Cosilam, intrighi e giochi di potere

SANDRO MARIANI

per L’INCHIESTA QUOTIDIANO

Potrebbe essere il CdA più breve della storia del Cosilam quello che il 29 giugno si presenterà di fronte ai soci per ottenere, o meno, la fiducia per andare avanti. L’insediamento infatti c’è stato poco più di un anno fa, il 28 aprile 2014. Quale sarà l’esito della votazione a quindici giorni dall’assemblea dei soci è pressoché impossibile da definire: da una parte c’è una buona parte di sindaci, guidati dalla componente del Pd, quella vicina a Buschini, Costanzo e De Angelis che chiede l’azzeramento dei vertici. Dall’altra ci sono i soci privati che non hanno alcuna intenzione di riconsegnare l’Ente alla politica ma non certo pronti a difendere a spada tratta questo Cda e c’è poi una componente che mira a difendere le posizioni del presidente Trequattrini e dei consiglieri che hanno avuto almeno il merito di far emergere una situazione che per anni è rimasta celata.

Al centro del vortice ci sono tanti opportunisti che rimarranno alla finestra fino alla fine per fiutare il vento e poi salire sul carro del vincitore. Nulla di nuovo sotto il sole, visto che nessuno ha minimamente provato a mettere sul piatto della bilancia la parola “meritocrazia” se l’attuale governance dovesse essere ritenuta inadeguata oppure lanciare candidature alla luce del sole se si è già deciso il cambio al vertice.

Se il futuro di presidente e consiglieri è ancora tutto da scrivere, sembra aprirsi un baratro sempre più ampio sotto i piedi del dg Gargano ogni giorno che passa. La figura del dg potrebbe diventare il capro espiatorio perfetto su cui addossare tutti i mali del Cosilam da parte della politica che fino a pochi mesi fa l’ha sostenuto ed in oltre dieci anni non l’ha mai messo minimamente in discussione. Vista la permanenza che ha resistito sia alle gestioni di centrodestra che a quelle di centrosinistra l’ex sindaco di Coreno Ausonio non è certo uno sprovveduto e non si farà mettere alla porta tanto facilmente, così come difficilmente accetterà il ruolo di “affamatore” del consorzio.

Un’indicazione chiara sul suo futuro è arrivata comunque dai consiglieri nel corso dell’ultimo CdA con una relazione dalle parole pesantissime del vicepresidente Danilo Zola che, avulso da tatticismi politici, ha dichiarato senza mezzi termini il tradimento della fiducia e l’impossibilità di andare avanti con Gargano alla guida dell’Ente per mettere in campo un serio programma per il risanamento del consorzio. Un Cosilam senza lo storico direttore generale è anche il consorzio immaginato dal consigliere comunale d’opposizione Carmelo Palombo che, dopo i conti da profondo rosso, che saranno portati all’attenzione dei soci chiede una prova d’orgoglio per rilanciare l’Ente e non farlo schiacciare dalle voci che ne vorrebbero un ridimensionamento.

«La situazione del Cosilam non lascia per nulla tranquilli per il futuro dell’Ente, ma sarebbe un grave errore quello di lasciar spazio al disfattismo che porterebbe il consorzio nelle braccia dell’Asi» afferma Carmelo Palombo.

«In questa fase – dice il consigliere comunale – bisogna far emergere tutte le cose che non hanno funzionato, correggere gli errori e ripartire. In questa situazione la posizione evidenziata dal vicepresidente Zola sull’impossibilità di continuare con chi ha gestito quotidianamente il Cosilam che non può essere né l’attuatore, né il garante di un piano di risanamento futuro. Per questo motivo è arrivato il momento di cominciare a pensare ad un consorzio senza il diretto generale Antonio Gargano. Allo stesso modo vedo in maniera positiva anche la possibilità di eliminare del tutto la figura del dg dall’organigramma del consorzio visto che la grandezza della struttura non mi sembra tale da non poter essere gestita direttamente da un presidente con l’ausilio del CdA. Ipotesi su cui saranno altri a dover decidere quando i tempi saranno maturi. Una decisione che, invece, dovrebbe essere resa nota in tempi brevi è la posizione del sindaco Petrarcone, vista la sua doppia veste di primo cittadino del Comune di Cassino, socio di maggioranza relativa dell’Ente e di ex presidente. A quindici giorni dall’assemblea dei soci ancora non è chiara qual è la sua posizione in merito al futuro del dg Gargano e a quella dei membri del CdA. A questo punto siamo veramente stufi dei giochi e giochetti della politica che sicuramente in questi giorni stanno vedendo il sindaco Petrarcone protagonista pronto a barattare la carta del Cosilam con qualche “lasciapassare” per il futuro. Facile immaginare un appoggio per le amministrative della primavera prossima. Allo stesso modo sarebbe interessante sapere cosa ne pensa il sindaco Petrarcone del dg Gargano visto che durante la sua presidenza mai una voce si è sollevata contro il suo operato. Stessa cosa dicasi, ovviamente, per le gestioni precedenti al sindaco di Cassino. I dati economici dell’Ente testimoniano una situazione pesantemente deficitaria già nell’esercizio economico del 2013, appunto l’ultimo anno di Petrarcone con una perdita di circa un milione di euro. A questo punto vorremmo sapere perché non ha mai proposto il taglio degli emolumenti per il CdA o un ridimensionamento dello stipendio del dg Gargano? Forse aspettava di passare la patata bollente ad un tecnico per salvaguardare il suo “peso politico” senza farsi nessun nemico prima di dover chiedere appoggi vari. In tutta questa vicenda – conclude Palombo – l’obiettivo deve essere quello di salvaguardare i lavoratori che potrebbero vedersi tagliare lo stipendio del 30% andando verso stipendi da fame nel nome della “solidarietà” che di solidale ha ben poco. Infatti se è facile capire che tagliare il 30% al dg a fronte di 110 mila euro è cosa ben diversa che defalcare la stessa percentuale da stipendio centodieci volte più bassi».