Covid-19 si è fermato: zero casi in Ciociaria nelle 24 ore

Zero nuovi casi in provincia di Frosinone: è la prima volta da quando il covid-19 è apparso sul territorio. Sotto quota cento anche oggi in tutto il Lazio

Il virus si è fermato. Il numero dei contagi registrati in 24 ore nell’intera provincia di Frosinone è zero. Non accadeva dal 4 marzo scorso: quel giorno era scattato l’allarme rosso al San Raffaele di Cassino: il Caso 1, l’anziano pensionato della provincia di Isernia trovato positivo al nuovo Coronavirus. Morirà dopo pochi giorni allo Spallanzani di Roma: primo di una lunga serie di vite falciate ad ogni età, senza distinzione di Comuni.

Coronavirus, operaio in mascherina e tuta. Foto © Paolo Lo Debole / Imagoeconomica

Zero nuovi casi dopo una settimana al minimo: due nuovi casi in media ogni giorno, più gli altri scovati dalla Asl che da una settimana ha cambiato strategia e non aspetta più che il Covid-19 si manifesti attaccando i polmoni, il sistema nervoso, l’olfatto ed il gusto. Gli uomini della Asl ora vanno a cercare il Sars-Cov2 lì dove potrebbe annidarsi, convocano i potenziali portatori e senza nemmeno farli scendere dalla macchina li ‘tamponano‘. Se il test esce positivo isolano il paziente, spesso senza sintomi: spezzano la catena, evitano che possa trasmettere la bestia ad altri.

È il successo della strategia messa in campo mutuando ciò che ha funzionato sugli altri terreni di scontro, dalla Corea al Veneto. Poco importa che altri l’abbiano scoperto prima: l’importante è vincere questa battaglia, azzerare il mostro, tornare a vivere seppure in una ‘nuova‘ normalità.

Coronavirus, la prova ematologica Foto © Paolo Lo Debole / Imagoeconomica

 Una normalità che sarà fatta di convivenza con il nemico, almeno fino a quando non ci sarà il vaccino. Fino a quel giorno il rischio di finire stritolati e soffocati dal Covid-19 sarà alto: nelle scorse c’è stato un altro morto in provincia di Frosinone. È un pensionato di 91 anni che abitava ad Alatri.

Nella Asl di Latina invece i nuovi casi scoperti in ventiquattrore sono stati 11: non è il ssegnale che il virus sta tornando. Nove di quei casi vengono dal focolaio della Rsa San Michele di Aprilia, gli altri due sono stati scoperti 1 a Latina ed uno a Sezze.  

Il dato più confortante è che la Terapia Intensiva si sta svuotando in tutto il Sud del Lazio. Al Fabrizio Spaziani di Frosinone fino a dieci giorni fa erano occupati tutti i posti letto riservati ai pazienti che vivevano solo grazie ad un respiratore: ora c’è un solo letto occupato. Al Santa Maria Goretti di Latina ci sono in tutto due pazienti in Intensive Care.

Sotto quota cento

L’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato Foto © Imagoeconomica / Carlo Lannutti

Il dato regionale dice che i nuovi positivi registrati nelle ultime ventiquattrore in tutto il Lazio sono stati 78: per il sesto giorno di fila siamo sotto la soglia psicologia di quota cento. Il trend di diffusione del virus non si schioda e rimane ancorato all’1,3%. Soprattutto il coefficiente di replicazione del virus di 0,5.

Ci sono altri 63 guariti per un totale di 1.256. Nove i decessi.

Nel corso della quotidiana video conferenza tra l’assessore regionale Alessio D’Amato ed i direttori generali delle Asl e degli ospedali del lazio è emerso che aumentano i controlli sulle RSA e le strutture socio-assistenziali private accreditate. Ad oggi sono 506 le strutture per anziani ispezionate su tutto il territorio.