Così tramonta il Pd

Così tramonta il Pd. Semplicemente il Partito Democratico non è più un Partito. Non ha molto senso richiamare oggi le origini: la Dc e il Pci, il Pds e i Popolari, i Ds e la Margherita. Quelli, seppure con sfumature diverse, erano dei Partiti. Nei quali si discuteva tutti i giorni (e le notti) nelle sezioni. Dove gli eletti si confrontavano, litigavano di brutto ma poi si votava. Si decideva a maggioranza. E poi, anche chi si era opposto, sosteneva la tesi del Partito.

Adesso nel Pd in provincia di Frosinone non si capisce più niente. A Cassino Francesco Mosillo, sostenuto da Francesco De Angelis e Mauro Buschini, si è candidato “contro” Giuseppe Golini Petrarcone, appoggiato da Francesco Scalia e Nazzareno Pilozzi.

A Frosinone l’ex sindaco Michele Marini va per conto proprio,. Il segretario cittadino Norberto Venturi spiega perché c’era un patto tra gentiluomini che prevedeva la sua candidatura alle primarie sostenuta dal Partito e toglie il disturbo non senza stoccate e polemiche, Fabrizio Cristofari si ritrova con l’appoggio di Scalia e De Angelis (ma è un vantaggio?), senza però avere un endorsement chiaro.

Niente però rispetto a quello che si sta verificando alla Provincia, sulle tematiche dell’alleanza con Forza Italia e dell’acqua.

Ieri il Pd doveva riunirsi, chiamare a raccolta i sindaci del centrosinistra, definire una strategia e andare avanti.

E’ successo che Mauro Buschini e Nazzareno Pilozzi hanno detto a brutto muso che con Forza Italia “neppure un caffè”. I due hanno dato l’impressione di volersi sganciare da Francesco De Angelis e Francesco Scalia (assenti). Domenico Alfieri, consigliere, sindaco e presidente provinciale del Partito, non credeva alle sue orecchie. Gongolava.

Il presidente della Provincia Antonio Pompeo ha capito al volo la “passata” e ha ribadito per l’ennesima volta che fra pochi mesi si vota e che quindi la questione con Forza Italia si risolverà automaticamente. Il segretario Simone Costanzo da mesi è impegnato in una quotidiana azione di ricucitura, ma il Pd ormai è una nave con troppe falle.

Perché si è smarrito il senso del partito? Perché i big pensano al loro consenso, non vogliono scontentare il sindaco o il consigliere comunale di riferimento e quindi ne assecondano le scelte. La prospettiva del Partito non esiste proprio.

I singoli amministratori locali sono impegnati in una costante lotta fratricida, per avere la meglio sul compagno o sull’alleato.

Così è tramontato il Partito.

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