Così Salera ha bruciato la candidatura alla Provincia

La strada di Enzo Salera verso la guida della Provincia è molto stretta e tutta in salita. Al momento le possibilità di ottenere la candidatura alla successione di Antonio Pompeo sono al lumicino. Cosa paga. E cosa manca al suo profilo per coincidere con quello tracciato dai big. Che ora sono tutti in sintonia

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

La ripartizione delle deleghe ai Consiglieri Provinciali mette a nudo un’evidenza: la strada del sindaco di Cassino Enzo Salera verso la candidatura a presidente della Provincia di Frosinone è molto stretta. E pure in salita.

Incarichi e mansioni tracciano un profilo ben chiaro: Antonio Pompeo avrà un ruolo fondamentale nella scelta del candidato alla sua successione, lo individuerà in accordo con il leader della componente maggioritaria Francesco De Angelis e con il coinvolgimento della Federazione provinciale guidata dal Segretario Luca Fantini. Lo si capisce dal Comunicato con cui Pompeo ha annunciato ieri la sua Giunta: per la prima volta, in una sua nota ha citato De Angelis e Fantini ringraziandoli. Mai la sintonia aveva raggiunto questo livello.

Inoltre: al momento il profilo del successore di Pompeo coincide solo in minima parte con quello di Enzo Salera. In più, il sindaco in questo momento è fuori dalla frequenza unitaria sulla quale il resto dei leader sono sintonizzati.

Il segnale delle deleghe

Foto © AG IchnusaPapers

Patrimonio e Affari generali: queste le deleghe assegnate ieri dal Presidente al consigliere di Cassino Gino Ranaldi, terzo degli eletti della lista del Pd. (Leggi qui Provincia, lo strike di Antonio Pompeo).

Le richieste partite da Cassino erano diverse: sono state ponderate dalla Federazione provinciale. Gli incarichi non sono stati assegnati in base ad un principio numerico in base al quale chi è arrivato prima decide quale fetta prendere. Al contrario, sono stati ripartiti in base ad un criterio politico ed amministrativo: Presidente e Federazione hanno valutato cosa dare a chi.

Nella nuova giunta, Gino Ranaldi non ha avuto gli incarichi che verrebbero dati a quello che dovrebbe essere l’anello di trasmissione tra due Presidenti: quello in carica e quello destinato a subentrargli. È questo il primo segnale.

Dietro al quale se ne nasconde un altro ed altrettanto preoccupante per il sindaco di Cassino: sia la Federazione che il Presidente uscente sono daccordo su questa impostazione.

Cosa paga Salera

Il sindaco di Cassino Enzo Salera

La partita giocata fino a questo momento da Enzo Salera è stata di tipo numerico. Cioè ha voluto dimostrare di avere i numeri e la capacità di aggregare i voti, concentrandoli su Gino ranaldi. Il sindaco di Cassino si è “contato” sui voti del capogruppo del Pd in Consiglio comunale. Ma è un errore. Perché non sarà con una prova muscolare ad aprirgli eventualmente la porta della stanza occupata oggi da Antonio Pompeo. Infatti una alleanza tra il presidente uscente e Francesco De Angelis chiuderebbe la porta a qualunque altro candidato.

Enzo Salera paga la sua scelta di creare un terzo polo interno al Pd connotato geograficamente. Per essere chiari: paga la scelta di appoggiare la candidatura di Eugenia Tersigni a sindaco di Sora quando la Federazione ha ufficialmente appoggiato Luca Di Stefano. Non si può invocare l’unità quando si deve diventare presidente della Provincia e non costruirla in tutte le altre occasioni.

Paga inoltre la scelta di caratterizzarsi come figura di una precisa area geografica: il Sud della Provincia. Enfatizzare le riunioni delle Consulte dei sindaci, fare massa critica solo con gli amministratori del suo circondario, diventa un limite nel momento in cui si deve diventare Presidente di tutta la Provincia. Antonio Pompeo, infatti, non è stato mai interpretato come un Presidente del Nord del territorio: Enzo Salera rischia di essere visto come una figura del Sud.

Luca Fantini

Il profilo che non coincide

Anche perché il profilo sul quale è stata trovata la sintonia tra Pompeo, De Angelis e Fantini ha una forma precisa. Deve essere punto di equilibrio all’interno del Partito, punto di equilibrio all’esterno del Partito, punto di equilibrio tra i territori.

Al momento non è il profilo di Enzo Salera. Che ha ancora il tempo per giocarsi le sue carte. E calibrare il profilo.

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