Abbruzzese via dal Cosilam: Salera fa scattare la trappola

Dimissioni in massa del CdA del Consorzio Industriale Cosilam. Sono l'atto necessario per affondare il presidente Mario Abbruzzese: facendo dichiarare alla Regione l'ingovernabilità dell'ente. Il patto degli abbuoti a Viticuso. E la colazione con Pigliacelli. Due mesi di manovre

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Mario Abbruzzese è come una corazzata con i timoni spezati ed i motori in avaria mentre un incendio divampa a bordo, nel bel mezzo dell’oceano. A lanciare i siluri che lo affonderanno dalla presidenza del Consorzio Industriale del Lazio Meridionale – Cosilam è stato il sindaco di Cassino Enzo Salera. La salva è stata lanciata questa mattina: con le dimissioni in blocco dell’intero consiglio d’amministrazione.

L’assemblea Cosilam

Le dimissioni in massa non significano la decadenza automatica del presidente. Ma a norma di Statuto Mario Abbruzzese decade nel momento la Regione Lazio accerta l’impossibilità di garantire il funzionamento del Cosilam. A quel punto, su proposta dell’assessore regionale con delega all’Industria viene nominato un collegio che procede con la gestione commissariale.

Il patto dell’abbouto

La manovra di accerchiamento conclusa con il siluramento di questa mattina è iniziata due mesi fa. Il passo decisivo è stato compiuto a Viticuso nel corso della Sagra dell’Abbuoto il 29 luglio scorso: intorno ad un tavolo, a mangiare il piatto tipico realizzato con frattaglie ovine e bovine, uova ed erbe aromatiche c’erano il sindaco Enzo Salera ed il vice coordinatore di Forza Italia nel Lazio Gianluca Quadrini.

Il piatto più importante però è stato quello offerto da Salera a Quadrini: la testa politica di Abbruzzese. Che un anno e mezzo fa segò le gambe politicamente all’attuale numero 2 di Forza Italia nel Lazio, impedendogli la candidatura alla Camera, al Senato e infine alla Regione Lazio, mettendolo in condizione di uscire dal Partito.

Gianluca Quadrini

Tra una portata di abbuoto ed un po’ di salsicce alla brace, il sindaco di Cassino ha spiegato che per affondare il presidente del Cosilam occorrevano le dimissioni in massa dell’intero CdA. Ma uno dei componenti è Guido Natoni di Pontecorvo, in quota Forza Italia. Gianluca Quadrini ha compreso al volo il messaggio. Ed ha iniziato immediatamente a lavorare.

Questa mattina ha accompagnato personalmente Natoni a consegnare la sua lettera di dimissioni.

La consultazione con Pigliacelli

Il primo passo invece era stato un confronto serrato avvenuto ad inizio luglio a Frosinone tra Enzo Salera ed il presidente della Camera di Commercio Marcello Pigliacelli.

Nessuno conosce il contenuto di quel confronto, a parte i due diretti interessati. Un dato però è certo: il sindaco è uscito dalla stanza del presidente con la consapevolezza che non avrebbe dovuto forzare la mano per ottenere le dimissioni del componente CdA in carico alla Camera di Commercio. Perché il vice presidente Pietro Zola si era già dimesso da alcune settimane per questioni personali.

Pietro Zola con Francesco De Angelis

Sta di fatto che Marcello Pigliacelli non ha accelerato i tempi per nominare un altro componente nel CdA del Cosilam.

Il che è una mossa. Fondamentale al pari delle altre.

Gli ultimi due nomi

Gli ultimi due nomi da portare alle dimissioni sono stati i più facili da convincere. Perché sono espressione del Partito Democratico. Cioè il Partito nel quale milita Enzo Salera.

Il primo è Giuseppe Villani, sindaco di Esperia. Il secondo è Domenico Iacovella già sindaco di Piedimonte San Germano indicato nel CdA dalla Regione Lazio.

Hanno firmato anche loro.

La via impossibile

Le dimissioni del CdA sono l’unica via possibile per isolare Mario Abbruzzese. In questi mesi Enzo Salera ha dovuto tenere a freno gli esponenti del centrosinistra cassinate che pretendevano la testa politica del presidente Cosilam.

Enzo Salera con Nicola Zingaretti

Invocavano la clausola di inconferibilità prevista dallo norma, secondo la quale un amministratore comunale non può essere anche componente del Consiglio d’Amministrazione. Ma Salera sapeva benissimo che sarebbe stato un buco nell’acqua. Perché c’era il precedente dell’ex vice presidente Francesco Mosillo (Pd): l’Autorithy a suo tempo emise un parere in cui specificava che quell’inconferibilità scattava nel caso in cui Mosillo (e in questo caso Abbruzzese) fosse stato componente della giunta e cioè uno con incarichi di governo; non se è consigliere oltretutto di opposizione.

Salera Provinciale

Ora si apre la partita per determinare l’affondamento definitivo di Abbruzzese da parte della Regione Lazio.

Ma la vera partita è quella politica all’interno del Pd. Infatti, con questa manovra il sindaco di Cassino Enzo Salera è uscito definitivamente dal confine Cassinate per proiettarsi su una dimensione politica provinciale. Le dimissioni dell’intero CdA hanno richiesto una capacità di relazione politica trasversale, un peso ed un’autorevolezza non secondari.

Enzo Salera

Assurge così al ruolo di player della politica provinciale. In piena autonomia interna: perché non si è voluto far imbrigliare da Antonio Pompeo e dall’ala filo renziana, non è espressione di Pensare Democratico di Francesco De Angelis.

Non gli interessa farsi una componente. Non ora. Ma già da adesso bisogna fare i conti con lui. Come ha scoperto oggi Mario Abbruzzese.