Cosilam, Scalia: “Si alleino Cassino, Pontecorvo, Piedimonte”

Ognuno si attesta sulle sue posizioni. Ma non sarà una guerra di trincea quella per la conquista della governace del Cosilam: il consorzio industriale del Cassinate sul quale è attesa una pioggia di milioni per i servizi da realizzare nell’area Fiat Chrysler entro i prossimi mesi.

 

Francesco Scalia in mattinata ha tracciato la strategia per la sua componente (l’area cattolica del Pd): appoggio a Giusepe Golini Petrarcone sindaco di Cassino (il Comune ha il 17% delle azioni), attraverso un asse con i Comuni di Pontecorvo e Piedimonte San Germano: “Devono essere loro ad individuare una figura di assoluto rilievo alla quale affidare la guida del Cosilam”. Il nome, Petrarcone lo ha individuato: Ciro Attaianese, magnifico rettore in scadenza di mandato all’università di Cassino.  Lo appoggerebbe pure la Banca Popolare del Cassinate, storicamente vicina alle politiche strategiche sviluppate dall’ateneo. E su quel nome convergerebbero anche i sindaci che fanno riferimento al consigliere regionale Marino Fardelli. Insieme, mettono sul piatto una buona fetta del pacchetto azionario.

 

La mossa di Petrarcone ha fatto attestare ancora di più il sistema delle imprese attorno al nome dell’industriale del marmo Pietro Zola. “Siamo disposti anche ad immolarci per sostenere l’elezione di un galantuomo così capace, competente e preparato” ha detto questa mattina il presidente della Camera di Commercio, Marcello Pigliacelli. Per allargare l’alleanza che ora vede unite Unindustria, Camera di Commercio, Cna, Confimprese e Banca Popolare del Frusinate, ieri sera c’è stato un incontro con i referenti di centrosinistra e centrodestra per verificare gli umori dei loro sindaci. Non erano presenti alla riunione, convocata negli uffici cassinati del presidente di Unindustria Davide Papa, né l’università né Bpc.

 

E un ulteriore segnale?

 

Intanto, questa mattina – come annunciato dal quotidiano L’INchiesta oggi in edicola, è saltato l’appuntamento con il notaio che avrebbe dovuto firmare il contratto di mutuo da 4 milioni di euro con la Banca Popolare del Cassinate per consolidare il debito ed evitare il default del consorzio industriale. Ma cos’era successo? In base alla ricostruzione de L’Inchiesta “il direttore e il presidente del cda hanno dimenticato di includere nella delibera dell’esecutivo del maggio scorso – nella quale si dava l’assenso alla sottoscrizione del mutuo – l’esecutività l’atto, prevedendo il mandato al presidente a sottoscrivere materialmente il contratto. L’assenza di delega è saltata fuori ieri mattina quando il notaio ha passato al vaglio la documentazione ed ha notato che il fascicolo era incredibilmente incompleto”.

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