Covid, il trend in Ciociaria resta alto. Il vaccino non risolverà

In provincia di Frosinone 659 contagi in quattro giorni. Alessio D’Amato non nasconde le preoccupazioni. Intanto Alessandro Vespignani dice: “App Immuni non funziona”. E Ilaria Capua: “Il virus non guarda in faccia nessuno, il controllo della situazione dipende da noi, da ogni singolo individuo”.

La contabilità del mattino è in aumento. Altri ricoveri allo Spallanzani di Roma. È così anche a Frosinone ed a Latina. La diffusione del coronavirus Sars-CoV2 non rallenta. In Ciociaria ci sono stati 659 nuovi contagiati negli ultimi quattro giorni: 100, 180, 275, 104. Quasi 165 al giorno. Segno evidente che il virus sta circolando enormemente.

Nel Lazio ieri su oltre 17.000 tamponi si sono registrati 939 casi positivi, 9 decessi e 119 guariti. E l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato ha detto: “Lieve calo dei casi a Roma, rimangono alti i trend di Frosinone, Latina e Viterbo”. Dunque il trend resta alto in Ciociaria.

In questo periodo, con la classe politica impegnata nel solito gigantesco scaricabarile, occorre affidarsi agli scienziati. Gli unici che dicono le cose come stanno.

Immuni non basta

Il sito internet per scaricare la app Immuni

Alessandro Vespignani, 55 anni, fisico, è il direttore del laboratorio della Northeastern University di Boston. Ha spiegato a La Repubblica:  «Non so se siete ancora in tempo per far funzionare davvero la app Immuni, ma so che è obbligatorio provarci. Se pensiamo che le uniche armi contro il virus siano le mascherine e tenere le persone chiuse in casa, stiamo sbagliando tutto. Ma se sbagliare quando arrivò la prima ondata era scusabile, ora no, ora non ci sono scuse».

Il sistema dei tracciamenti è saltato e Immuni non funziona: la app è stata scaricata da 9 milioni di persone ma ha mandato segnalazioni di appena 900 positivi. Ha affermato Vespignani: «Lo dissi già a marzo, quando si iniziò a parlare delle app di contact tracing: la app contro il virus è una cosa bellissima ma funziona solo se gli crei un mondo intorno. Quello che manca a Immuni è il cosiddetto supporto post vendita. Ovvero, ho la app e poi che succede? Ho qualcuno con cui parlare? Posso contattare un medico più velocemente? Posso fare subito un test? Senza queste cose la app fa addirittura paura. Ti arriva una notifica di un contatto a rischio e sei solo».

Il vaccino non risolverà

Il vaccino non basterà a risolvere il problema. Foto © Polina Tankilevitch / Pexels

Ilaria Capua, direttore dell’One Health Center of Excellence dell’Università della Florida, ha avvertito: “Il vaccino non sarà la soluzione, bisogna toglierselo dalla testa. Stiamo vivendo una situazione che non riguarda solo l’Italia o l’Europa. Riguarda tutto il mondo, è un quadro molto complicato. Il virus non guarda in faccia nessuno, il controllo della situazione dipende da noi, da ogni singolo individuo».

«Il virus ha un raggio di contagio limitato, bisogna rispettare le regole e attuare le misure di prevenzione che servono a ridurre il rischio. Il virus è lo stesso della scorsa primavera, non si è indebolito e non si è neanche incattivito. E questo è un bene: non ci possiamo immaginare fughe in avanti dal punto di vista dell’aggressività, è stabile dal punto di vista genetico. Abbiamo 9 mesi di esperienza nella gestione della malattia e nell’attuazione delle misure».

«Il vaccino non sarà la soluzione, bisogna toglierselo dalla testa. Non ci sarà vaccino per tutti, bisognerà usarlo in maniera strategica per proteggere le persone più a rischio, non solo per il pericolo di sviluppare la malattia ma anche per l’esposizione».

La realtà è semplice: l’azione del Governo ha fallito su più fronti e oggi regna lo scarica barile. Non resta che affidarsi al rispetto delle regole del buon senso.

Il quadro in Ciociaria

Terapia intensiva e operai Foto © Sergio Oliverio / Imagoeconomica

In Ciociaria nelle ultime 24 ore sono stati 104 i nuovi casi positivi registrati. Un numero che, anche stavolta nonostante non ci sia l’indicazione specifica dalla Regione, risente dei risultati arrivati con alcuni giorni di ritardo perché vengono caricati sulla piattaforma unica. Sono molti i sindaci che danno i loro numeri, tra questi il primo cittadino di Arpino Renato Rea, non solo ha comunicato sei nuovi casi positivi e tra questi un’anziana che è deceduta. Le altre cinque persone sono asintomatiche. (Leggi qui Covid, Roma sorvegliata speciale. E anche Frosinone).

Una grossa mano verrà fornita dai test rapidi, che stanno iniziando ad arrivare agli operatori della Asl ciociara. Delle 104 nuove positività il comune più colpito è quello di Cassino che ne fa registrare 12, poi Alatri ed Isola del Liri a otto, sette per Frosinone, sei per Sora e Ceccano. Poi a cascata tutti gli altri comuni, che sono coinvolti, nella quasi totalità del territorio.

I tamponi effettuati sono anche stavolta più di mille. La maggior parte dei casi sono asintomatici. Lo “Spaziani” intanto dovrebbe avere a disposizione dalle prossime ore, come ha comunicato il sindaco di Cassino Salera, dieci posti letto dedicati al Covid: sei di pneumologia e quattro di terapia intensiva pneumologica.  

Per quanto riguarda la situazione negli ospedali sono 45 i ricoverati in più, nei reparti di degenza degli ospedali laziali, censiti nelle ultime 24 ore. Va peggio, molto peggio, per quanto riguarda le terapie intensive. Nei reparti di rianimazione dei nostri ospedali ci sono 111 pazienti ricoverati, con un incremento rispetto a domenica pari a 12 unità in più. Nell’ultima settimana si registra un aumento di 203 ricoverati in posti letto ordinari e ben trentatré persone in più nei letti delle varie terapie intensive.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright