“Indossate la mascherina”. L’appello di Speranza e D’Amato per evitare la chiusura bis del Lazio

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La pandemia da Covid non è superata, l’Italia e il Lazio hanno fatto passi da gigante. Ma adesso per non compromettere tutto è necessario tenere alto il livello di concentrazione. Mentre nel resto del mondo la curva dei contagi tocca il massimo storico.

Il primo a richiamare tutti a tenere alta la concentrazione è stato il ministro della salute Roberto Speranza. Su Facebook ha scritto: “Oltre 250.000 casi di Covid in 24 ore. È il nuovo record di contagi a livello mondiale in un solo giorno. Questo ci dice che siamo nel pieno della battaglia. E’ fondamentale continuare a tenere comportamenti corretti: uso della mascherina, distanziamento di almeno un metro e lavaggio frequente delle mani”.

Lo ha fatto perché nel mondo la curva dei contagi del Coronavirus sta crescendo vertiginosamente e il termine “pandemia” sta proprio a significare che il virus può circolare ovunque.

ROBERTO SPERANZA. FOTO © LIVIO ANTICOLI / IMAGOECONOMICA

L’Italia ha adottato nei mesi scorsi misure drastiche per il contenimento, con successo. Oggi però la concentrazione è scesa. Indubbiamente la situazione è migliorata nel nostro Paese, ma i tanti focolai di queste ultime settimane rappresentano un campanello d’allarme.

Sulla stessa linea di Speranza l’assessore regionale del Lazio alla Sanità Alessio D’Amato, che ha affermato: “Rivolgo un appello all’utilizzo della mascherina o si dovrà richiudere. Non possiamo tornare indietro e disperdere gli sforzi fatti fin qui. Dobbiamo usare la mascherina o rischiamo nuovi casi come in Catalogna”.

Con tutti i sacrifici fatti dagli italiani e i danni enormi provocati all’economia, perché correre il rischio? Perché non continuare ad adottare misure precauzionali semplici che possono scongiurare sul nascere la ripresa del contagio?

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Fra l’altro, in base alle ultime linee guida del governo, fino alla fine del mese rimane l’obbligo a indossare i dispositivi di protezione negli ambienti chiusi– negozi, mezzi pubblici, ma anche nei bar prima di consumare al tavolo – o in tutte quelle situazioni in cui, seppur all’aperto, non si riesce a mantenere un adeguato distanziamento interpersonale.

Sono stati fatti passi in avanti incredibili in Italia e veramente continuare ad osservare semplici misure di contenimento è il minimo in confronto a quello che si è verificato nei mesi scorsi. Quando gli ospedali erano pieni di malati Covid, diversi dei quali non ce l’hanno fatta e le terapie intensive erano zeppe.

Questo è alle spalle, ma il virus ancora no. Per questo motivo gli appelli di Speranza e D’Amato vanno raccolti.