Cosilam, via anche il direttore: tre nomi per il nuovo presidente

Dopo le dimissioni del CdA e quelle del Presidente, nel consorzio industriale Cosilam scade il contratto al Dg. Chi tiene ora il timone. E chi sono i candidati a sostituire Mario Abbruzzese. Qual'è il vero obiettivo. In palio la vice presidenza del super consorzio del Lazio

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Niente consiglio d’amministrazione: si è dimesso in blocco la settimana scorsa. Niente presidente: si è dimesso prendendo atto della rinuncia fatta dal CdA. E ora, niente Direttore Generale: le è scaduto il contratto. Il timone del Consorzio Industriale Cosilam è nelle mani dei Revisori dei Conti, in attesa che l’assemblea dei soci si riunisca e nomini il nuovo gruppo dirigente. E sostituisca il presidente Mario Abbruzzese (Cambiamo), i consiglieri Guido Natoni (Forza Italia), Giuseppe Villani (Partito Democratico) e Domenico Iacovella (centrosinistra, di nomina regionale). Invece per sostituire il Dg Annalisa D’Aguanno sarà necessario bandire un concorso. (Dopo il terremoto che ha azzerato i vertici elettivi (leggi qui Abbruzzese via dal Cosilam: Salera fa scattare la trappola e leggi qui Abbruzzese si dimette: «Scorretti, sleali e senza palle»).

Il presidente dimissionario Mario Abbruzzese con il dg Annalisa D’Aguanno

L’elezione del nuovo gruppo dirigente sarà l’esame di maturità per il sindaco di Cassino Enzo Salera. È stato capace di creare l’accordo politico trasversale che ha costretto il suo avversario alle Comunali Mario Abbruzzese a dimettersi. Ora bisognerà vedere se sarà capace di costruire un’intesa sulla quale edificare il nuovo management: tenendo insieme il centrosinistra, accontentando il centrodestra, tenendo in equilibrio anche le esigenze dei soci privati. Il tutto, conciliandolo con le dinamiche regionali.

Il nome del presidente

Oltre a dover soddisfare tutti quegli equilibri, il nuovo presidente del Cosilam dovrà soprattutto avere un profilo di spessore. Perché ha moltissime possibilità di diventare vice presidente del nuovo Consorzio Industriale Unificato del Lazio: è il mega consorzio che sta nascendo sotto la regia di Francesco De Angelis, impegnati a cucire cucire in un’unica realtà i cinque consorzi attualmente presenti in regione.

Francesco De Angelis, presidente del Consorzio Industriale Unificato del Lazio © Imagoeconomica, Mastrulli

Il presidente del Cosilam resterà in carica pochi mesi: il tempo di approvare il rendiconto del 2019 e poi l’ente si scioglierà. Confluirà nel maxi consorzio. E stando alle linee guida per il futuro Statuto gli attuali presidenti entreranno nella cabina di regia. Secondo alcune versioni la vice presidenza, per logica toccherà all’attuale presidente del consorzio Roma-Rieti: ma è un operativo ed i rumors dicono sia più interessato ad andare a dirigere la struttura tecnica. I consorzi di Viterbo e di Gaeta sono molto più piccoli del Cosilam. Al quale – a questo punto – potrebbe andare il posto da vice di Francesco De Angelis.

Fake names

I nomi circolati in queste ore sono pure invenzioni. Che non hanno la minima speranza. Il primo è stato quello dell’ex segretario cittadino del Pd Marino Fardelli, seguito da quello dell’ex capogruppo di Forza Italia in Comune Rossella Chiusaroli, tra gli autori del golpe che ha portato alla caduta del sindaco di centrodestra Carlo Maria D’Alessandro e spianato la strada all’elezione di Enzo Salera.

Perché no. Il nome di Marino Fardelli sarebbe stato quello più naturale: perché è un ex consigliere regionale Dem, il primo dei non eletti in Regione Lazio nella scorsa tornata quando si è piazzato alle spalle di Mauro Buschini e Sara Battisti. Era il Segretario politico a Cassino nella fase delle candidature. Ma è anche quello che ha tentato di tutto per impedire la candidatura di Enzo Salera nonostante fosse stato indicato dalle Primarie del centrosinistra; si è dimesso per avere le mani libere e sostenere il candidato avversario Peppino Petrarcone. In consiglio comunale siede il fratello Luca Fardelli: Salera ha una maggioranza di proporzioni immense, non ha bisogno di quel voto in più. Che, oltretutto, fino ad oggi si è caratterizzato per un’opposizione giudicata spesso strumentale dal gruppo Pd.

Massimiliano Mignanelli e Rossella Chiusaroli

Un ragionamento che vale in larga parte per Rossella Chiusaroli. È vero che ha determinato la caduta del centrodestra ma poi non ha appoggiato la cordata vincente di Enzo Salera. Anzi, ha sostenuto la cordata dell’ex sindaco Petrarcone. E suo cugino Massimiliano Mignanelli, con la quale era era candidata (non eletta) in ticket al Comune, siede all’opposizione e pure lui non si è messo in luce per la capacità di dialogo.

E fake presidenza ?

In realtà, da un punto di vista strettamente tecnico, sono fake anche le voci su una possibile vicepresidenza del Consorzio Unificato. Per il semplice motivo che al momento non esiste una vice presidenza. Lo Statuto è in fase di scrittura, al momento esiste solo una bozza che Francesco De Angelis sta definendo con una serie di giuristi e di consulenti interni alla Regione Lazio.

Il lavoro sulle bozze finali non inizierà prima di una decina di giorni. La vice presidenza potrebbe esistere. Ad oggi una vice presidenza non c’è. Ma tra sei mesi potrebbe essere tutta un’altra storia.

Un tecnico di area

Fake names anche I nomi degli imprenditori circolati in queste ore: sia Francesco Borgomeo (presidente del gruppo Saxa Gres) e sia Davide Papa (presidente del gruppo Ecoliri, nonché presidente di Unindustria Cassino-Gaeta). Entrambi sono carichi di impegni nelle loro aziende, non fanno parte di cordate politiche: il nuovo presidente invece avrà bisogno di tempo e dovrà sporcarsi le mani con la politica.

Davide Papa, presidente di Unindustria Cassino – Gaeta

Il sindaco Enzo Salera in questo momento ha tra le mani una rosa di nomi, tutti validi. Ognuno ha una caratteristica che lo rende adeguato al profilo cercato: in uno prevale l’aspetto tecnico ed è di area, in un altro invece prevale l’esperienza politica alla quale può affiancare competenza tecnica, l’altro è un equilibrio tra entrambe le doti.

Non ha fretta il sindaco. Pure lui, come Nicola Zingaretti, sa che adesso ha una sola urgenza: non sbagliare.