Covid-19, la frenata prosegue. Ma spunta un nuovo cluster

Foto © Markus Spiske / Pexels

Nuova impennata nei casi di coronavirus nel Lazio. Ma sono legati ad un nuovo cluster che era tra le possibilità. Positivo un infermiere a Cassino. E due persone a Veroli che erano già attenzionate. A Fiuggi la casa per chi deve isolarsi dal resto della famiglia

Fabio Cortina

Alto, biondo, robusto, sOgni particolari: molti

La frenata del Covid-19 prosegue. Anche se oggi nel Lazio si è registrata una leggera anomalia. Il trend di crescita infatti risale al 2,9%. Ma l’impennata è dovuta all’esplosione di un nuovo focolaio in un luogo nel quale ci si aspettava che potesse accadere: i nuovi casi non vengono perché la gente ha cominciato ad uscire di casa. I due terzi dei casi, vale a dire 95, sono legati a tre cluster noti di case di cura a Rocca di Papa, Campagnano e Fiano Romano.

Senza queste tre situazioni il numero di nuovi positivi sarebbe stato intorno a cinquanta, di cui la maggior parte proveniente da situazioni già sotto osservazione. Buone notizie anche sulla letalità del virus: se a Milano si registrano mille morti in più rispetto allo scorso anno nel mese di marzo, a Roma il dato è pressoché invariato e stesso dicasi per il resto del Lazio. Nella nostra regione chi ha contratto il virus ha avuto tre volte in più la possibilità di guarire rispetto ad un cittadino della Lombardia.

Numeri, solo numeri certo, ma che danno la cifra di come le strutture sanitarie del Lazio al netto di una tempesta meno furiosa, abbiano risposto in maniera adeguata all’emergenza.

Cinque nuovi casi

Coronavirus laboratorio di analisi con provette © Sergio Oliverio / Imagoeconomica

 In Ciociaria, dopo i due casi di lunedì, si registrano cinque nuovi contagi e zero decessi. Un nuovo caso è stato registrato in serata a Cassino: si tratta di un infermiere del Santa Scoalstica: non ha sintomi gravi ed è stato siolato in casa. Due dei nuovi casi arrivano da Veroli: lo ha annunciato il sindaco Simone Cretaro con un post sulla bacheca del Comune dove aggiorna la cittadinanza. Si tratta di due persone che avevano avuto un familiare positivo: il coronavirus ora si è sviluppato anhe nel loro organismo.

Sono ventidue le persone uscite dalla sorveglianza domiciliare, mentre continuano a tappeto i controlli in RSA e case di riposo su tutto il territorio provinciale.

Venticinque guariti

Coronavirus, medici in tuta effettuano il tampone. Foto © Sara Minelli / Imagoeconomica

Nelle ultime 24 ore i guariti nel Lazio sono stati 25, mentre i decessi 16. Una forbice che si allarga e che continua a far ben sperare per il futuro. Tra i guariti ci sono anche due piccoli pazienti della provincia di Frosinone che oggi sono tornati a casa dal Bambin Gesù di Palidoro. 

            La situazione più allarmante è ai Castelli, nella Asl Roma 6. A non far dormire sonni tranquilli è l’articolazione del gruppo San Raffaele a Rocca di Papa.

Appresa la notifica odierna della Asl Roma 6 che ha registrato complessivamente negli ultimi giorni 86 casi positivi al coronavirus e 4 decessi è stata firmata l’ordinanza che impone con decorrenza immediata ulteriori misure di contenimento circa la struttura sanitaria San Raffaele nel comune di Rocca di Papa” dice l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato.

Sentito il Prefetto ed il Vice Sindaco, è stato disposto fino al 28 aprile un cordone sanitario intorno alla struttura con divieto di accesso all’area interdetta salvo che da parte di fornitori e operatori. Che devono rispettare perentoriamente alcune indicazioni.

Sorvegliati a Fiuggi

Il municipio di Fiuggi

La Regione e la Asl di Frosinone hanno trovato una soluzione per quei casi in cui un componente della famiglia sia positivo ma non abbia sintomi così gravi da dover essere ricoverato in ospedale. In questi casi ci si isola in casa: dentro una stanza. Ma non tutti hanno una casa abbastanza larga per fare questo: con due bagni, una cucina diversa. Per questo casi servivano alloggi.

La risposta è stata individuata a Fiuggi. Da oggi la “Casa del Maestro“, struttura di proprietà dell’Inps, viene affidata alla Protezione Civile  per assicurare ospitalità a persone che devono essere poste in via d’urgenza in isolamento fiduciario. Cioè quanti devono fare la quarantena al di fuori della propria residenza o del proprio domicilio perché non dispongono di altra o diversa soluzione.

I posti disponibili sono dieci e sono stati già collocati due pazienti.

Idee per dopo

Il Palazzo di Governo di Frosinone

In Regione Lazio si inizia a pensare al dopo. Si sviluppano idee e si mette a punto il calendario (leggi qui Il Lazio progetta la Fase 2: aperture dal 3 al 24 maggio).

La prefettura intende dare il suo contributo. Sulla sua pagina social ha detto che «bisogna cominciare a pensare cosa si può fare per la ripresa. Questa Prefettura è ben lieta di ricevere ragionamenti, osservazioni, proposte e suggerimenti da esaminare e far pervenire a chi di competenza».
È stata messa a disposizione una mail che andrà direttamente alla segretrria particolare del prefetto Ignazio Portelli.

Intanto l’assessore Alessio D’Amato oggi è intervenuto sulla questione dei test sierologici effettuati dai privati. «Trovo immorale – afferma l’assessore – chiedere soldi ai cittadini, già costretti a tanti sacrifici, a volte anche centinaia di euro, senza alcuna validazione scientifica al di fuori di un contesto di analisi di sieroprevalenza addirittura pubblicizzando sui social test COVID come patentino di immunità. Non consentiremo a nessuno di fare affari su queste questioni».

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