Covid ha dimezzato i brindisi. Batosta sul vino italiano e del Lazio

Coldiretti Lazio lancia l'allarme. La pandemia ha decapitato le vendite, ucciso le esportazioni e dimezzato i fatturati. E Granieri ha un piano. Ma servono il governo e la giusta risonanza mediatica.

Piero Cima-Sognai

Ne elegantia abutere

Niente vino, siamo in quarantena. Il Covid-19 ha dimezzato nel Lazio le vendite. Perché l’emergenza ha portato alla chiusura forzata di ristoranti, hotel, bar e pub, per oltre due mesi. Riducendo così in maniera netta i consumi: dagli aperitivi agli spumanti, dal calice durante i pasti fino al bicchiere da meditazione.

Il taglio potrebbe aggirarsi intorno al 50% del valore delle vendite secondo Coldiretti Lazio. Una stima elaborata sulla base delle previsione dell’Oiv, Organizzazione mondiale della vite e del vino. Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè in Italia quasi 4 cantine su 10, pari al 39%, registrano un deciso calo del fatturato.

A rendere più grave la situazione c’è l’allarme liquidità che mette a rischio il futuro del vino italiano.

Il fatturato va a picco

Degustazione di vino © Paolo Lo Debole / Imagoeconomica

Il settore del vino genera opportunità di occupazione per 1,3 milioni di persone per un giro d’affari di 11 miliardi.

La chiusura della ristorazione avvenuta in Italia e all’estero è solo una delle cause della crisi nel comparto. Ad essa si deve aggiungere il forte calo delle esportazioni, aggravato anche dalle difficoltà logistiche e della cattiva informazione. Lo scorso anno l’export ha raggiunto i 6,4 miliardi di euro, il massimo di sempre, pari al 58% del fatturato totale, con le spedizioni di vino all’estero.

Da questo punto di vista l’analisi del presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, punta alla giugulare del problema. «E’ necessario trovare risorse aggiuntive, comunitarie e nazionali,. Servono per finanziare ogni utile strumento per la riduzione delle giacenze e per il contenimento della produzione di vino proveniente dalla prossima vendemmia. Tra le proposte che abbiamo formulato, c’è anche quella dell’Iva agevolata e un credito di imposta per i crediti inesigibili derivanti dalla crisi Covid-19».

Cantina Lazio

In Italia si registrano numeri inquietanti. Lo dice l’ultimo report “Cantina Italia” redatto dall’Icqrf, l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi del ministero delle Politiche agricole. Una riduzione del 3,6% per i vini, del 10,6% per i mosti e del 31,1% per il vino nuovo ancora in fermentazione.

David Granieri, di Coldiretti Lazio

Nel Lazio è presente oltre un milione di ettolitri di vino, di questi 358 mila sono Dop, 386 mila Igp, 278 mila altri vini e 2.661 mila vini varietati.

In merito Granieri sfodera le armi pubblicistiche messe in campo. «La Coldiretti è impegnata nella campagna #iobevoitaliano. Questo per promuovere gli acquisti. Tuttavia serve anche sostenere con massicci investimenti pubblici e privati la ripresa delle esportazioni. Come? Con un piano straordinario di comunicazione sul vino, che rappresenta da sempre all’estero un elemento di traino per l’intero Made in Italy».

Vanno salvati i vigneti

L’Italia, con 46 milioni di ettolitri si classifica davanti la Francia come il principale produttore mondiale. E lo fa con circa il 70% della produzione destinato a vini Docg, Doc e Igt. Inoltre sfodera 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg). Ad essi si sommano 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) più il restante 30% per i vini da tavola.

La Coldiretti ha presentato al Governo, inoltre, il piano salva vigneti. Con esso, attraverso la distillazione volontaria, si prevede di togliere dal mercato almeno 3 milioni di ettolitri di vini generici. Lo scopo è trasformarli in alcol disinfettante per usi sanitari.

Allo studio un Piano salva vigneti

La misura avrebbe inoltre l’importante effetto di favorire l’acquisto di alcol italiano che sugli scaffali è stato il prodotto che ha registrato il maggior incremento di vendite. Vendite che sono praticamente triplicate secondo Iri. Con esso anche il fine di ridurre le eventuali eccedenze produttive.

Il piano della Coldiretti prevede anche la vendemmia verde su almeno 30.000 ettari. Il tutto per una riduzione di almeno altri 3 milioni di ettolitri della produzione sui vini di qualità. Facendo così si scongiurerebbe un eccesso di offerta, considerate le conseguenze della pandemia sui consumi internazionali

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