Covid: «Immunità di gregge nel Lazio già a fine agosto»

L'assessore regionale Alessio D'Amato annuncia a Frosinone l'immunità di gregge entro settembre. Con 4 milioni di vaccinati entro fine agosto. "Tutto dipende dai vaccini, se li mandano o no”. La DG D'Alessandro annuncia un nuovo hub: Torrice o Piedimonte. A Sora una struttura da 400 vaccini al giorno.

La data per la fine dell’incubo adesso c’è: «entro la fine di agosto saranno già vaccinati 4 milioni di cittadini del Lazio e questo ci consentirà di raggiungere a settembre l’immunità di gregge». L’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato lo dice durante la visita agli ambulatori dove la Asl di Frosinone sta vaccinando senza sosta. C’è un solo maledettissimo limite: le dosi. non arrivano. Le multinazionali del farmaco non le consegnano nei tempi previsti dai contratti. Sono quelle consegne a fare la differenza. «A livello regionale potremmo farne almeno tre volte tanto i vaccini che facciamo oggi se solo avessimo le dosi» dice l’assessore.

La macchina i vaccini

L’assessore Alessio D’Amato durante la visita al centro vaccinale di Frosinone

Alessio D’Amato arriva verso le dieci del mattino. Non passa negli uffici della Direzione Generale: va direttamente al centro vacicnale di Via Armando Fabi, a ridosso dell’ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone. È Pasquetta ma è pieno di gente: tutta seduta a distanza nella saletta d’attsa mentre le postazioni di vaccinazione chiamano al ritmo di una persona ogni 7 minuti.

«L’obiettivo – dice l’assessore – è quello di vaccinare ed arrivare a 50mila inoculazioni al giorno al giorno che per noi è un elemento credibile». Una marcia in più alle vaccinazioni la daranno le farmacie del Lazio: «oggi non siamo ancora a pieno regime, devono entrare in campo le farmacie con la loro rete capillare e ramificata».

I nuovi hub per i vaccini

Ad aspettare ed accompagnare passo dopo passo l’assessore è stata il Direttore Generale Pierpaola D’Alessandro. Indica i numeri: ad oggi sono state vaccinate 83mila persone in provincia di Frosinone e di loro ben 27mila hanno ricevuto anche la seconda dose, quella di richiamo.

A metà aprile si aspetta l’arrivo delle dosi anche da Johnson & Johnson, poi Astrazeneca dovrebbe aumentare le forniture: quei vaccini che tutti invicano dovrebbero finalmente arrivare. per questo il Direttore ha già preparato la macchina: «Nascerà un nuovo centro vaccinale da affiancare a quelli già in campo. Nascerà a Torrice o Piedimonte San Germano, sono in corso le valutazioni tecniche proprio in queste ore». Servirà per alleggerire la pressione sulle strutture o di Frosinone o di Cassino.

A Sora ha messo a disposizione una nuova struttura la clinica Villa Gioia: ha realizzato un hub vaccinale capace di somministrare 400 dosi di vaccino al giorno. Il piano prevede di metterla a disposizione anche dei medici di famiglia che vorrebbero vaccinare ma non hanno le necessarie condizioni nel loro ambulatorio: bisogna avere porte d’ingresso e di uscita separate e tutta un’altra serie di elementi.

Tornano i pensionati

L’assessore con il dottor Donfrancesco, rientrato per partecipare alla campagna di vaccinazione

Il clima è quello della mobilitazione generale: chi può si è rimboccato le maniche e si è messo a disposizione. Come il dottor Enrico Donfrancesco: è stato uno dei ginecologi di maggiore fama in provincia, impegnato in prima linea nella lotta alle leucemie con l’associazione intitolata al figlio. È in pensione: non ci ha pensato un solo secondo a rimettere il camice e scendere in prima linea per vaccinare anche lui quanta più gente possibile.

«C’è una buona organizzazione – ma soprattutto c’è un buon clima: il fatto che tornino per dare una mano anche i medici in pensione è un segno importante di vicinanza e solidarità» dice l’assessore. (Leggi qui Il generale e il mastino: per battere il virus servono persone… vaccinate).

Il sistema tiene

Il sistema sta reggendo. Lo dicono i numeri: a parità di dosi con Germania, Francia e Spagna, l’Italia ha molti più decessi. Soprattutto tra gli anziani. L’unica eccezione è il Lazio. Merito della strategia copiata ad Israele: si procede per età e per categorie.

Foto: Vince Paolo Gerace / Imagoeconomica

«Il Lazio ha un tasso di mortalità che è cinque volte più basso di quello registrato in Lombardia, metà di quello registrato in Romagna. – spiega Alessio D’Amato – Siamo partiti dagli anziani e già per la terza settimana di aprile contiamo di avere vaccinato tutti gli over 80».

C’è anche un altro dato, tutto frusinate: c’è pressione sugli ospedali ma le strutture non vanno in affanno. «Siamo ad oltre 1200 ricoveri nelle reti ospedaliere della provincia di Frosinone – spiega la manager Pierpaola D’Alessandro 450 sono pazienti covid. Non andiamo in affanno perché c’è stato un continuo lavoro sull’organizzazione. I pazienti defluiscono bene a seconda del livello di gravità. Oggi non abbiamo più le ambulanze in attesa come era capitato durante la prima ondata».

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