Al grattacielo Edera vertice a tre sul futuro del Cosilam

Foto: copyright Tonino Bernardelli

Vertice al Grattacielo Edera sul futuro del Cosilam di Cassino. Nell'ufficio del presidente del Consorzio Asi Francesco De Angelis, il presidente della Camera di Commercio Marcello Pigliacelli ed il presidente uscente Pietro Zola. Il centrodestra venerdì sonda i sindaci su Mario Abbruzzese

Un faccia a faccia durato mezzora. Nell’ufficio del Consorzio industriale Asi di Frosinone al grattacielo Edera. Nella sua stanza con vista panoramica sulla città, il presidente Francesco De Angelis ha parlato con il suo omologo del Cosilam di Cassino Pietro Zola e con il presidente della Camera di Commercio Marcello Pigliacelli.

Lo hanno fatto subito dopo la conferenza stampa con la quale Francesco De Angelis ha annunciato il rifinanziamento della Legge 46. È la norma per l’indotto Fiat che venne messa a punto dallo stesso De Angelis durante gli anni in cui era assessore regionale alle Attività Produttive del Lazio. Ora, con i 3,5 milioni messi dalla Regione, punterà sulle strade: la loro manutenzione ed il loro efficientamento. Nei mesi scorsi era dovuto intervenire il prefetto per coordinare i vari enti che avevano competenza sulle strade intorno a Fca Cassino Plant: Asi, Cosilam, Comuni, Provincia, Astral.

Al termine dell’incontro con i giornalisti, Francesco De Angelis ha affrontato invece il nodo politico. È il futuro del Consorzio Industriale di Cassino.

Dietro alla porta chiusa, nella riservatezza di quella stanza, il presidente uscente Pietro Zola ha sostenuto la sua posizione. E cioè: “Ritengo di avere raggiunto gli obiettivi per i quali sono stato eletto. Ho fatto la mia parte. Ora sta al sistema che mi ha voluto alla guida del Cosilam decidere cosa è più opportuno fare“.

La traduzione dal linguaggio politico è: ho sistemato i conti, ridotto il numero dei dipendenti, messo in efficienza gli impianti, il tutto senza nemmeno prendermi un solo centesimo di stipendio. Me ne posso andare a testa alta a fare il nonno a tempo pieno. Però se volete posso anche restare.

Il nome alternativo è quello di Mario Abbruzzese. L’ex presidente del consiglio regionale del Lazio ha sempre detto che non intende in alcun modo tornare alla guida del Cosilam. Da lì era partita la sua scalata alla Provincia di Frosinone (dove è diventato Capogruppo del PdL) e poi alla Regione Lazio (dove è diventato presidente d’Aula con Renata Polverini).

Ma le pedine si stanno muovendo invece nella direzione opposta. Cioè quella di un suo ritorno al timone del Consorzio Industriale per lo Sviluppo del Lazio Meridionale. Il suo braccio armato nell’operazione è Carlo Maria D’Alessandro: il sindaco di Cassino venerdì incontra all’ora di pranzo i sindaci dell’area di Centrodestra. E con loro inizierà a sondare il gradimento verso la candidatura di Abbruzzese. Rappresenta il 17% del capitale azionario, Cassino è il socio più importante: incassata la delega dei sindaci farà partire le trattative ufficiali.

Un dato è certo: al momento l’indicazione politica non è di andare alla conferma di Pietro Zola. «Ha raggiunto risultati eccezionali, meglio di qualche professore universitario» ha commentato D’Alessandro al telefono con uno dei sindaci.

Se ha lavorato così bene, perché non confermarlo per un secondo mandato? «La politica non può sempre delegare: ci sono momenti nei quali ha il dovere di assumersi le responsabilità che le competono»: parole sempre di Carlo Maria D’Alessandro ma dette ieri sera durante una delle pause nelle 14 ore trascorse con l’assessore Ulderico Schimperna ed i revisori dei Conti.

Fonti classificate, assicurano che tra Francesco De Angelis e Mario Abbruzzese ci sia già un patto non dichiarato per ricostruire il tandem che ha già lavorato insieme. Erano gli anni di Marrazzo in Regione, De Angelis in Giunta, Abbruzzese al Consorzio. Da lì nacque il Polo Logistico al servizio di Cassino Plant, le rotatorie con cui azzerare gli incidenti stradali, il progetto per la nuova illuminazione.

Anche se Mario non vuole (dice lui) lavorare con Francesco gli è sempre piaciuto.

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