designato con l’imprimatur delle primarie.

Massimo Ruspandini, Claudio Fazzone, Nicola Ottaviani

L’altro “paletto” proviene da chi fa parte di questa maggioranza di questa squadra dall’inizio. Nel senso che il candidato alla successione di Ottaviani deve per forza essere scelto in questa cerchia.

Da coordinatore provinciale delle Lega Nicola Ottaviani cercherà nell’ordine: il via libera a questa impostazione da Claudio Durigon (coordinatore regionale del Carroccio), l’intesa con il senatore Claudio Fazzone (responsabile di Forza Italia nel Lazio) e l’accordo con il senatore Massimo Ruspandini (Fratelli d’Italia). Per evitare sul nascere situazioni tipo quella di Terracina, con Fratelli d’Italia che va avanti per conto proprio rispetto al resto della coalizione. (Leggi anche Frosinone, perché Ottaviani non tornerà mai indietro sulle primarie).

Un patto blindato sulle primarie. Nicola Ottaviani non vede subordinate, anche perché a cementare il tutto sarebbe il programma elettorale. Con riferimento sia a quello che è stato già realizzato che al resto che bisogna portare a termine.

Lui, Nicola Ottaviani, intende continuare a recitare un ruolo. Di federatore, di regista. Non si metterà da parte.