“Costi lievitati e messi in bolletta”: Frosinone chiederà i danni ad Acea

Il Comune di Frosinone riceve l'avviso di chiusura delle indagini su Acea Ato5. La procura sospetta costi lievitati. E scaricati in bolletta sui cittadini. Tre perizie. Ottaviani: "Chiederemo i danni”

Le bollette che per anni sono arrivate ai cittadini con i consumi dell’acqua erano una balla: è il sospetto avanzato dalla magistratura di Frosinone. Che in mattinata lo ha comunicato ai sindaci informandoli del loro diritto, se ritengono, di chiedere i danni in nome dei loro concittadini. L’indagine è chiusa ed il giudice ha fissato al 26 ottobre la data nella quale esaminare gli elementi raccolti dall’Accusa e le deduzioni della Difesa.

L’ipotesi parla di costi gonfiati, riparazioni lievitate e tanto altro ancora: c’è questo al centro dei dubbi della Procura dopo avere analizzato i bilanci di Acea Ato5, la società che in questi anni ha gestito la distribuzione dell’acqua ed i depuratori in Ciociaria.

Il Palazzo di Giustizia di Frosinone

L’indagine traccia una linea, separando la condotta degli anni precedenti e quella attuata dall’attuale gruppo dirigente. Individuando una serie di anomalie: che più di un sindaco aveva indicato.

Un esempio su tutti. Gli impianti Acea funzionavano assorbendo corrente elettrica: se la compro da Enel ha un costo, se la compro da un altro gestore ha un costo più alto; se quel gestore più caro appartiene ad Acea stessa: costa di più ma pagano i cittadini dividendoselo nella bolletta. È questo uno dei dubbi. Che dovrà essere verificato in udienza. (Leggi qui Il business della corrente: Acea compra da Acea (e l’utente paga).

Ancora, sfogliando le perplessità della Procura: se riparo una rottura in un pezzo di strada c’è un costo, se lo riparo dieci volte perché si rompe in continuazione costa dieci volte tanto. La Procura dice che se facevo la condotta nuova mi costava meno. Dubbi. Sui quali ora sarà la Procura a stabilire cosa c’è di concreto. (Leggi qui Roma: «Sindaci con il prosciutto sugli occhi: ecco come ci frega Acea»).

La posizione di Ottaviani

Nel pomeriggio, subito dopo la notifica dell’atto, il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani ha tenuto una conferenza stampa. Nella quale ha messo in chiaro che il procedimento “testimonia come le rimostranze sollevate dal Comune di Frosinone e da molte associazioni di volontariato, negli scorsi anni, fossero motivate”.

Nicola Ottaviani (Foto: Stefano Strani)

Cosa ipotizza la Procura a carico di alcuni degli ex amministratori di Acea Ato5? Il falso in bilancioche va ad incidere – ha spiegato Ottaviani – necessariamente sul risultato di esercizio, sui costi richiesti come rimborso alla collettività tramite tariffa, che esprime la sommatoria dei costi per portare avanti il servizio”. E poi la frode in pubbliche forniture.

Perché quelle accuse? Se i costi fossero stati davvero gonfiati ci sarebbe un Bilancio con alcune spese lievitate. E poiché la tariffa a carico dei cittadini viene determinata tenendo conto delle spese, in quel caso si potrebbe ipotizzare la frode.

Il Comune di Frosinone in questi anni è stato tra quelli che ha espresso dubbi sulle voci di costo indicate da Acea Ato5 al momento di discutere la tariffa. «A questo punto è lecito dire che non avevamo torto – dice Nicola Ottaviani quando il Comune di Frosinone nutriva dubbi sulle singole voci di costo per la formulazione della tariffa». In provincia di Frosinone c’è sempre stata una percentuale altissima di acqua dispersa a causa della rete ormai troppo vecchia. Quella dispersione è legata ai mancati investimenti da parte della società? E dall’assenza di interventi significativi sulla rete? La Procura se lo domanda. “Se le ipotesi coltivate dalla autorità giudiziaria, corroborate da consulenze tecniche e contabili, fossero confermate, significherebbe dover riscrivere la storia della gestione idrica della provincia di Frosinone degli ultimi anni ha detto oggi il sindaco.

I costi, oltre l’indagine

Nicola Ottaviani è stato molto attento a non entrare negli aspetti penali. Si è concentrato su un altro profilo: l’eventuale responsabilità di Acea Ato5 nella gestione del servizio idrico in provincia. Perché? C’è un elemento chiave alla base dell’inchiesta: sono alcune perizie. Sono loro a dire che i costi erano esagerati. E finivano nelle bollette.

(Foto: Carlo Carino / Imagoeconomica)

È per questo che il Comune di Frosinone ha deciso che chiederà i danni se si arriverà ad un processo. “È chiaro, dunque, che il Comune di Frosinone si costituirà parte civile per evidenziare le richieste di ristori e di risarcimento della collettività. Le consulenze tecniche ipotizzano che i costi esorbitanti, del mantenimento e gestione del servizio, possano essere confluiti nelle bollette, gravando così sulle tasche delle famiglie della nostra provincia“.

Le ipotesi d’accusa riguardano tre ex amministratori delegati di Acea Ato5, due revisori dei conti, due dei firmatari della relazione di revisione, alcuni componenti del collegio sindacale e due dei responsabili della Segreteria tecnica.  

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