I segreti dietro alla nuova battaglia nel Cosilam: Mignanelli – Pompeo e…

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

La Provincia di Frosinone sbatte i pugni sul tavolo del Cosilam. L’ha fatto durante l’assemblea dei soci che giovedì pomeriggio ha approvato il bilancio 2016 del Consorzio Industriale.

 

LO SCONTRO AL COSILAM
A puntare i piedi è stato Massimiliano Mignanelli, consigliere comunale in minoranza a Cassino (il Comune è il socio con la fetta più grande) ma presente in assemblea come assessore delegato dalla Provincia di Frosinone (dove siede in maggioranza).

Di fronte ai conti è stato categorico: «Qui la dobbiamo finire con questa storia che ci chiamate soltanto quando dobbiamo ripianare i debiti o approvare i conti. Noi siamo soci e vogliamo essere consultati ogni volta che si prendono le decisioni».

Ma è fuoco che cova sotto la cenere. Perché Mignanelli ha saputo soltanto dopo la riunione che nell’ufficio del presidente Pietro Zola esiste un progetto sul risparmio energetico. Che se approvato vedrebbe collaborare il Cosilam e l’Università di Tor Vergata. Su quel fascicolo ha minacciato la rottura di tutto il fronte. Ha telefonato al vice presidente del Consorzio, Francesco Mosillo, che siede accanto a lui in municipio a Cassino tra le file della minoranza. «Quel progetto non deve passare per nessun motivo – ha tuonato Mignanelli – tra i soci del Cosilam c’è l’Università di Cassino che ha un dipartimento di Ingegneria tra i più quotati. Non sta né in cielo né in terra che si faccia una collaborazione con un’unversità concorrente di un nostro socio».

 

LA VERA BATTAGLIA
La vera battaglia di Massimiliano Mignanelli non è sul Cosilam. E nemmeno contro il presidente Pietro Zola. Il Consorzio per lo Sviluppo Industriale del Lazio Meridionale è solo un terreno sul quale si tiene lo scontro. Il vero bersaglio è politico.

Sono due gli obiettivi di Massimiliano Mignanelli. Il primo. Dietro ai suoi pugni sbattuti sul tavolo del Cosilam c’è il presidente della Provincia Antonio Pompeo che ha deciso di recitare la parte del terzo incomodo tra Francesco De Angelis e Mario Abbruzzese. Ha capito che esiste uno spazio politico del quale ora può rivendicare il possesso: è quello lasciato vuoto da Francesco Scalia, totalmente assorbito sullo scenario nazionale del Pd. Non vuole essere il soggetto passivo di fronte ai due dominus che fino ad oggi si sono divisi tutte le aree di influenza nel Consorzio.

La mossa di puntare i piedi in Assemblea dei Soci, reclamare un ruolo per la Provincia, rivela una strategia precisa di Antonio Pompeo. Quella di assumere un peso specifico maggiore ed il ruolo di player autonomo. Con il quale doversi confrontare. Non più limitato al collegio Nord della provincia. Un peso da mettere poi sul piatto della bilancia quando sarà il momento di decidere le prossime candidature, alle Regionali ed al Parlamento

Il secondo obiettivo. E’ quello che punta all’aumento del peso politico personale di Massimiliano Mignanelli. Con il suo intervento ha ricordato alla politica Cassinate che lui ha ben tre investiture. Innanzitutto quella di consigliere comunale di una minoranza che non fa opposizione al sindaco D’Alessandro dopo avere contribuito alla sua elezione. E poi quella di una Provincia nella quale è a pieno titolo in maggioranza ed è la punta su Cassino per conto di un presidente che ha deciso di prendersi tutto il suo ruolo. Infine è l’uomo dell’Università di Cassino, nella quale svolge il ruolo di dirigente e che è pronto a tutelarne gli interessi politici. Anche al Cosilam.

 

L’APERITIVO CON ANTONELLA
Non sono un caso i pugni sul tavolo del Cosilam. Non è un caso nemmeno l’aperitivo preso dopo l’approvazione del Bilancio con Antonella Di Pucchio. E’ uno dei revisori del Consorzio. Ma è la responsabile delle liste di Simone Costanzo all’interno del Pd. Cioè, l’area Astorre – Franceschini. Mignanelli è incardinato in Alternativa Popolare ma ha sempre rifiutato il giogo di Alfredo Pallone, scavalcandolo e rispondendo direttamente a Beatrice Lorenzin. Al punto da candidarsi alle Provinciali nella lista del Pd, seppure come indipendente.

Alfredo Pallone a Cassino flirta sempre di più con l’avvocato Michele Nardone, già vicesindaco della città. I voti di Mignanelli sono stati decisivi per le Comunali e per le Provinciali. Ad Alfredo Pallone – ha fatto sapere il compagno Max – non andranno.

A qualcuno, quelle preferenze, dovranno finire.

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