Costanzo ufficializza il divorzio in Provincia tra Pd e Forza Italia

Simone Costanzo si sistema addosso l’abito nuovo da segretario confermato del Partito Democratico, confeziona le valigie e sbatte fuori dalla Provincia Forza Italia. Il divorzio dall’alleanza che governa l’amministrazione provinciale di Frosinone si consuma in diretta televisiva dagli studi di A Porte Aperte su Teleuniverso. «Abbiamo già detto al presidente Antonio Pompeo che il nostro orizzonte è ricreare il Centrosinistra all’amministrazione provinciale. L’ho scritto sul mio programma elettorale da Segretario Provinciale e così l’ho chiesto anche agli iscritti del Pd, votandomi hanno detto che sono d’accordo con la mia linea».

Il preavviso di sfratto lo aveva notificato una settimana fa il capogruppo del Pd in Provincia Antonio Cinelli, anche lui dallo studio di A Porte Aperte aveva detto «Vedere governare insieme Partiti che invece sono alternativi non è positivo, crea confusione: la questione dovrà essere affrontata dal nuovo Segretario» (leggi qui il precedente). Il sigillo politico poi lo aveva imposto Francesco De Angelis, signore delle preferenze nel Pd provinciale: a Alessioporcu.it aveva detto «L’alleanza con Forza Italia che governa la Provincia? L’orizzonte è l’alleanza che governa il Paese» (leggi qui il precedente)

In studio, a ricevere l’ufficializzazione del divorzio politico, c’è il presidente del Consiglio Provinciale Danilo Magliocchetti di Forza Italia. Sentendo Costanzo, dentro la camicia inamidata ed il golfino d’ordinanza rosa rischia di esplodere quando dice: «Sia detto con il massimo rispetto: decido io quando fare la valigia. E nessun altro. Forza Italia ha sottoscritto un patto con Antonio Pompeo al momento delle elezioni provinciali, quell’accordo va contestualizzato nel periodo storico e politico in cui è stato raggiunto: immediatamente dopo la riforma Delrio che ha trasformato le province e le ha svuotate di significato politico lasciandogli solo la gestione di rogne. Il presidente della Provincia Antonio Pompeo è persona coerente ed affidabile, ha firmato un patto con persone altrettanto serie ed affidabili che intendono rispettare questo patto fino alla fine. Se poi la parte politica che ha contribuito a perdere le elezioni – cioè quell’area del Pd che rappresenta Simone Costanzo – debba determinare le scelte alla Provincia mentre Forza Italia ha contribuito a far vincere il presidente Pompeo, ne prenderemo atto e trarremo le opportune conclusioni. Ma lo faremo noi. Non ci mette alla porta nessuno. Non è nemmeno pensabile che quando il Pd litiga e si divide, Forza Italia è buona. E poi quando il Pd si rimette insieme Forza Italia non è buona più. Noi non ci facciamo trattare così»

Alessioporcu.it – Il Pd non governa solo la Provincia insieme a Forza Italia: insieme hanno eletto anche i Consigli d’Amministrazione della Società Ambiente Frosinone e dei Consorzi Industriali Asi e Cosilam. Perché in Provincia l’alleanza è ‘contro natura’ e dalle altre parti può andare avanti?

Simone Costanzo – Il paragone non regge. Questi enti sono sempre stati governati prevedendo una presenza dell’opposizione affinché possa svolgere il suo naturale ruolo di controllo. In Asi, Cosilam e Saf, la minoranza non governa insieme alla maggioranza ma sta lì come garanzia di correttezza.

Perché avete deciso di rompere con Forza Italia?
Noi e Forza Italia siamo due cose diverse. La Provincia di Frosinone è stata governata bene per dieci anni da Francesco Scalia che ha fatto scuole, strade, progetti di ampio respiro con cui sono stati creati posti di lavoro. Poi c’è stata una parentesi distruttiva per l’amministrazione provinciale che è stata la parentesi di Antonello Iannarilli. Noi siamo una cosa diversa. Governare tutti insieme potrebbe far pensare all’elettore che siamo tutti uguali. E non è così.

Ora bisognerà eleggere gli organismi dirigenti del Partito: Ci sarà una maggioranza pigliatutto, una maggioranza ed una minoranza, una maggioranza ed un’opposizione?
Ci sono ruoli di garanzia Ruoli di garanzia che possono essere messe a disposizione di chi non ha vinto il Congresso. Ma il mio governo, la mia segreteria, il governo del Partito, è una mia scelta personale: posso scegliere di avvalermi anche persone di provenienza diversa ma la linea politica non verrà co-gestita.

Domenico Alfieri verrà eletto presidente del Partito?
Non farei nomi: diciamo che la presidenza del Partito, la presidenza della Commissione di Garanzia, sono cariche di garanzia che possono essere messe a disposizione di chi non ha vinto il congresso.

2 commenti

I commenti sono chiusi

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright