Covid-19, contagi in salita. Ma la paura è per l’effetto Hong Kong

Foto © Paolo Lo Debole / Imagoeconomica

La curva dei nuovi contagi torna a salire. Ma era previsto. Colpa di una serie di circostanze. In provincia di Frosinone cinque contagi. Ma c'è troppa gente in giro. Si teme di dover fare una seconda quarantena.Come accaduto a Hong Kong. Il caso dell'imprenditore arrestato a Cervaro dalla Finanza

La curva cambia direzione e adesso si rimette a salire: aumentano le infezioni da coronavirus nel Lazio dopo giorni di discesa. Colpa d’una serie di fattori, i controlli a tappeto nelle Rsa, una serie di tamponi arrivati con ritardo dalla Asl Roma 6. I numeri dicono che i nuovi casi positivi sviluppati nella Regione sono 163. Ma vanno interpretati.

Quattro più uno

Controlli contro il coronavirus © Paolo Cerroni / Imagoeconomica

Ad esempio c’è la situazione di Frosinone. I casi positivi registrati nelle ultime ventiquattrore sono 5. E tutti vengono da situazioni che erano già sotto sorveglianza perché qualcuno in famiglia era risultato positivo. Uno dei casi è addirittura residente fuori provincia, viene dalla provincia di Roma: era in Ciociaria per stare lontano da un familiare positivo.

Uno dei 4 casi rimanenti è quello di un bambino, portato al Bambin Gesù di Palidoro. A preoccupare però è quello di una persona che opera in una Rsa: ora bisognerà verificare l’intera struttura, una quarantina di persone tra ospiti ed operatori.

Sono guariti due pazienti e sono usciti dalla sorveglianza domiciliare 322 persone.

L’Ordine dei Medici di Frosinone da venerdì provvederà alla distribuzione di pacchi con mascherine chirurgiche ai propri iscritti. Il presidente Fabrizio Cristofari ha assicurato che saranno a disposizione di ogni medico della provincia: le confezioni potranno essere ritirate nella sede dell’Ordine.

La Asl invece ha attivato il servizio di consegna a domicilio di farmaci ed altri beni sanitari ai pazienti “fragili”. In pratica a coloro che si trovano in isolamento, i positivi che stanno a casa con pochi o nessun sintomo, gli affetti da patologie rare e complesse, già in cura con farmaci in distribuzione diretta dalla Asl. Il manager Stefano Lorusso ha voluto che in maniera parallela venisse attivato anche un servizio di consulenza sui farmaci, riservato proprio a quel genere di pazienti.

La curva regionale

Alessio D’Amato con il dottor Francesco Vaia (Direttore Sanitario dello Spallanzani) ed il dottor Nicola Petrosillo (direttore di Infettivologia). Foto © Imagoeconomica / Alvaro Padilla

La video conferenza quotidiana tra l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato ed i direttori generali delle Asl e degli ospedali nel Lazio ha messo in luce che la curva dei nuovi contagi ora è salita al 3,8%. Ma c’è un altro elemento sul quale punta l’attenzione la Regione: continuano ad essere più quelli che escono dalla sorveglianza domiciliare rispetto a quelli che entrano in quarantena per essere stati a contatto con un positivo. (14.748 usciti e 12.6184 entrati).

Il dato di oggi viene spiegato con i numeri arrivati con ritardo dalla Asl Roma 6. È per questo che ci sono stati nell’azienda sanitaria dei Castelli ben 43 nuovi casi positivi. Sono quattro i pazienti deceduti: tre uomini (77 anni, 76 anni, 66 anni) ed una donna di 78 anni. Tre pazienti sono guariti. Novanta le persone che sono uscite dall’isolamento domiciliare, mentre è stata attenzionata la RSA di Marino dove si stanno eseguendo i tamponi.

Rischio Hong Kong

Roberto De Donatis

C’è troppa gente in giro. Troppi che pensano sia già cessato l’allarme: è esattamente l’errore che ha costretto Hong Kong a a fare un secondo periodo di quarantena, chiudendo tutto un’altra volta.

Il sindaco di Sora ne è consapevole e nel pomeriggio ha inviato una nota al comandante della polizia locale per aumentare i controlli. In altri Comuni si predispongono le verifiche per Pasqua e Pasquetta: la regione ha disposto la chiusura di tutti i negozi, compresi gli alimentari.

La stessa preoccupazione arriva dall’assessore regionale Alessio D’Amato. Per il quale i nuovi casi in salita “devono essere un monito affinché nessuno abbassi la guardia e continuiamo tutti uniti verso l’obiettivo del coefficiente R0 (contagiosità 0)”.

I test privati

La Regione oggi è intervenuta sulle notizie dei test fatti in labotratori privati. Ha ribadito che non servono. Perché i test fatti al di fuori dei protocolli nazionali o regionali non assumono alcun significato per il Servizio sanitario regionale.

Accolta poi la diffida presentata dal Codacons: bloccate le speculazioni sui prezzi dei test sierologici per il coronavirus. Con un’ordinanza ha stabilito che i test fatti privatamente non hanno alcun valore di certificazione del proprio stato di salute. Gli unici test validi sono quelli che passano dalle strutture pubbliche controllate dallo Spallanzani.

A proposito di costi: l’ordinanza della Regione impone he il test privato, se qualcuno lo vuole fare per propria tranquillità, deve essere assicurato a prezzi simili a quelli della Sanità pubblica. In pratica: test rapido (da sangue capillare) circa 20 euro; test sierologico con prelievo in vena circa 45 euro .

Niente a che vedere con i kit da 140 euro che circolano oggi.

Il caso Ieffi

Antonello Ieffi, l’imprenditore arrestato a Cervaro

Cominciano a scattare le manette per le gare d’appalto fatte con procedura d’urgenza in queste settimane. Questa mattina a Cervaro la Guardia di Finanza ha arrestato l’imprenditore romano Antonello Ieffi (42 anni). È accusato di turbativa d’asta e inadempimento di contratti di pubbliche forniture. In pratica: è sospettato d’avere tentato di truffare lo Stato attraverso le gare per la fornitura di mascherine.

L’indagine lampo è partita dalla segnalazione fatta da Consip Spa alla Procura della Repubblica di Roma. Aveva segnalato subito le anomalie nella gara da 253 milioni di euro, bandita d’urgenza per garantire l’approvvigionamento di dispositivi di protezione. In particolare, il lotto 6 della gara, dell’importo di circa 15,8 milioni di euro.

È il lotto relativo alla fornitura di oltre 24 milioni di mascherine chirurgiche, aggiudicato alla Biocrea Società Agricola a Responsabilità Limitata. La Biocrea si era impegnata a consegnare i primi 3 milioni di mascherine entro 3 giorni dall’ordine.

Invece dopo 3 giorni veniva sollevato il problema del volo dalla Cina con cui trasferire la merce. È bastata qualche telefonata dell’Agenzia delle Dogane per accertare che quelle mascherine nell’aeroporto di Guangzhou Baiyunnon non c’erano.

I successivi controlli fatti dalla Finanza hanno individuato delle vecchie violazioni tributarie per 150mila euro nei confronti dell’Erario: la società non le aveva evidenziate, anzi aveva detto di non avere mai avito problemi con il Fisco. Consip gli ha revocato l’affidamento e la procura ha disposto l’arresto.