Il grande caos per Costanzo tra Comune e Provincia

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

L’agenda di Simone Costanzo è fitta di impegni. Ha una giornata lunga di fronte a se. E piena di emozioni. Il Partito da ricompattare a Frosinone recuperando l’ex sindaco Michele Marini ed il segretario cittadino Norberto Venturi; la coalizione da costruire intorno a Fabrizio Cristofari per le elezioni comunali di Frosinone, la sentenza della Consulta dalla quale dipenderà la data delle elezioni Politiche con la discesa in campo di tutti i big provinciali; in serata il segretario provinciale Pd metterà mano agli equilibri della nuova amministrazione Provinciale.

Lo farà insieme al presidente Antonio Pompeo ed al leader dell’area maggioritaria Francesco De Angelis (a lui fanno riferimento 4 dei 6 consiglieri provinciali Pd). Incontreranno lo schieramento messo in campo dal Coordinatore Nazionale del Psi Gian Franco Schietroma e che alle Provinciali ha eletto consigliere Luigi Vacana di Sinistra Italiana. Della delegazione faranno parte lo stesso Schietroma, il consigliere Vacana, il consigliere regionale di SI Daniela Bianchi.

La matassa da sbrogliare è alquanto intricata. C’è da definire il ruolo della lista nello schieramento di Pompeo: la logica vuole che Vacana appoggi la maggioranza. Perché Schietroma ha ricevuto quei segnali di «Discontinuità» che aveva chiesto nei giorni scorsi, dopo essere stato per due anni all’opposizione attraverso il consigliere Gianni Bernardini. Il presidente Pompeo ha educatamente accompagnato alla porta Forza Italia, con cui era stato costretto a governare in quel biennio. Più discontinuità di così… Sinistra Italiana non dovrebbe avere problemi di alcun tipo nel governare insieme al Pd: la formula sarebbe la stessa che da anni sta collaborando con il presidente della Reegione Lazio Nicola Zingaretti.

Resta da definire il ruolo per Vacana. Lui vorrebbe la vice presidenza. Il che creerebbe tensioni con Area Popolare di Alfredo Pallone: fino ad ora la fascia da vice è stata sulla spalla di Andrea Amata e toglierla da lì senza alcuna contropartita adeguata o un ragionamento politico, significherebbe creare inutili frizioni con l’alleato. C’è allora la presidenza d’aula che finora era stata guidata da Danilo Magliocchetti, finito in minoranza insieme a Forza Italia. Magari aggiungendoci la delega alla Cultura alla quale Vacana è molto sensibile.

Ma la trattativa sull’assetto di palazzo Iacobucci è solo l’inizio. Simone Costanzo deve fare l’equilibratura alla coalizione da schierare alle elezioni comunali. Tutta da costruire. I Socialisti hanno messo in campo da mesi Vincenzo Iacovissi come candidato sindaco di Frosinone.

In teoria, in serata non se ne parlerà. La telefonata tra il Segretario Provinciale ed il Coordinatore Nazionale è stata chiara: «Si parla solo di Provincia». Anche perché altrimenti Simone Costanzo dovrebbe far notare a Gian Franco Schietroma che è poco logico avere una maggioranza in piazza Gramsci ed averne una diversa a distanza di tre incroci stradali, in viale Mazzini dove ha sede il municipio di Frosinone. Sa che dal Coordinatore Psi riceverebbe questa risposta: «Si, ma potevate pensarci prima, per quattro anni non ci avete calcolati in nessun modo, né in Provincia e né in Comune, per non parlare di tutti gli altri enti intermedi nei quali avevate modo di coinvolgerci».

In altri tempi la soluzione sarebbe stata evidente: si congela tutto. Congelata la candidatura di Fabrizio Cristofari, stessa sorte per quella di Iacovissi. Ed i leader si siedono al tavolo per individuare una sintesi politica.

Ma in tempi nei quali la politica non esiste più, tutto lo fanno gli egoismi dei singoli, l’operazione congelamento diventa molto difficile. Anzi, impossibile.

Il presidente dell’Ordine dei Medici Fabrizio Cristofari lo ha dichiarato a chiare lettere: si è stancato di aspettare il Pd (leggi l’articolo di Corrado Trento su Ciociaria Oggi) e la settimana prossima inizia la sua campagna elettorale, con le sue liste civiche e se il Pd vuole starci è il benvenuto (leggi qui l’intervista su Alessioporcu.it). Il che proporrebbe uno scenario libico per il Partito Democratico frusinate: diviso in tre. Da un lato il Partito Democratico, dall’altro Fabrizio Cristofari con le sue Civiche. E dall’altro ancora l’ex sindaco Michele Marini ed il segretario cittadino del Pd Norberto Venturi che così vendicherebbero le prese in giro subite: Marini mollato pochi giorni prima di salire sul palco 5 anni fa e perdendo così la rielezione a sindaco; Venturi illuso per due anni che sarebbe stato lui il candidato sindaco.

Un lavoro di bricolage politico nel quale forse nemmeno l’infinita pazienza di Simone Costanzo potrebbe essere sufficiente.

E pure Alfredo Pallone potrebbe stancarsi di aspettare. I suoi rapporti con Mario Abbruzzese sono quasi del tutto normalizzati dopo le due clamorose lacerazioni degli anni scorsi: il passaggio di Pallone con Angelino Alfano mentre Abbruzzese all’ultimo momento decideva di rimanere in Forza Italia; il mancato rispetto dei patti per la presidenza del consorzio Asi di Frosinone poi finito a Francesco De Angelis. Risulta che Pallone e Abbruzzese abbiano scambiato più di qualche messaggio, si siano telefonati ed abbiano anche preso più di un caffè insieme.

Il coordinatore regionale di Area Popolare è stato sibillino nelle ore scorse: «Sto in religioso silenzio aspettando di vedere cosa fa il Pd, soprattutto in vista delle elezioni comunali di Frosinone. Se cioè i Democrat fanno sistema oppure se impostano una sorta di rito cassinate». Chiaro il riferimento alle recenti elezioni di Cassino, dove il Pd si è diviso tra Giuseppe Golini Petrarcone e Francesco Mosillo. E Alfredo Pallone non si è limitato a prendere il caffè con Mario Abbruzzese: due chiacchiere le ha fatte anche con Michele Marini. Vuole avere un quadro chiaro della situazione: un Pd unito è un tipo d’interlocutore, un Partito Democratico frantumato come le tribù libiche è cosa diversa. Solo dopo avere chiara la situazione deciderà dove schierare le sue truppe.

In tutto questo, irrompe l’indiscrezione di Corrado Trento su Ciociaria Oggi. Il Pd potrebbe decidere di sostenere Stefano Pizzutelli come candidato sindaco nel caso di rottura con Cristofari. Fantapolitica? Se l’avesse scritta Alessioporcu.it forse. In questo caso ci sarebbe una raffica di sms e telefonate tra esponenti del Pd cittadino a dimostrare che la voce è circolata. L’elemento di sintesi – secondo lo scenario descritto da Trento – potrebbe essere l’ex sindaco Domenico Marzi che ha sempre stimato Pizzutelli (candidato da un polo civico, sostenuto da Possibile) ed è molto ascoltato da Francesco De Angelis. In caso di stallo, il nuovo punto di equilibrio potrebbe essere quello.

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