Costanzo contro Scalia, De Angelis mediatore

ALESSANDRO REDIROSSI per L’INCHIESTA QUOTIDIANO

Il segretario provinciale Costanzo attacca Scalia per le disfatte di Ceccano e Pontecorvo, lui replica bocciando la strategia seguita nella ex roccaforte rossa fabraterna, De Angelis se la prende con la sbornia del 40% renziano e dice che la colpa è di tutti. Il Congresso? Scalia lo vuole subito, Costanzo e De Angelis no. La “corrida” del Pd è andata in scena secondo questo copione ieri sera nella direzione provinciale aperta agli amministratori presso l’Hotel Memmina a Frosinone.

È iniziata con Costanzo pronto a infilzare Scalia, sostenendo come nelle sconfitte di Pontecorvo e Ceccano abbia lavorato contro il partito. «A Pontecorvo Scalia non ha mai presenziato alle iniziative, diffidando il nostro candidato dal menzionarlo. A Ceccano la sconfitta era nelle cose, dopo lo scioglimento del Consiglio è prevalsa la voglia di cambiare. Ma lì malgrado gli impegni nelle primarie, chi è uscito sconfitto (Querqui, ndr) per motivazioni futili non ha sostenuto il progetto. Voglio comunque dare l’onore delle armi a Compagnoni. Il dato del 6,75% della lista Pd è deludente ma non dimentichiamo che c’erano 30 liste e la più votata ha superato di poco il 9%. Il senatore Scalia – e qui arriviamo alla seconda infilzata di Costanzo – in una riunione subito dopo le primarie disse che non avrebbe fatto manifestazioni pubbliche a supporto del candidato, perché voleva mantenere buoni rapporti anche con gli altri. Non è ambiguo questo atteggiamento di un senatore del Pd? Una quota parte del Pd si muove quindi contro il Pd, come successo in altre occasioni».

Scalia ha contestato le accuse di Costanzo, ribaltando la questione. «Alle prossime riunioni porterò il registratore – ha sostenuto il senatore Pd –. A Pontecorvo è vero, non sono voluto andare perché la gran parte del Pd non ha riconosciuto quella lista. A Ceccano invece ho messo in gioco diversi candidati, con una ragazza che è arrivata addirittura subito dopo Giulio Conti. A Ceccano nell’unica riunione in cui sono stato chiamato ho dato la mia disponibilità. Per il resto il Pd provinciale sembra non volermi: non vengo invitato nemmeno agli incontri in tema di rifiuti. Ho dato la mia disponibilità a sostenere Compagnoni e sono venuto anche all’iniziativa in cui doveva esserci Orfini, che poi non è più venuto. Nessuno mi ha avvertito della sua improvvisa assenza e trovandomi a Ceccano da solo ho contattato Compagnoni e ci siamo confrontati».

Scalia ha rivelato un retroscena. «Dissi a Compagnoni di non fare la follia di fare una campagna elettorale “centrosinistra contro centrosinistra” e di lasciar perdere Querqui e gli attacchi nei suoi confronti. Gli dissi che il centrosinistra avrebbe perso lo stesso, visto che la sua stagione a Ceccano si era esaurita. Gli dissi che non avendo lui vissuto quella stagione che si stava esaurendo aveva un’unica possibilità: sarebbe dovuto uscire fuori con la sua personalità, facendo subito i nomi della Giunta e dimostrando di essere la vera novità rispetto dobbiamo fare attenzione a Cassino e Sora. Ricostruiamo il nostro campo, perché quando vote all’altro candidato, che si è nascosto dietro le liste civiche ma che nell’Esecutivo avrebbe dovuto mettere Ruspandini e Gizzi. Lui mi disse che lo avevano costretto a fare la campagna elettorale contro Querqui. Compagnoni condivideva quello che dicevo ma sosteneva che non poteva essere lui a fare quelle mosse. Sono andato anche da Querqui. Il problema è che non c’è stata una lista che si è voluta apparentare con Compagnoni. Si è dovuto andare a fare l’accordo con Misserville, pensando di poter vincere con l’accordo con Misserville aCeccano.Io non do la responsabilità alla segreteria provinciale della sconfitta aCeccano, che cisarebbe stata lo stesso. Ma non ci sarebbe stata in questi termini».

Francesco De Angelis ha invece detto di non voler dare responsabilità a nessuno. «Forse siamo tutti responsabili – ha sostenuto – Il voto di Ceccano non misorprende: è un voto che chiude una stagione dopo che abbiamo mandato a casa un sindaco, fatto le primarie e ci siamo presentati con quattro candidati. Va fatta un’analisiseria senza tirare nessuno per la giacchetta. Dobbiamo uscire dalla “sbornia” del 41% , un voto di speranza per Renzi, che non era il Pd. Abbiamo pensato di esserci solo noi e così abbiamo litigato tra di noi. Invece il centrodestra in provincia c’è e ranno i cittadini non saremo né alla Provincia, né al Cosilam, né all’Asi: il Pd voterà il Pd, Forza Italia voterà Forza Italia. Se restiamo soli nel nostro campo la partita è dura – ha detto evocando alleanze nel centrosinistra da costruire Vi ricordate Veltroni? Il tema non è Scalia o De Angelis, ma è il Pd».Altro tema caldo in direzione è stato quello del congresso. Dopo aver lasciato intendere chiaramente il commissariamento dei circoli di Ceccano e Pontecorvo, Costanzo ha avvertito che nella prossima direzione provinciale si lavorerà al regolamento per andare al tesseramento 2015. E ha rinviato a data da destinarsi il Congresso straordinario, sostenendo che nella delicatezza del momento politico attuale e con le modifiche in vista dello Statuto del partito a livello nazionale non sarebbe opportuno celebrarlo adesso. DeAngelis ha detto che unCongresso «con dimissioni e guerriglia» non servirebbe e che in sostanza non è questo il momento politico adatto. Scalia invece ha sostenuto deciso: «Subito il congresso con questo tesseramento».

Dopo una serie di interventi la direzione è stata poi sospesa e rimandata a lunedì prossimo.